Il 2 febbraio, SpaceX ha portato a termine con successo la missione Starlink-11.4, rilasciando in orbita 22 satelliti della propria mega costellazione. Una volta rilasciati gli Starlink, il secondo stadio avrebbe dovuto riavviare il suo motore Merlin per deorbitare e distruggersi, come succede per la gran parte dei suoi lanci, ma ciò non è accaduto.
A seguito di questo episodio, negli elenchi degli oggetti rilasciati in orbita durante la missione, oltre agli Starlink, è presente anche un oggetto classificato come “Falcon 9 R/B” (Rocket Body). Si tratta del secondo stadio, che ora si trova in orbita attorno alla Terra e viaggia in maniera incontrollata.
Trovandosi su un’orbita molto bassa, con un apogeo di circa 281 km, non rappresenta un pericolo per gli altri satelliti. Il secondo stadio rientrerà in atmosfera, distruggendosi, ma in maniera incontrollata. Da luglio dello scorso anno, questo è il terzo problema emerso con un secondo stadio del Falcon 9.
A oggi, 6 febbraio, non ci sono dichiarazioni né da parte di SpaceX né della Federal Aviation Administration.
SpaceX continua a volare
Il 12 luglio dello scorso anno, SpaceX perse l’intero carico di satelliti Starlink a causa della perdita di ossigeno nel secondo stadio del Falcon 9. La FAA aprì un’indagine, bloccando tutti i voli di questo vettore. SpaceX dovette attendere due settimane prima di poter riprendere i lanci, dopo che la FAA stabilì che non vi erano stati problemi per la sicurezza pubblica.
Un altro malfunzionamento del secondo stadio del Falcon 9 si verificò a seguito del rilascio in orbita della capsula Dragon per la missione Crew-9, il 28 settembre. Anche in quell’occasione, il secondo stadio avrebbe dovuto avviare il motore per deorbitare, ma la manovra avvenne in ritardo. SpaceX interruppe nuovamente i lanci del Falcon 9, e la FAA aprì nuove indagini.
L’agenzia federale annunciò la chiusura delle indagini l’11 ottobre, dichiarando di aver accettato le azioni correttive apportate da SpaceX per migliorare i secondi stadi.
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— Ches Allen (@ChesAllenPDX) March 26, 2021
Dopo il lancio di Starlink-11.4, nonostante il secondo stadio abbia fallito il rientro, la FAA non ha aperto indagini. Un evento simile è accaduto anche a seguito di un’altra missione Starlink, effettuata il 4 marzo 2021. Il secondo stadio fallì il rientro e deorbitò 22 giorni dopo, con diversi avvistamenti di detriti soprattutto sopra Seattle, negli Stati Uniti.
Nonostante il problema emerso durante la missione Starlink-11.4, SpaceX non ha inoltre interrotto i lanci. Anzi, è riuscita a portare a termine due diverse missioni: una Starlink e una per conto di Maxar Technologies, anche se la loro partenza è stata rinviata di circa 24 ore.
Proprio durante quest’ultimo lancio, il secondo stadio ha dovuto effettuare quattro diverse accensioni del motore Merlin per trasportare i due satelliti della costellazione WorldView Legion sull’orbita prestabilita. Terminata la missione, il secondo stadio ha avviato il Merlin per la quinta volta, deorbitando come previsto.
Se c’è quindi stato un problema al secondo stadio durante la missione Starlink 11.4, SpaceX lo ha compreso e risolto velocemente, riuscendo a ristabilire la programmazione di lancio in sole 24 ore.