Per la terza volta abbiamo assistito ad un volo del vettore più grande mai costruito: Starship, con i suoi 121 metri di altezza e con una spinta doppia rispetto al Saturn V. Il lancio è avvenuto da Starbase, la base di SpaceX in Texas, al confine con il Messico, alle 14:25 secondo il fuso orario italiano. Rispetto ai due voli avvenuti lo scorso anno, gli obiettivi che si era prefissati per questo lancio erano molti e non tutti sono stati raggiunti. Il volo è però comunque stato un successo, in quanto migliore, e di molto, rispetto al precedente.
Si tratta di un importante passo avanti per lo sviluppo del progetto, poiché per la prima volta sono riusciti ad acquisire molti dati sul comportamento di Starship nello spazio. Questo era proprio uno degli elementi fondamentali per il test e per il processo di sviluppo adottato dall’azienda.
Musk ha dichiarato che si aspetta di effettuare altri 6 lanci entro la fine dell’anno. In base ai pochi danni subiti dalle infrastrutture di terra, già dal prossimo mese potremmo vedere un nuovo Super Heavy sul pad per uno static fire test.
Siccome il lancio non ha rispettato a pieno tutti gli obiettivi, seguiranno delle indagini da parte della FAA, concluse le quali potremmo avere più informazioni riguardo questo volo. Solo dopo le indagini, SpaceX potrà ottenere nuovi permessi di lancio.
Qui si può rivedere il lancio di Starship con il nostro commento.
Il lancio
Il decollo è avvenuto senza problemi, con l’avviamento di tutti e 33 i Raptor del Super Heavy, come accaduto anche a novembre. Questi motori sono rimasti accesi per circa 2 minuti e 42 secondi, quando è iniziata la manovra di hot staging, con lo spegnimento sequenziale di 30 Raptor. In contemporanea a questo evento, la Ship 28 ha avviato i suoi 6 Raptor mentre era ancora connessa al booster.
A seguito della separazione, la Starship ha continuato la sua ascesa fino a 234 km di altezza, raggiungendo una velocità di circa 26.000 km/h. Il Booster 10 invece ha iniziato il suo rientro controllato nel Golfo del Messico.
Sfortunatamente questa operazione non è andata a buon fine in quanto, qualche instante dopo il completamento del boostback burn, il Super Heavy ha iniziato a oscillare con conseguente perdita di controllo. Il recupero del Super Heavy però, non fa parte degli attuali obbiettivi principali di SpaceX, in quanto si stanno concentrando maggiormente sulle operazioni da svolgere con Starship.
È stata proprio la Ship 28 la protagonista di questo lancio, riuscendo a completare diversi obiettivi che si erano prefissati. Questi riguardavano: l’apertura e chiusura del portellone per il rilascio di Starlink, il trasferimento di propellente tra serbatoi principali e header tank e l’accensione nel vuoto dello spazio di un Raptor e il rientro in atmosfera.
Starship is coasting in space pic.twitter.com/ZFUXMUkufW
— SpaceX (@SpaceX) March 14, 2024
I test di apertura del portellone e di trasferimento di propellente sono stati effettuati, e in base a quello che ha dichiarato SpaceX e che abbiamo visto durante la diretta, sono stati eseguiti.
L’accensione del motore invece, sarebbe dovuta avvenire dopo 40 minuti dal decollo, ma non è stata eseguita. SpaceX non ha spiegato le motivazioni che hanno provocato questo problema e sarà oggetto di analisi da parte dei tecnici.
Dopo circa 46 minuti è iniziato il rientro, con l’impatto della Ship 28 contro lo strato più alto dell’atmosfera. Per la prima volta, SpaceX ha potuto collaudare sul campo le manovre di rientro e il comportamento dello scudo termico. Purtroppo la Starship non è sopravvissuta a questa fase e la telemetria si è interrotta a 65 km di altezza.
Le modifiche rispetto al precedente volo
Dopo il secondo lancio, avvenuto a novembre, SpaceX ha apportato molte migliorie, sia alle infrastrutture di terra che sui due prototipi. Grazie a questi aggiornamenti, il rifornimento di Starship e Super Heavy avviene in circa 50 minuti, al termine dei quali all’interno del vettore ci sono circa 4500 tonnellate di propellente.
Musk ha dichiarato che sono circa mille le modifiche apportare al Booster 10 e alla Ship 28 rispetto ai prototipi precedenti. Molte di queste sono miglioramenti strutturali, che prevedono anche il rinforzamento di alcune parti del vettore.
La principale modifica riguarda la Ship 28, dotata di Raptor con attuatori elettromeccanici, abbandonando quindi il sistema di movimento idraulico. Ulteriori migliorie sono state apportate alle valvole di sfiato dei serbatoi, ricollocandoli e modificandone la forma. In cima alla Ship 28 inoltre, hanno anche aggiunto quattro antenne Starlink per migliorare le comunicazioni e ottenere dati e immagini in diretta. È proprio grazie a queste antenne che abbiamo potuto vedere la Starship nello spazio.
Rispetto al prototipo precedente, hanno migliorato anche il portellone per il futuro rilascio dei satelliti Starlink in orbita.
Per quanto riguarda il Booster 10 invece, sono riusciti a rendere la cupola che separa il serbatoio del metano da quello dell’ossigeno più tondeggiante, ricavando maggiore spazio. Hanno inoltre rinforzato le paratie per evitare lo sciabordio del propellente, che probamente è una delle cause del malfunzionamento del precedente volo.
Prima del lancio, SpaceX ha effettuato solamente tre prove statiche di accensione dei motori Raptor, due con la Ship 28 e uno con il Booster 10. SpaceX sta riducendo sempre più il numero di test necessari a preparare i nuovi prototipi per il volo, con la speranza di effettuare molti lanci ravvicinati. I prossimi saranno il Booster 11 e la Ship 29.