Ad inizio Marzo il ministro dell’economia francese ha condotto una discussione al senato del paese d’oltralpe, particolarmente interessante. Fra le altre cose ha avanzato la proposta di muoversi nella direzione di costruire un’unica grande azienda europea per la costruzione e il lancio di razzi. Questa sua proposta prevederebbe l’unificazione (che sa tanto di acquisizione) della francese ArianeGroup, della italiana AVIO e della tedesca OHB. La prima è la società che costruisce il lanciatore medio-pesante Ariane V, la seconda costruisce VEGA e la terza opera nel settore aerospaziale principalmente nell’ambito satellitare e di telecomunicazione.
Tutte e tre le aziende partecipano già alla costruzione del nuovo lanciatore Ariane 6. L’italiana AVIO ha costruito i booster laterali di questo nuovo vettore che saranno usati anche come primo stadio del nuovo Vega C. L’italiana Avio è una delle poche aziende al mondo nel settore del lancio di vettori ad essere quotata in borsa e, come descritto anche da Enrico Ferrone su L’Indro, fa particolarmente gola alla Francia.
E’ comunque ovvio che per la ricerca di competitività internazionale la direzione di costruire un unico ente europeo che si occupi di lanciatori sia almeno da prendere in considerazione. Può essere d’esempio, nel bene e nel male, quello che è stato fatto negli USA con la costituzione del consorzio ULA (United Launch Alliance).
In ULA, Lockheed Martin e Boeing hanno unito le rispettive divisioni che si occupavano di lanciatori. E’ comunque da ricordare che ora anche ULA si trova in una posizione di sempre minor competitività con il nuovo settore privato, in particolare ora che SpaceX sta diventando sempre più idonea ai lanci militari.
Prendere esempio per l’appunto, ma sicuramente una ULA europea non è proprio quello che vuole fare la Francia. La dichiarazione in senato del ministro francese Le Maire segue ad un vertice franco-tedesco svoltosi a Tolosa il 16 Ottobre scorso. Qui i due governi avevano dichiarato espressamente la loro volontà di muoversi in questa direzione. Direzione che ci vedrebbe protagonisti con AVIO, ma scarsamente presenti (finora) dal punto di vista politico. Il segnale lanciato dal governo all’ultima ministeriale dell’agenzia spaziale europea è però incoraggiante. Lo scorso autunno l’Italia si è consolidata come terzo contributore dell’ESA, aumentando il suo contributo quasi del 100% rispetto a tre anni fa.
Queste le parole del ministro dell’economia Le Maire durante il suo discorso in senato:
“Dato che lo sviluppo dell’avventura spaziale europea è strategico per la nostra indipendenza, sarebbe opportuno che un riavvicinamento [fra le tre aziende ndr.] fosse fatto in modo da poter liberare maggiori investimenti e risorse finanziarie. E’ stato grazie all’avventura spaziale europea che è stato possibile sviluppare il sistema di geolocalizzazione Galileo, che ora è più efficiente del GPS. Questo sistema, come altri, garantisce la nostra sovranità in caso di conflitto o di grande difficoltà “.
Estratto del discorso di Le Maire, da La Tribune.