Il debutto della prima Starship Block 2, avvenuto il 16 gennaio, non si è svolto come SpaceX si aspettava. La Ship 33 è esplosa pochi minuti dopo il lancio e così non hanno potuto effettuare i numerosi test che programmati con questa Ship. Nonostante questo, la seconda cattura al volo di un Super Heavy, invece, è avvenuta con successo, permettendo così a SpaceX di compiere un altro importante passo avanti verso la riutilizzabilità.
Le indagini su quanto accaduto alla Ship 33 sono ancora in corso e SpaceX non ha ancora pubblicato nuove informazioni sulle cause. È possibile che l’incidente rallenti i piani di SpaceX per il 2025 ma nonostante questo, che fa comunque parte del peculiare processo di sviluppo di SpaceX, i lavori proseguono ininterrottamente a Terra, sia per la costruzione di nuovi prototipi sia per il miglioramento delle infrastrutture.
Vediamo le ultime novità in questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”. Questa rubrica è disponibile anche in formato video, qui:
Il successo del Booster 14
Per analizzare il settimo volo di Starship bisogna prendere in considerazione i due elementi che compongono il vettore alto 123 metri: il Super Heavy e la Ship. Per quanto riguarda il primo stadio, il Booster 14, questo settimo lancio è stato un grande successo. SpaceX è infatti riuscita, per la seconda volta, a eseguire la manovra di cattura al volo, nonostante si sia verificato un piccolo problema durante il rientro.
Mentre il Booster 14 eseguiva il boostback burn, uno dei 13 motori Raptor non si è avviato. Tuttavia, si è acceso durante l’ultima accensione, necessaria per rallentare la caduta.
Con il Booster 14, SpaceX ha raggiunto un altro importante traguardo: riutilizzare con successo un Raptor recuperato dal Booster 12, il primo catturato al volo da Mechazilla a ottobre. Il motore faceva parte della cerchia più esterna, composta da 20 Raptor, e ha permesso di dimostrare la sua riutilizzabilità.
After flying to a peak altitude of ~90km, traveling more than 60 km downrange from Starbase, and completing its boostback burn and coast, Super Heavy ignited its landing burn less than 40 meters away from the preflight target.
The Raptor engines and booster guidance system… pic.twitter.com/ArkCVXkGNm
— SpaceX (@SpaceX) January 24, 2025
È possibile che, con i prossimi lanci, SpaceX riutilizzi alcuni motori del Booster 14 per ripetere il test e ottenere ulteriori dati. L’azienda potrebbe anche decidere di riutilizzare l’intero prototipo, poiché sta sviluppando il Super Heavy affinché possa volare più volte a distanza di breve tempo.
Il 18 gennaio, gli operai hanno riportato il Booster 14 al sito di costruzione, 18 giorni dopo il suo posizionamento sul pad per le ultime preparazioni al lancio.
Il fallimento della Ship 33
La Ship 33, invece, non ha soddisfatto le aspettative di SpaceX, fallendo il volo inaugurale della Block 2. SpaceX ha perso le comunicazioni con la Starship dopo 8 minuti e 26 secondi di volo.
Prima della perdita dei contatti, dall’infografica ufficiale si è potuto osservare che i motori della Ship 33 si sono spenti uno alla volta. Questo potrebbe indicare un problema che si è propagato all’interno dell’area dei motori.
Secondo quanto dichiarato da Elon Musk diverse ore dopo il lancio, la principale causa dell’esplosione della Starship è stata una fuga di metano e/o ossigeno. Prima della perdita del segnale, dalla cerniera di una delle due ali inferiori si sono viste delle fiamme, segno di un incendio in corso.
La Ship 33 ha continuato a volare in maniera incontrollata per circa tre minuti, esplodendo poi dopo più di 11 minuti dalla partenza. Il prototipo si è frammentato in segmenti, generando diverse scie di detriti, alcuni dei quali sono giunti anche sulla terraferma. Si tratta principalmente di componenti dello scudo termico, come piastrelle e materiali isolanti, tra le parti più leggere della Starship.
A causa di questo evento, le indagini potrebbero richiedere molto più tempo, poiché la FAA deve analizzare gli eventuali danni causati dai detriti. Sono infatti stati rilevati anche alcuni danni in prossimità di zone abitate. Un cittadino delle isole Caicos and Turks ha dichiarato di aver ricevuto un danno sulla sua automobile per un detrito di Starship.
Cosa farà la Ship 34?
Nonostante i problemi emersi durante il settimo volo, SpaceX ha continuato a portare avanti i suoi piani per i prossimi lanci. Il 18 gennaio, infatti, al sito di Massey sono stati collaudati i serbatoi della Ship 34 utilizzando azoto liquido. Questo test ha permesso di verificare l’integrità strutturale del prototipo che sarà utilizzato per l’ottavo volo di Starship.
Secondo quanto affermato da Musk prima del lancio del 16 gennaio, con la Ship 34 SpaceX avrebbe dovuto tentare per la prima volta la cattura al volo di una Starship. Tuttavia, dopo l’esplosione della Ship 33, è possibile che l’azienda abbia cambiato i suoi piani, sebbene non vi siano ancora conferme ufficiali.
SpaceX potrebbe decidere di ripetere il settimo lancio per eseguire tutti i test programmati, come il rilascio dei finti satelliti Starlink, e ottenere maggiori dati sulle numerose modifiche apportate all’intera struttura rispetto alla versione precedente.
