Sono passati solamente due anni da quando è stata annunciata la scoperta del primo lago di acqua liquida nel sottosuolo di Marte. Nel 2018, analizzando le osservazioni fatte con lo strumento MARSIS a bordo della sonda Mars Express, scienziati italiani annunciarono di aver trovato questo lago ad 1.5 km di profondità sotto il Polo Sud del pianeta rosso. Alcuni erano abbastanza critici su questa scoperta, essendo impossibile da confermare con altre sonde e date le condizioni in cui si trovava questo lago.
Gli stessi scienziati responsabili delle osservazioni dissero di aver proceduto con molta cautela e controllando le misurazioni più volte, modificando addirittura il computer della sonda per inviare i dati direttamente a Terra. Nonostante questo, il primo lago sotto la superficie di Marte venne trovato basandosi su sole 29 osservazioni, fatte dal 2012 al 2015. Ora però è arrivata un’ulteriore analisi dei dati di Mars Express, questa volta basata su 134 osservazioni fatte fra il 2012 e il 2019. La presenza del lago scoperto nel 2018 è stata confermata e in aggiunta a questo ne sono stati trovati ulteriori 3!
“Abbiamo identificato lo stesso specchio d’acqua, ma abbiamo anche trovato altri tre laghi attorno a quello principale”, afferma la scienziata planetaria Elena Pettinelli dell’Università di Roma, che è uno dei coautori dell’articolo. “È un sistema complesso.”
MARSIS
Il Mars Express chiamato Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding (MARSIS) è uno strumento in grado di inviare onde radio verso la superficie di Marte. Queste penetrano la superficie di parecchi kilometri prima di essere riflesse verso il satellite. Il radar è in grado di capire quanto sono penetrate le onde, e quindi rilevare che tipo di materiale hanno attraversato.
Questo strumento è stato progettato dall’Università di Roma e costruito dall’azienda italiana Alenia Space, ora confluita in Thales Alenia Space. La scoperta dei nuovi 3 laghi su Marte è stata condotta esclusivamente con MARSIS e pubblicata su Nature il 28 settembre.
I laghi trovati con queste osservazioni si estendono per circa 75 000 kilometri quadrati, un’area equivalente a circa un quinto dell’intera Germania. Il più grande dei 4 misura circa 30 km di diametro, ed è circondato dai tre più piccoli.
Acqua fredda e salata
L’origine di questi laghi potrebbe risalire a dei residui dell’acqua superficiale, presente in laghi ed oceani su Marte miliardi di anni fa. In ogni caso questi laghi potrebbero essere il luogo ideale per cercare tracce di vita organica, dato l’esempio terrestre. Sul nostro pianeta sono infatti presenti tracce di vita anche in laghi subglaciali sotto l’Antartide.
Il problema su Marte riguarda la temperatura e la conseguente salinità dell’acqua. A quelle profondità arriva troppo poco calore dal centro del pianeta e la temperatura dell’acqua dovrebbe aggirarsi intorno ai -50 C°. Le misurazioni di MARSIS indicano però che l’acqua è liquida, il che vuol dire che dev’essere anche molto salata. La presenza di sali agisce infatti come se fosse un antigelo, abbassando la temperatura di congelamento dell’acqua. Di contro crea un ambiente sempre più difficile per la vita, man mano che aumenta la salinità.
L’esempio terrestre ci indica che se il livello di salinità si aggira intorno a cinque volte quello dei nostri oceani è ancora possibile la presenza di vita. Diventa però impossibile avvicinandosi al livello di 20 volte la salinità dei nostri oceani.
Rimangono ancora alcuni dubbi
Nonostante con la scoperta di questi nuovi tre laghi arrivino conferme e misure più precise anche su quello osservato nel 2018, ci sono ancora perplessità nella comunità scientifica. Il dubbio principale riguarda il calore, che secondo molti scienziati è comunque troppo poco per mantenere acqua allo stato liquido in quella zona di Marte.
Jack Holt, scienziato planetario dell’Università dell’Arizona e facente parte del team dello strumento Mars Shallow Radar (SHARAD) sul Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA ha affermato:
Non credo che ci siano laghi. Non c’è abbastanza flusso di calore per sostenere dell’acqua salata liquida in questa zona.
Una conferma, o smentita, potrebbe arrivare dalla missione cinese Tianwen-1 diretta verso Marte. Oltre a trasportare un orbiter, la missione cinese metterà in orbita intorno a Marte una sonda nel febbraio 2021. A bordo di quest’ultima è presente un radar dalle capacità molto simili a MARSIS. Anche per la presenza della sonda cinese e della sonda ExoMars, all’Agenzia Spaziale Europea stanno progettando di non confermare l’estensione di missione al satellite Mars Express. La decisione finale sembra che sarà presa il 1 ottobre 2020.
L’articolo completo su Nature: Multiple subglacial water bodies below the south pole of Mars unveiled by new MARSIS data.
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