Lo European Southern Observatory (ESO) ha comunicato che la “prima luce” dell’Extremely Large Telescope (ELT), il più grande telescopio ottico e nel vicino infrarosso mai progettato attualmente in costruzione in Cile, è stata rinviata dal 2028 a marzo 2029. Inoltre, le prime osservazioni scientifiche sono programmate per dicembre 2030.
La “prima luce” di un telescopio corrisponde alle prime foto di test, che servono a calibrare la strumentazione in modo che sia poi pronta all’attività scientifica vera e propria. Al termine di questa fase, che può durare più mesi, si avvia la fase di commissioning degli strumenti, per poi dare il via alle operazioni scientifiche.
Fino a poco tempo fa, il piano era di iniziare le osservazioni scientifiche di ELT già entro la fine del 2028. Tuttavia, l’ESO ha affermato che a causa di ritardi di costruzione la tabella di marcia ha dovuto essere aggiornata. Questi ritardi, sottolinea, sono attribuiti a una serie di fattori comuni in progetti di tale portata e complessità tecnologica. Tra le cause principali, le condizioni meteorologiche avverse nel sito di costruzione nel deserto di Atacama, sviluppi tecnologici che hanno richiesto più tempo del previsto e guasti alle apparecchiature durante la fase di produzione.
ELT: un telescopio rivoluzionario
L’Extremely Large Telescope rappresenta un grande salto nelle capacità osservative dell’Umanità. Con un diametro del suo specchio primario di 39 metri, l’ELT sarà il più grande telescopio ottico e nel vicino infrarosso mai costruito. Questo specchio, composto da 798 segmenti esagonali, avrà una superficie totale di raccolta della luce di 978 metri quadrati, permettendo al telescopio di catturare immagini con una risoluzione senza precedenti.
La struttura dell’ELT includerà in tutto cinque specchi, un design innovativo che integrerà un avanzato sistema di ottica adattiva. Questo sistema sarà in grado di correggere in tempo reale le distorsioni causate dalle turbolenze atmosferiche, garantendo immagini estremamente nitide. Inoltre, l’ELT sarà dotato di sei laser guida che creeranno stelle artificiali nell’atmosfera, migliorando ulteriormente la qualità delle osservazioni.
La costruzione dell’ELT è in corso nel deserto di Atacama, in Cile, una delle regioni più aride del mondo, scelta per le eccellenti condizioni osservative. La cupola che ospiterà il telescopio avrà un diametro di circa 85 metri e un’altezza di 74 metri, rendendola una delle più grandi strutture di questo tipo mai realizzate. Il design, la progettazione e la realizzazione della gigantesca struttura portante comprensiva della cupola dell’ELT sono guidati da EIE Group, azienda italiana di Mestre in Veneto, subfornitore nominato del progetto, che collabora da più di 25 anni con l’ESO.

Le prime osservazioni scientifiche a dicembre 2030
Dopo la “prima luce” prevista per marzo 2029, l’ELT entrerà in una fase di ottimizzazione e calibrazione. Durante questo periodo, verranno installati e commissionati i primi strumenti scientifici, assicurando che tutte le componenti funzionino in modo sinergico per garantire dati di alta qualità. Questa fase preparatoria è cruciale per assicurare che il telescopio sia pronto per le osservazioni scientifiche ufficiali, previste per dicembre 2030.
Nonostante i ritardi, infatti, l’ESO rimane focalizzato sull’obiettivo di garantire che l’ELT e i suoi strumenti siano pronti a fornire dati scientifici di altissima qualità. Una volta operativo, l’ELT affronterà alcune delle più grandi sfide scientifiche del nostro tempo.
La capacità dell’ELT di raccogliere una quantità di luce senza precedenti, infatti, permetterà agli astronomi di osservare oggetti celesti estremamente deboli e distanti, come le prime galassie formatesi dopo il Big Bang. Inoltre, l’ELT sarà in grado di studiare in dettaglio le atmosfere degli esopianeti, cercando segni di biofirme che potrebbero indicare la presenza di vita. La sua risoluzione angolare sarà così elevata da permettere l’osservazione diretta di pianeti rocciosi simili alla Terra in orbita attorno a stelle vicine.