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| On 10 mesi ago

L’ultimo volo di Antares. Lanciata verso la ISS la Cygnus NG-19

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Alla 2:18 italiane del 2 agosto è stato lanciato l’ultimo vettore Antares dalla Virginia. A bordo era presente la capsula Cygnus NG-19, altrimenti chiamata S.S. Laurel Clark in onore dell’astronauta deceduto durante l’incidente dello Shuttle STS-107.

A bordo della capsula erano presenti 3785 kg di rifornimenti ed esperimenti scientifici per la ISS ma il lancio è stato particolarmente importante anche perché conclude l’operatività del vettore Antares, un razzo costruito con motori russi e uno stadio ucraino. L’arrivo alla ISS è invece previsto per le 11:55 italiane del 4 agosto.

La capsula Cygnus è costruita da Northrop Grumman, e quella lanciata oggi era la numero 19, l’ottava gestita dal programma CRS-2 (Commercial Resupply Services) della NASA. Essa è costruita per essere lanciata a bordo del vettore Antares, ma in attesa del prossimo, chiamato Antares 330, sarà riadattata per essere lanciata con il Falcon 9. Sono previste 3 missioni con il razzo di SpaceX, e la prima è programmata per la fine del 2023.

Il pensionamento di Antares 230+

Il vettore Antares utilizzato, formalmente chiamato Antares 230+, è un razzo a due stadi a propellente liquido. Il primo stadio è prodotto in Ucraina dalla Yuzhnoye State Design Office e da Yuzhmash Machine Building. Esso è alimentato da due motori RD-181 di provenienza russa.

Northrop Grumman ha in programma la sostituzione di queste componenti da alcuni anni. All’inizio dell’invasione russa in Ucraina confermò che tutte le componenti per i vettori già in fase di costruzione erano state comprate. Infine, nell’estate del 2022 venne presentato il progetto di un nuovo razzo Antares 330 costruito da Firefly Aerospace, dove Northrop Grumman avrebbe fornito il primo stadio.

Questo vettore sarà lanciato a metà del 2025 e fornirà servizi di lancio principalmente a Northrop Grumman per l’immissione in orbita della capsula Cygnus.

Un render del vettore Antares 330. Credits: Firefly

Gli esperimenti a bordo della Cygnus NG-19

A bordo della capsula sono presenti 3785 kg di materiale. Questi sono divisi in 1590 kg di rifornimenti per l’equipaggio, 1128 kg di esperimenti scientifici e 948 kg di componenti hardware. Fra gli esperimenti scientifici era presente anche ZePrion, dell’azienda israeliana SpacePharma.

L’esperimento ha l’obiettivo di verificare la possibilità di indurre la distruzione di specifiche proteine nella cellula, interferendo con il loro naturale meccanismo di ripiegamento (folding proteico). Il contributo italiano a ZePrion è prevalente, con la partecipazione dell’Università Milano-Bicocca, l’Università di Trento, la Fondazione Telethon, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), e l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ibba). Altri esperimenti di rilievo a bordo della capsula erano:

  • Neuronix, per testare alcune pratiche di terapie genetiche sui neuroni.
  • Saffire-VI, sesto esperimento che verificherà la combustione a livelli di ossigeno variabili. L’esperimento sarà eseguito durante il rientro della capsula in atmosfera, fra circa tre mesi.
  • Multi Needle Langmuir Probe, dell’ESA, misurerà vari livelli di plasma nella ionosfera.
  • Exploration PWD, un nuovo sistema di trattamento dell’acqua e sanificazione della stessa.
  • Astrobee un robot che aiuterà a gestire diverse operazioni di routine degli astronauti.

All’interno della Cygnus era presente anche un esperimento chiamato Materials ISS Experiment (MISSE) Flight Facility, di Blue Origin. Questo esperimento sarà installato all’esterno della ISS e servirà a testare dei materiali che verranno usati per le finestre della stazione spaziale Orbital Reef.