L’Italia ha avviato lo sviluppo del suo primo sistema per l’estrazione di ossigeno dalla regolite lunare. Si chiama ORACLE (Oxygen Retrieval Asset for Carbothermal Lunar Extraction) ed è un progetto affidato a OHB Italia dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il contratto, firmato il 23 giugno 2025, prevede lo sviluppo di un laboratorio compatto per dimostrare la possibilità di ricavare ossigeno direttamente dal suolo lunare.
La tecnologia che verrà utilizzata si basa sul processo carbotermico, che consente di liberare l’ossigeno presente in forma di ossidi nei minerali lunari. Questo approccio è già stato testato e sviluppato in laboratorio da OHB Italia in collaborazione con il Politecnico di Milano. Il nuovo contratto ne estende lo sviluppo fino alla realizzazione del modello di volo, che sarà poi testato in una missione lunare futura, ancora in fase di selezione.
Il contratto con OHB Italia ha una durata prevista di 40 mesi. In questo periodo verranno completate tutte le fasi di progettazione, costruzione e validazione del payload.
Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha sottolineato:
La firma del contratto rappresenta un importante contributo in ottica futura nel campo dell’abitabilità nello spazio e sulla Luna in particolare. Grazie a questo progetto muoveremo un passo importante su una tecnologia determinante che ci permetterà di consolidare il ruolo del nostro Paese nel campo spaziale. Un settore nel quale le competenze del settore industriale e della ricerca italiane si confermano all’avanguardia nelle tecnologie di frontiera.

Come sarà e cosa farà ORACLE
Il payload ORACLE avrà dimensioni massime di 50x50x50 centimetri e sarà progettato per operare autonomamente sulla superficie della Luna. Il suo scopo è quello di dimostrare la fattibilità tecnica dell’estrazione di ossigeno, e in prospettiva anche di acqua, direttamente dalla regolite. Questo rappresenta un passo fondamentale verso la possibilità di supportare una presenza umana sostenibile sul nostro satellite, riducendo la dipendenza dalle risorse terrestri.
Il programma sarà guidato da OHB Italia come Prime Contractor, con il supporto di due realtà italiane altamente specializzate. ENEA collaborerà all’ingegnerizzazione del processo chimico, mentre Kayser Italia fornirà l’elettronica di controllo per il sistema. Questi contributi permetteranno di integrare e testare il laboratorio in vista della sua operatività sulla Luna, rendendo ORACLE un progetto pienamente nazionale.
Il sistema non sarà un semplice esperimento, ma un banco di prova per tecnologie che potranno essere adottate in missioni lunari e interplanetarie. L’utilizzo delle risorse in-situ è considerato un passaggio obbligato per garantire missioni a lungo termine, sia robotiche che umane. La possibilità di produrre ossigeno direttamente sul posto permetterebbe di ridurre significativamente i costi logistici e aumentare l’autonomia degli equipaggi.