A causa dell’esplosione della Ship 33, inoltre, SpaceX non ha potuto collaudare le soluzioni tecniche adottate per proteggere i perni con cui la Starship si appoggia sui bracci di Mechazilla. Studiarne la resistenza direttamente durante il primo tentativo di cattura al volo potrebbe essere molto rischioso.
Cryo proof testing underway for Starship 34. This will be the ship for Starship test flight 8.
1/17/25 pic.twitter.com/q1iPgBC3dv
— Starship Gazer (@StarshipGazer) January 17, 2025
Effettuare la manovra di cattura richiederà che la Starship entri in orbita, il che implica che SpaceX debba avere il pieno controllo del mezzo, cosa che per ora ancora non c’è, come dimostrato durante il settimo volo. Come riportato nei documenti della FAA, il rientro in atmosfera per raggiungere Mechazilla avverrà sopra il Messico. Eventuali perdite di controllo della Starship potrebbero causare numerosi danni.
Il 29 gennaio, SpaceX ha presentato alla Federal Communications Commission (FCC) la richiesta per effettuare l’ottavo volo di Starship. Secondo quanto riportato nel documento, il lancio avverrà non prima del 24 febbraio e non oltre il 24 agosto. Questi permessi però, sono molto vari, come dimostra la finestra molto ambia, e indicano semplicemente che non vedremo di sicuro il lancio prima del 24 febbraio, nulla di più.
La nuova Mechazilla
In vista dell’imminente cattura al volo della Starship, SpaceX ha iniziato a installare i bracci sulla seconda Mechazilla di Starbase. I lavori sono iniziati il 18 gennaio, con il trasporto delle prime componenti verso la seconda torre.
Sembra che SpaceX abbia destinato molte risorse alla costruzione della seconda Mechazilla proprio per effettuare la prima cattura al volo della Starship.
A differenza di quella attuale, la nuova torre monta due bracci visibilmente più corti. La riduzione della massa li rende più facili da manovrare e, di conseguenza, più precisi nei movimenti.
You know the saying “Work Continues On The Pad B OLM”. The Chopsticks were installed on Tower 2 at Starbase, and flame diverter construction continued for Pad B.
Full video in reply. pic.twitter.com/9BQmEN3Bog
— NSF – NASASpaceflight.com (@NASASpaceflight) January 31, 2025
Nel frattempo, al sito di costruzione proseguono i lavori per il secondo Orbital Launch Mount (OLM), la struttura su cui poggia il Super Heavy. Il nuovo OLM presenta un design completamente diverso rispetto a quello attuale, in primis per la sua forma quadrata, invece che circolare.
Nei giorni scorsi, gli operai hanno installato le tubazioni per il raffreddamento ad acqua dell’OLM, necessarie per resistere al calore generato dai motori Raptor sia durante il decollo che nella fase di cattura al volo.
Al sito di lancio, SpaceX sta inoltre realizzando un flame trench, che ha il compito di deviare e dissipare i gas di scarico, proteggendo la rampa e riducendo calore, rumore e onde d’urto.
Dato che come abbiamo già detto, è possibile che la prima cattura al volo di una Starship avvenga con la nuova Mechazilla, SpaceX potrebbe decidere di ultimare il nuovo pad solo dopo aver effettuato con successo il rientro di una Starship, per evitare di danneggiare le nuove strutture in caso di problemi.
Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti
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L’esplosione della Ship 33 ha causato la dispersione di detriti visibili nei cieli sopra i Caraibi, inclusa l’area di Turks e Caicos. Secondo quanto riportato dalla CNN, le autorità locali avrebbero raccolto circa 91 kg di detriti. Dalle indagini, inoltre, sembrerebbe che alcuni detriti abbiano danneggiato un’auto; fortunatamente, non sono stati segnalati feriti. SpaceX potrebbe dover attendere la fine delle indagini per ottenere nuovi permessi di lancio. In passato, l’azienda ha potuto ottenere nuove autorizzazioni nonostante le indagini fossero ancora in corso, ma solo dimostrando che non vi erano stati rischi per la sicurezza pubblica. È probabile che questo non valga per quanto accaduto durante il volo del 16 gennaio.
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Il 22 gennaio, SpaceX ha presentato alla FAA i piani per la costruzione di un nuovo edificio a Roberts Road, in Florida. Attualmente, in questo sito si trova l’Hangar X, utilizzato principalmente per i lavori di manutenzione dei Falcon 9. Il nuovo edificio, che avrà un’altezza di circa 116 metri, si chiamerà GigaBay e, come suggerisce il nome, potrebbe essere destinato alla costruzione di Starship e Super Heavy. La sua realizzazione dovrebbe essere completata entro agosto 2026. Una volta che il design di Starship sarà semi definitivo, SpaceX prevede di costruire i prototipi di Starship direttamente in Florida, evitando così le complesse operazioni di trasporto dal Texas. Ci sono inoltre indicazioni, ancora non sicure, che le gigabay potrebbero addirittura essere due, dimostrando come Cape Canaveral sarà comunque centrale nel futuro di Starship.
- Dal 28 al 30 gennaio, in Florida, si è tenuto lo SpaceCom, un importante congresso legato al settore spaziale. Durante una delle conferenze sono emersi dettagli riguardo al primo allunaggio di test della Starship. Kent Chojnacki, vice responsabile del programma Human Landing System, ha spiegato che, per il primo allunaggio di test, SpaceX dovrà dimostrare, oltre all’arrivo sulla superficie, la capacità di mantenere attivi tutti i sistemi per almeno un paio d’ore, per poi decollare. Successivamente, la Starship dovrà effettuare un secondo allunaggio, dimostrando così la capacità di eseguire tale manovra in maniera consecutiva.