Per le missioni interplanetarie, come quelle verso la Luna e Marte, la Starship ha bisogno di effettuare il rifornimento in orbita terrestre, in modo da poter proseguire il suo viaggio a pieno carico. Secondo quanto emerso il 6 febbraio allo Smallsat Symposium, che si è svolto in California, SpaceX potrebbe utilizzare la Starship per rifornire in orbita anche altri mezzi. Ad affermarlo è stato Gary Henry, consulente senior presso la Defense Innovation Unit (DIU) ed ex dirigente di SpaceX.
Il DIU è un’unità del Dipartimento della Difesa americano che studia i possibili campi di applicazione delle tecnologie emergenti. Tra queste c’è anche la Starship, che in futuro potrà essere sfruttata sia per il rifornimento in orbita che per il trasporto di carichi sulla Terra. Uno degli obiettivi di SpaceX è infatti quello di rendere la Starship in grado di viaggiare da un punto all’altro del nostro pianeta, il cosiddetto point-to-point.
Secondo quanto dichiarato da Henry, SpaceX avrebbe contattato il DIU per sapere se il rifornimento in orbita potesse essere utilizzato anche su altri mezzi oltre alla Starship.
Una stazione di servizio in orbita terrestre
Il rifornimento in orbita prevede che una Starship in versione cisterna, lanciata precedentemente, venga raggiunta e rifornita da altre Starship, probabilmente anche queste versioni modificate. Ultimata questa operazione e riempita la cisterna, sarà essa a rifornire, ad esempio, la Starship HLS, che avrà il compito di raggiungere la Luna. A
ttualmente, SpaceX non ha ancora fornito dettagli precisi riguardo a queste operazioni. Secondo alcune informazioni rilasciate dalla NASA, sembrerebbe che per rifornire completamente una cisterna in orbita siano necessari dai 10 ai 20 lanci di Starship.
Questo numero potrebbe essere molto variabile, anche in base agli sviluppi del progetto. Al momento, infatti, SpaceX sta lavorando alla Starship Block 2, alta circa 51 metri. In futuro, hanno però intenzione di sviluppare la Block 3, che raggiungerà un’altezza di circa 70 metri e avrà quindi capacità di carico maggiori.
SpaceX potrebbe decidere in futuro di aprire anche a terzi la possibilità di rifornirsi nello spazio tramite Starship. Per il programma HLS, anche Blue Origin ha proposto un lander che necessita del rifornimento in orbita prima di raggiungere la Luna. Sempre l’azienda di Jeff Bezos sta sviluppando Blue Ring, un veicolo per il trasferimento orbitale che, tra le sue capacità, include anche quella di fungere da deposito di carburante.
Attingere a un grande serbatoio come quello offerto da Starship potrebbe offrire un supporto ulteriore alle diverse missioni, cambiando il paradigma per la loro progettazione. Il rifornimento in orbita è necessario per massimizzare il carico che un mezzo è in grado di trasportare nello spazio. Grazie a questa procedura, la Starship sarebbe in grado di trasportare sulla Luna fino a 150 tonnellate di carico.