Lo strumento italiano LuGRE, installato a bordo del lander lunare Blue Ghost, ha stabilito un nuovo record, riuscendo a ricevere un segnale dai satelliti Galileo e GPS a una distanza di 432mila km (432382 km per la precisione).
Questo record è stato stabilito mentre il lander trovava in orbita lunare, il 19 febbraio. Blue Ghost è entrato in orbita attorno al nostro satellite il 14 febbraio, e si sta preparando a un allunaggio che sarà eseguito il 2 marzo, nella mattinata italiana. Una volta sulla superficie, lo strumento LuGRE tenterà il collegamento con i satelliti GNSS in orbita attorno alla Terra direttamente dalla Luna.
Il collegamento record stabilito dallo strumento italiano il 19 febbraio è avvenuto nelle bande L1/E1 e L5/E5. Il satellite GNSS più lontano da cui è stato ricevuto un segnale appartiene alla costellazione Galileo a una distanza di 67.79 raggi terrestri, circa 432mila km dal ricevitore LuGRE.
Nonostante la notevole distanza e l’alta velocità, la posizione è stata calcolata con una precisione molto alta, con un margine di errore di circa 1.5 chilometri per la posizione e di circa 2 metri al secondo per la velocità. Durante una finestra temporale di un’ora, sono stati acquisiti con successo i segnali provenienti da quattro satelliti GPS sulle frequenze L1 e L5 e da un satellite Galileo sulle bande di frequenza E1- E5.
L’importanza di LuGRE per il futuro delle comunicazioni lunari
Lo strumento LuGRE montato a bordo del lander Blue Ghost è il primo strumento italiano che raggiungerà la superficie della Luna. LuGRE è stato sviluppato in Italia dall’azienda Qascom per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana con la collaborazione della NASA e il supporto scientifico del Politecnico di Torino.
In futuro, questi sistemi potrebbero costituire una soluzione temporanea, in attesa della realizzazione di Moonlight, la futura costellazione lunare dell’ESA. Questo sistema, destinato a fornire servizi di comunicazione e navigazione per la superficie lunare, vede ancora una volta l’Italia in primo piano come prime contractor.
L’acquisizione di segnali GNSS a così grandi distanze inoltre apre nuove possibilità per la navigazione autonoma di veicoli spaziali e missioni interplanetarie. L’impiego di segnali multi-costellazione come Galileo e GPS potrebbe ridurre la dipendenza da infrastrutture terrestri, migliorando l’efficienza e la precisione delle operazioni spaziali.