Ormai ci siamo. È questione di giorni prima di vedere il volo di una nuova Starship. Il mese scorso abbiamo seguito la costruzione ed il completamento di SN 8, il primo prototipo completo e dotato di tutti gli strumenti per il volo. In un mese SpaceX ha eseguito molti altri test, alcuni seguiti da problemi che inizialmente sembravano gravi, ma che sono stati risolti velocemente. Ecco quindi cosa è accaduto a novembre alla Starship SN 8 ed ai nuovi prototipi in costruzione.
Tanti test ed un’esplosione mancata
SpaceX ha effettuato il primo test di accensione con tre motori Raptor proprio con la Starship SN 8. Ciò è accaduto lo scorso 20 ottobre, con i motori numero 30, 32 e 39. Dopo tale prova, il Raptor 39 è stato sostituito con il 36.
Dopo aver assemblato il nose cone sul corpo principale ed aver dato alla Starship il suo aspetto finale, SpaceX ha iniziato a collaudare l’header tank. Il piccolo serbatoio sferico, con un volume pari a circa il 2% di quello principale, ha lo scopo di alimentare i motori durante la fase di rientro. Per questa ragione, a Boca Chica hanno iniziato i test di accensione utilizzando tale serbatoio posto sulla punta del razzo.
La prima prova è avvenuta l’11 novembre, effettuata utilizzando solamente un Raptor. Subito dopo l’accensione, in molti hanno notato del materiale volare via dal pad. Successivamente si è scoperto essere martyte, una resina epossidica a base ceramica utilizzata per proteggere il pad dalle alte temperature.

Il 13 novembre SpaceX ha effettuato nuovamente il test di accensione, utilizzando 2 Raptor. Questa volta però, la martyte ha causato seri danni, poiché alcuni frammenti scagliati in aria hanno reciso i cavi dell’avionica ed hanno danneggiato il Raptor 32. Ciò è accaduto 2 secondi dopo l’accensione, causando un arresto anomalo del motore e la perdita dei sistemi idraulici. La pressione all’interno dell’header tank ha iniziato a salire, facendo entrare in azione i dischi di rottura, che hanno fatto sfogare l’ossigeno in eccesso. La Starship SN8 è quindi sopravvissuta ad un problema che poteva essere molto più grave.
Dopo questo incidente, gli operai hanno dovuto sostituire il motore 32 con il Raptor numero 42 ed hanno iniziato i lavori di riparazione del pad. Il 25 novembre SpaceX ha per la prima volta acceso con successo e senza problemi tutti e 3 i Raptor (30, 32 e 42) su una Starship completa.
Gli ultimi preparativi
Superati con successo tutti i test, SpaceX è pronta a far volare SN 8. Durante le ultime analisi pre volo, sembrerebbe che i tecnici abbiano deciso si abbassare ulteriormente l’altezza che raggiungerà il prototipo, che ora è di 12,5 km. È probabile che tale decisione sia stata presa per evitare di effettuare il primo test della manovra di rientro a velocità supersoniche. Inoltre in questi giorni i venti in alta quota sono molto forti, ed abbassando l’altitudine si ha più possibilità di avere un meteo favorevole.
Per evitare di danneggiare le strutture di terra, è stato installato sulla Starship il Flight Termination System, due piccole cariche esplosive per distruggere il razzo. Tale sistema entra in azione in caso di problemi durante il volo, come una deviazione dalla traiettoria prestabilita. L’FTS talvolta può anche essere azionato da terra.

Musk è molto pessimista riguardo il successo del volo e ritiene che SN 8 potrebbe non atterrare in un unico pezzo. Questo test però sarà molto importante, perché per la prima volta SpaceX potrà ricavare dati reali riguardo il comportamento del prototipo, soprattutto durante l’ultima fase.
Per una questione di sicurezza, durante i primi voli di test verrà sgomberato anche il sito di costruzione, che si trova a circa 3 km dal pad di lancio. SpaceX però, per i suoi dipendenti, ha affittato il Cameron Country Amphitheater, così potranno godersi lo spettacolo da un’ottima posizione, sia in caso di successo che di un’esplosione.
Gli eredi di SN 8
La costruzione di nuovi prototipi a Boca Chica non si è mai interrotta, per poter continuare i test velocemente anche dopo SN 8. A differenza di quanto accaduto con quest’ultima Starship, gli operai hanno assemblato SN 9 direttamente al sito di costruzione, che quindi arriverà al pad già pronta al volo. Prima il nose cone era infatti montato sul corpo principale quando esso era già sul pad di test.
Ovviamente anche SN 9 dovrà prima superare tutte le prove effettuate anche sui prototipi precedenti, come quelle di pressurizzazione a temperature criogeniche e le accensioni dei Raptor.
L’assemblaggio di SN 9 è avvenuto all’interno dell’High Bay, l’edificio alto circa 81 m. Accanto a questo razzo, hanno iniziato a costruire anche il primo prototipo di Super Heavy. Nel mid Bay invece, gli operai hanno completato il corpo principale della Starship SN 10 e stanno assemblando la numero 11.
Ogni prototipo presenta delle piccole modifiche rispetto a quello precedente. Un processo iterativo che permette a SpaceX di sviluppare velocemente il proprio razzo.

Per fare un esempio, SN 9 sarà la prima Starship realizzata completamente in acciaio inossidabile AISI 304L, mentre SN 8 presenta ancora alcune parti in 301. Con SN 12 invece, probabilmente il supporto dei motori Raptor sarà diverso, con il collettore del metano progettato diversamente. Lo stesso Musk ha dichiarato che ci saranno modifiche più evidenti a partire dal prototipo numero 15.
Le probabilità che queste nuove Starship eseguano un volo di successo aumenteranno sempre più, grazie ai dati che ricaveranno sia da SN 8 che dai prototipi successivi.
I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno 5 di ogni mese.
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