Il 7 aprile 2025, un evento astronomico raro ha permesso agli scienziati della NASA di osservare Urano in modo dettagliato. Durante questa data, il pianeta è transitato davanti a una stella lontana, un fenomeno noto come occultazione stellare. Questa configurazione ha offerto un’opportunità unica per studiare l’atmosfera superiore di Urano, un pianeta ancora poco conosciuto.
L’osservazione è stata coordinata dal Langley Research Center della NASA, coinvolgendo oltre 30 astronomi e 15 osservatori professionali in tutto il mondo. Questa collaborazione internazionale ha permesso di raccogliere dati preziosi sulla temperatura, densità e pressione atmosferica di Urano, contribuendo alla preparazione di future missioni esplorative.
Un’opportunità unica per l’osservazione di Urano
Le occultazioni stellari rappresentano uno strumento prezioso per l’esplorazione remota dei pianeti del Sistema Solare esterno. In questi eventi, un pianeta transita davanti a una stella lontana dal punto di vista dell’osservatore terrestre, oscurandola temporaneamente. Quando ciò avviene, la luce della stella viene deviata e filtrata mentre attraversa l’atmosfera del pianeta, permettendo agli scienziati di analizzarne in dettaglio la composizione, la struttura verticale e le variazioni climatiche.
L’occultazione stellare che ha coinvolto Urano il 7 aprile ha offerto una finestra particolarmente favorevole, grazie all’allineamento tra il pianeta, la stella target e la Terra. Durante il passaggio di Urano davanti alla stella, gli scienziati hanno misurato il modo in cui la sua atmosfera ha alterato il flusso luminoso osservato.
Animazione che mostra cosa accade durante un’occultazione stellare e illustra un esempio del grafico dei dati della curva luminosa registrato dagli scienziati che consente loro di raccogliere misurazioni atmosferiche, come temperatura e pressione, da Urano mentre la quantità di luce stellare cambia quando il pianeta eclissa la stella.
Le variazioni di intensità e di durata nel profilo di luce registrato hanno fornito informazioni cruciali sulla densità e sulla temperatura dell’atmosfera uraniana a varie altitudini, rivelando anche eventuali disomogeneità o strutture atmosferiche locali. Inoltre, grazie a strumenti ad alta risoluzione come SHARC, il “Scalable Heterodyne Array for Realtime Cosmic Observations”, è stato possibile condurre un’analisi spettroscopica dettagliata.
Questi dati non solo arricchiscono la comprensione dell’attuale stato atmosferico di Urano, ma offrono anche un confronto diretto con le misurazioni precedenti effettuate durante le occultazioni degli anni ‘80 e ‘90. L’obiettivo è tracciare una possibile evoluzione climatica del pianeta, che potrebbe essere guidata da processi stagionali ancora poco compresi o da dinamiche atmosferiche interne.
Preparazione per future missioni esplorative
Le informazioni ottenute durante l’occultazione stellare del 7 aprile rappresentano un passo fondamentale nella preparazione delle future missioni dirette verso Urano, uno dei pianeti meno esplorati del Sistema Solare. In assenza di sonde attualmente operative in orbita attorno al pianeta, eventi osservativi come questo sono tra le poche occasioni per raccogliere dati atmosferici ad alta risoluzione, cruciali per definire i requisiti scientifici e ingegneristici di una missione.
Le informazioni raccolte sull’atmosfera di Urano, infatti, permettono anche di identificare le regioni più stabili e quelle più dinamiche, dati fondamentali per valutare eventuali traiettorie di ingresso, manovre orbitali o rischi atmosferici per una futura sonda.
La NASA ha formalmente incluso una missione verso Urano tra le principali priorità scientifiche del prossimo decennio, come raccomandato nel Planetary Science Decadal Survey 2023–2032 della National Academies of Sciences. L’obiettivo sarebbe quello di lanciare una sonda orbitante accompagnata da un modulo di discesa atmosferica entro l’inizio degli anni ’40, per ottenere misurazioni dirette e prolungate delle condizioni ambientali del pianeta.
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