SpaceX ha portato a termine con successo il terzo e ultimo lancio per la costellazione Kuiper, rilasciando in orbita 24 satelliti. La partenza è avvenuta dallo Space Launch Complex 40 di Cape Canaveral alle 03:34 italiane. A differenza delle due precedenti missioni, questa volta SpaceX ha utilizzato un primo stadio del Falcon 9 che aveva già volato una volta. Si tratta del booster con numero di serie B1091 che, ad agosto, SpaceX aveva impiegato sempre per una missione Kuiper. Il B1091, dopo la separazione dal secondo stadio, è rientrato sulla chiatta Just Read The Instructions.
La costellazione di Amazon, che una volta operativa farà concorrenza a Starlink, conta ora 153 satelliti. La prima generazione sarà composta da 3.236 satelliti e, per rispettare i requisiti di licenza della Federal Communications Commission, Amazon dovrà avere in orbita metà della costellazione entro luglio 2026. Inizia quindi per Amazon un’importante sfida, che comporterà l’utilizzo di diversi vettori per riuscire a effettuare un numero sempre maggiore di lanci. Questo è necessario sia per assicurarsi l’utilizzo delle bande di frequenza, sia per disporre di un numero sufficiente di satelliti per iniziare a commercializzare il servizio.
La complessa gestione dei lanci
Da aprile, Amazon ha effettuato in totale sei lanci per la costellazione Kuiper: tre con l’Atlas V di ULA e tre con il Falcon 9 di SpaceX. È proprio con quest’ultimo vettore che è trascorso il minor tempo tra una missione e la successiva: 26 giorni e 6 ore. Ciò è stato possibile grazie all’esperienza maturata da SpaceX negli anni nella gestione di un numero elevato di lanci. Dall’inizio del 2025, SpaceX ha già portato a termine 127 missioni ed è l’unica azienda attualmente in grado di mantenere un ritmo di questo tipo.
Amazon dovrà quindi gestire al meglio l’impiego dei diversi vettori selezionati per portare in orbita i satelliti Kuiper, non solo per mantenere l’attuale cadenza delle missioni, ma anche per incrementarla.
Le missioni sono così distribuite tra i vari vettori:
- Falcon 9 (SpaceX): 3 lanci (già completati)
- Atlas V (ULA): 8 lanci (di cui 3 già completati)
- Vulcan Centaur (ULA): 38 lanci
- Ariane 64 (Arianespace): 18 lanci
- New Glenn (Blue Origin): 12 lanci, con possibile estensione di ulteriori 15
Amazon ha quindi affidato il maggior numero di missioni a ULA e al suo nuovo Vulcan, che ha debuttato per la prima volta a gennaio 2024. Da allora, il Vulcan ha completato tre missioni, sebbene durante il lancio avvenuto a ottobre dello scorso anno sia emerso un problema con l’ugello di scarico di uno dei booster laterali. ULA è ancora in una fase iniziale nell’utilizzo di questo nuovo vettore e necessita di tempo per poter effettuare numerosi lanci in un breve periodo. Nel frattempo, ULA dispone ancora di cinque Atlas V, un vettore ormai prossimo al pensionamento.
Amazon ha deciso di affidarsi anche ad altri nuovi vettori, come l’Ariane 64 — la versione dotata di quattro booster laterali, non ancora utilizzata — e il New Glenn. Affidarsi a vettori che devono ancora dimostrare pienamente le proprie capacità potrebbe rappresentare un azzardo per Amazon, ma la loro alternanza potrebbe garantire il successo della costellazione Kuiper.











