Sembra che circoli una strana attrazione della stampa italiana per gli asteroidi negli ultimi mesi. Qualche settimana fa aveva fatto scalpore l’annuncio di un asteroide che è passato particolarmente vicino alla Terra ora sembra che il prossimo, chiamato 2018VP1, debba anche colpirci. E’ veramente così? Chiariamo un po’ di cose.
L’ultimo asteroide, di cui si è iniziato a parlare ieri, come dice il suo nome è stato scoperto nel 2018. Già da parecchi mesi si sa che questo piccolo asteroide raggiungerà il punto della sua orbita più vicino alla Terra il 2 novembre. Su questo non c’è nessuna novità. E’ probabile che si schianti contro la superficie?
Una probabilità c’è, e secondo i calcoli dell’agenzia spaziale europea vale 1/193. Questo vuol dire che c’è una probabilità dello 0.51% che colpisca la terra. La metà dell’1%. E’ bene notare che però questo asteroide ha un diametro di 2.4 metri (dati ESA), all’incirca come una macchina. Questo vuol dire che se anche dovesse “ricadere” sul nostro pianeta, difficilmente arriverebbe a terra, si distruggerebbe prima per colpa dell’attrito con l’atmosfera stessa.
La NASA usa una classificazione per gli asteroidi che potrebbero essere pericolosi per la Terra: Potentially Hazardous Object (PHO). Di uno di questi si parlò molto ad aprile. Le condizioni per appartenere a questa categoria sono di avere un diametro superiore ai 140 metri e di interessare l’orbita terrestre a meno di 8 milioni di Km di distanza. L’asteroide 2018 VP1, con i suoi 2.4 metri, non rappresenta quindi nessun pericolo anche in caso di impatto.
Asteroidi famosi, ma mai pericolosi
Se questo 2018VP1 non è grande e non è pericoloso, come mai ne parlano tutti?
La notizia sembra essere stata portata alla luce da un articolo della CNN di ieri, 23 agosto. Questo pezzo gioca sul fatto che 2018VP1 si avvicinerà alla Terra il giorno prima delle elezioni americane, che saranno il 3 novembre 2020. Oltre a questo l’articolo ironizza sul fatto che il 2020 è stato un anno particolare, ancora di più negli USA che hanno subito (e stanno subendo) in modo particolare la pandemia insieme a molte proteste di carattere sociale.
Così inizia l’articolo: “Amid a pandemic, civil unrest and a divisive US election season, we now have an asteroid zooming toward us.” (In mezzo a una pandemia, disordini civili e una stagione elettorale statunitense che divide, ora abbiamo un asteroide che sfreccia verso di noi). Un ragionamento che magari ha più “senso giornalistico” per un pubblico americano, che europeo.
2018VP1 arriva anche sulla scia mediatica di un altro asteroide, chiamato 2020 QG che il 16 agosto è diventato l’oggetto a passare, senza colpirci, più vicino al pianeta Terra. Anche questo asteroide era di pochi metri di diametro, circa 3 metri, e anche se ci avesse colpito si sarebbe disintegrato.
L’unica cosa interessante riguardo a 2020 QG, è stata il fatto che lo abbiamo osservato sei ore dopo il suo passaggio ravvicinato. Questo è avvenuto a poco meno di 3000 km di distanza e anche se sicuramente ce ne saremmo accorti prima se fosse stato più grande, potrebbe essere un precedente su cui riflettere.
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