Agenzie Spaziali
| On 12 mesi ago

Rocket Lab ha lanciato i primi satelliti TROPICS per studiare uragani e tempeste

Share

Nella mattina dell’8 maggio 2023, Rocket Lab ha portato in orbita i primi due satelliti TROPICS della NASA. Si tratta di due cubesat, i primi di una costellazione di quattro che serviranno a studiare uragani, tempeste e condizioni climatiche estreme sulla Terra. La partenza è avvenuta alle 03:00 italiane, dallo spazioporto di Rocket Lab, nella penisola Mahia in Nuova Zelanda.

La missione, chiamata Rocket Like a Hurricane, è la prima di due che la NASA ha affidato a Rocket Lab. La seconda partirà fra solo due settimane, sempre dalla Nuova Zelanda con un Electron. Il lancio di questi quattro satelliti TROPICS è stato spinto dalla NASA e Rocket Lab, per portare i satelliti in orbita prima che iniziasse la stagione delle tempeste.

ANNUNCIO

Per ora, (Aggiornamento 08:00) la NASA deve ancora stabilire i contatti con i due cubesat, ma si tratta di un ritardo previsto, dato che per queste missioni si impiegano solitamente diverse orbite a collegarsi con essi, cioè diverse ore. Quella di oggi è stata la quarta missione di Rocket Lab del 2023, e la 36esima in assoluto.

I satelliti TROPICS

Il lancio di questi satelliti ha dimostrato l’importanza e l’utilità di Electron e di vettori di piccole dimensioni. Essi hanno costi per kg maggiori di grossi razzi usati in rideshare, ma garantiscono una flessibilità sui tempi e le orbite di lancio maggiori. La NASA aveva espressamente richiesto un lancio dedicato e che avvenisse in fretta. Rocket Lab, con tre rampe di lancio (una in Virginia e due in Nuova Zelanda) e con diversi Electron già pronti, garantisce questi vantaggi.


I satelliti TROPICS (Time-Resolved Observations of Precipitation structure and storm Intensity with a Constellation of Smallsats) sono lanciati in un’orbita a 550 km di quota, con una inclinazione di 30°. Ogni coppia di TROPICS si trova su un piano diverso, e ogni satellite è separato di 180° di distanza dal successivo. In questo modo la NASA otterrà un tempo di sorvolo di circa un’ora sopra ogni zona che verrà osservata, molto meglio delle sei ore che sono garantite dai satelliti attualmente in orbita.

Questo permetterà ai TROPICS di garantire uno studio e analisi dei fenomeni estremi, e migliorare la possibilità di previsioni e allerte sempre più immediate e quindi sempre più utili per proteggersi da tempeste e alluvioni sempre più frequenti in conseguenza ai cambiamenti climatici.

Ti è piaciuto questo articolo? Lo abbiamo scritto grazie al supporto degli abbonati ad Astrospace Orbit. Solo questo ci ha permesso di scriverlo in modo competente, revisionandolo, rileggendolo e consultando diverse fonti. Ne è valsa la pena? Se ti sembra di sì, puoi iscriverti anche tu ad Astrospace Orbit, avrai accesso a diversi vantaggi e contenuti esclusivi.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.

Non perderti le ultime notizie e approfondimenti sul settore spaziale:
Iscriviti al nostro canale Telegram e seguici su Instagram

ANNUNCIO