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E se quell’enorme buco nero in fuga nello spazio non fosse un buco nero?

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Maggio 11, 2023
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza
Oggetto in fuga nello spazio

Sopra: l'oggetto in fuga nello spazio fotografato nell'UV con Hubble. Centro: immagine UV di una galassia locale senza bulge osservata di taglio, IC 524). Sotto: IC 5249 osservata nella parte visibile dello spettro. Le scale spaziali delle immagini sono le stelle. Credits: ESA/Hubble

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Di recente il telescopio spaziale Hubble ha osservato una misteriosa scia di stelle, formatasi circa otto miliardi di anni fa. Le sue dimensioni sono simili a quelle della Via Lattea e secondo un’ipotesi iniziale, sarebbe il risultato del passaggio di un buco nero supermassiccio in fuga nello spazio, che l’ha trascinata dietro di sé.

Quest’idea ha in realtà bisogno di un ampio insieme di circostanze d’eccezione. In particolare, la sua interpretazione fisica è difficile, perché una coda di gas e stelle trainata da un buco nero supermassiccio produrrebbe solo piccole perturbazioni nel materiale circostante, che deve essere in condizioni fisiche eccezionali per collassare gravitazionalmente e formare una traccia stellare con quelle caratteristiche.

In un recente studio, i ricercatori dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC) sono giunti alla conclusione che questa insolita struttura di stelle, chiamata VD23, potrebbe essere interpretata come una galassia senza bulge, vista di taglio. Le galassie di questo tipo, chiamate anche galassie sottili (o “piatte”) sono in realtà relativamente comuni. I movimenti, le dimensioni e la quantità di stelle nella scia sembrano adattarsi a ciò che è stato visto in questo tipo di galassie.



Le prove dell’ipotesi “contro” il buco nero

A supporto della loro interpretazione, i ricercatori hanno confrontato la misteriosa struttura con una nota galassia locale senza bulge (rigonfiamento centrale), IC5249. Essa ha infatti galassia una massa simile, in termini di stelle, alla scia osservata con Hubble. Mireia Montes, ricercatrice IAC coautrice dello studio, ha spiegato:

Quando abbiamo analizzato le velocità di questa lontana struttura di stelle, ci siamo resi conto che erano molto simili a quelle ottenute dalla rotazione delle galassie, quindi abbiamo deciso di confrontare una galassia molto più vicina e abbiamo scoperto che sono straordinariamente simili.

Gli scienziati hanno anche esaminato la relazione tra la massa della galassia presunta e la sua massima velocità di rotazione. In questo modo, hanno scoperto l’oggetto si comporta proprio come una galassia senza bulge appiattita.

Di seguito, un grafico riassuntivo che mostra come l’oggetto VD23 potrebbe essere una galassia senza bulge vista di taglio. (a) Immagine a due colori dell’oggetto. (b) Immagine a due colori della galassia locale IC 5249 presentata alla stessa scala spaziale e orientamento dell’oggetto. (c) Profili di luminosità superficiale dell’oggetto in due diverse lunghezze d’onda. (d) Profili di luminosità superficiale di IC 5249. (e) Curva posizione-velocità
velocità dell’oggetto.

Grafico riassuntivo sulla struttura VD23
Grafico riassuntivo sulla struttura VD23. Credits: Almeida et al. 2023

Domande ancora senza risposta

Ci sono alcune osservazioni aggiuntive che richiedono ulteriori analisi per determinare se l’oggetto sia effettivamente una galassia senza bulge vista di taglio. Ad esempio, la curva di rotazione dell’oggetto presenta alcune irregolarità. Inoltre, il rapporto di emissione di ossigeno/idrogeno ionizzato in alcune zone dell’oggetto è elevato, fatto che potrebbe indicare la presenza di attività di formazione stellare attiva o di un nucleo galattico attivo.

Infine, il cambiamento di colore lungo la scia stellare vista con Hubble sembra indicare un’evoluzione lineare della popolazione stellare all’interno dell’oggetto, cosa che non può essere spiegata dalla semplice miscelazione di  varie popolazioni stellari di diverse età.

Saranno quindi necessari studi più approfonditi per riuscire a caratterizzare meglio questo oggetto, che forse buco nero non è.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, è reperibile qui.

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Tags: buco nero supermassiccioGalassiaHubble

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