SpaceX ha portato con successo un’altra Starship nello spazio, acquisendo nuovi importanti dati sul funzionamento del vettore più grande e potente mai costruito dall’Umanità. Il decollo è avvenuto dalla base di Starbase, in Texas, quando in Italia erano le 14:50 del 6 giugno. Sebbene il volo non sia stato perfetto, SpaceX è comunque riuscita a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata, sia con il Booster 11 che con la Ship 29.
Ci sono stati alcuni problemi emersi durante le diverse fasi di volo, dalla perdita di due motori del Super Heavy alla rottura di un’ala della Starship durante il rientro. Per SpaceX questo è stato comunque un pieno successo, in quanto sono riusciti a ottenere i dati necessari per sviluppare e migliorare i futuri prototipi.
Portando a termine tutte le fasi di volo inoltre, per il prossimo lancio la Federal Aviation Administration non dovrà effettuare alcuna indagine. Ciò dovrebbe consentire a SpaceX di ottenere nuovi permessi di lancio molto più velocemente.
Il volo quasi perfetto del Booster 11
Il Booster 11 è riuscito a portare nello spazio la Ship 29 con successo, nonostante abbia volato con un Raptor in meno. Prima di sollevarsi da terra infatti, uno dei 33 motori dell’anello esterno si è spento dopo 4 secondi dal liftoff. Nonostante ciò, i restanti 32 Raptor hanno fornito la spinta sufficiente per far continuare la missione, e portare Starship al momento della separazione con la Ship 29.
L’hot staging ha avuto inizio dopo 2 minuti e 45 secondi dal decollo, con lo spegnimento di 29 Raptor del Booster 11 e l’accensione dei 6 motori del secondo stadio. Subito dopo la separazione, il Super Heavy ha nuovamente avviato i suoi Raptor, utilizzandone 13 per invertire la rotta e fare ritorno nel Golfo del Messico. Ha poi spento i motori dopo circa 4 minuti dalla partenza.
Dopo poco più di 4 minuti di volo, il Booster 11 ha rilasciato l’anello forato per eseguire la manovra di separazione. Come dichiarato da SpaceX, ciò è stato fatto per alleggerire il Super Heavy, in quanto solamente questo anello ha una massa di circa 9 tonnellate. Le future versioni del booster avranno un anello più leggero, evitando in questo modo di doverlo sganciare.
Per iniziare a rallentare la sua discesa, il Booster 11 ha nuovamente dovuto avviare i suoi Raptor. Anche in questo caso però, il prototipo non è riuscito a utilizzare tutti e 13 i motori come avrebbe dovuto, in quanto un Raptor non si è avviato.
Gli altri motori e le grid fins sono poi riusciti a compensare questa mancanza, e il Booster 11 è ammarato con successo. Poco prima di toccare la superficie del mare, dalla live si sono viste delle parti di un motore volare via. In contemporanea a questo ammaraggio, al pad di lancio di Starbase, Mechazilla ha utilizzato i suoi bracci per simulare la cattura al volo.
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Il folle rientro della Ship 29
Come dichiarato fin da subito da SpaceX, il principale obiettivo di questo lancio era solamente uno: superare il momento di massimo calore sperimentato dalla Ship 29 durante il rientro. Questo è stato raggiunto, sebbene con qualche difficoltà. I dati acquisiti durante il rientro permetteranno a SpaceX di sviluppare e migliorare ulteriormente lo scudo termico della Starship.
Per ottenere dati su diverse condizioni di funzionamento, l’azienda ha volutamente rimosso due piastrelle alla base della Ship 29. Ciò ha permesso di ottenere dati sul comportamento della struttura sottostante. Hanno inoltre installato anche una piastrella molto più sottile, per verificare la sua capacità di isolamento.
Il rientro in atmosfera ha avuto inizio circa 45 minuti dopo il decollo, quando la Ship 29 viaggiava a oltre 26 mila km/h a un’altezza di circa 107 km. A causa dell’attrito con l’atmosfera, man mano che la Starship procedeva aumentava anche il calore sperimentato sulle superfici.
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Dopo circa 57 minuti di volo però, il plasma è riuscito a insinuarsi all’interno della cerniera di una delle ali superiori della Ship 29. Mentre continuava la sua discesa, il calore ha distrutto parte della struttura dell’ala, sciogliendo diverse componenti. Nonostante ciò, la Starship era ancora in grado di muoverla e ha potuto così eseguire un ammaraggio controllato.
Dai primi dati, sembrerebbe quindi che la Ship 29 abbia avviato i suoi Raptor per posizionarsi in verticale, simulando un atterraggio. Attualmente non sappiamo se anche le altre tre ali abbiano subito danni simili alle cerniere. Questo sarà sicuramente un elemento su cui si focalizzeranno i tecnici per i prossimi voli.
Prossimo volo e considerazioni
Il quarto volo di Starship è stato sicuramente spettacolare, e soprattutto con molti progressi rispetto ai precedenti. La particolarità è proprio questa, i progressi. Nonostante il breve periodo trascorso fra un volo e l’altro, che è stato di 112 giorni fra il secondo e terzo, e di 84 giorni fra il terzo e quarto, ci sono stati sensibili progressi.
Come già accennato, ora SpaceX potrebbe ottenere nel breve periodo i permessi per il quinto volo, con il quale verranno usati la Ship 30 e il Super Heavy booster 30. Musk ha postato su X poco dopo il lancio, annunciando, anzi, confermando che durante uno degli obbiettivi del quinto volo sarà recuperare con Mechazilla il booster.