Arianespace ha annunciato il 16 ottobre che il quarto e ultimo lancio del 2025 di un Ariane 6 sarà una missione per portare in orbita due satelliti Galileo, classificata come VA266. Anche in questo caso, la configurazione del vettore prevede l’utilizzo di due soli booster laterali, formando così l’Ariane 62. Il debutto della versione con quattro booster laterali, l’Ariane 64, è previsto per l’inizio del 2026, con una missione per conto di Amazon. Arianespace, infatti, è stata selezionata tra i diversi vettori che permetteranno l’arrivo in orbita dei satelliti Kuiper.
Il 4 novembre, invece, l’Ariane 62 sarà utilizzato per la missione VA265, con l’obiettivo di trasportare in orbita il satellite Sentinel-1D della costellazione Copernicus. Sebbene a fine 2024 Arianespace avesse dichiarato l’intenzione di effettuare sei lanci nel corso di quest’anno, tale pianificazione non sarà rispettata. L’azienda continua comunque a lavorare per incrementare la frequenza dei lanci e si prepara al debutto della nuova versione.
Attualmente sono ancora sei i satelliti Galileo previsti al lancio, prima che la costellazione sia completata. Saranno lanciati con tre diversi razzi Ariane 6, uno nel 2025 e due nel 2026. Questi sei satelliti completeranno la costellazione, che è comunque pienamente operativa da diversi anni. Nel 2027 inizierà invece il lancio dei satelliti di seconda generazione.
Aumentare la cadenza dei lanci
La riduzione del numero di lanci da sei a quattro rappresenta un segnale importante per Arianespace e per il programma europeo Ariane 6, ancora in fase di consolidamento operativo. Dopo il debutto nel 2024, il nuovo lanciatore europeo è entrato gradualmente in servizio, ma con un ritmo inferiore alle aspettative iniziali. Ariane 6 è un vettore ancora relativamente nuovo, che ha portato a termine solo tre missioni. Molti processi devono quindi essere ancora affinati per sostenere un ritmo di lanci elevato rispetto al passato. A partire dal prossimo anno, la cadenza dei lanci dovrebbe aumentare significativamente, fino ad arrivare ad almeno dieci all’anno entro il 2027.
La missione VA265 segna un passo significativo per il programma Copernicus, la più grande iniziativa europea di osservazione della Terra, che fornisce dati fondamentali per monitorare il clima, la deforestazione e i disastri naturali.
La successiva missione VA266, con due satelliti Galileo, rafforzerà la costellazione europea di navigazione, alternativa strategica al GPS americano. L’utilizzo della versione Ariane 62, dotata di due booster laterali, indica la fiducia di Arianespace nella stabilità del nuovo vettore. Dopo questa missione, l’azienda effettuerà il primo volo della configurazione Ariane 64.
Le date precise dei lanci successivi verranno comunicate circa un mese prima, ma la nuova pianificazione conferma una strategia più cauta per il 2025. Arianespace punta così a garantire affidabilità e regolarità operativa, consolidando il ruolo dell’Ariane 6 come pilastro dell’accesso europeo allo spazio.











