Elon Musk ha tenuto un intervento riservato agli abbonati al suo profilo Twitter, per comunicare nuovi aggiornamenti sul primo volo di Starship. Abbiamo raccolto in questo articolo le principali novità e osservazioni fatte da Musk.
I danni alla rampa di lancio
Una delle conseguenze più discusse dopo il primo volo di Starship è stata la condizione del pad di lancio e del sito di test, dove i danni provocati dai Raptor del Super Heavy sono subito sembrati piuttosto ingenti. Per prima cosa Musk ha quindi confermato che questi danni sono meno gravi di quanto sembrino, e che entro due mesi potrebbero essere tutti riparati e il pad pronto a gestire un nuovo volo.
Sempre parlando dei danni al pad di lancio, Musk ha confermato che non si aspettavano che venisse distrutto il cemento alla base. Attualmente la teoria più fattibile è che si sia distrutto dal basso, per la pressione generata nella zona fra terreno e piastre di cemento. Questa si è creata per “l’infiltrazione” dei gas di scarico dei motori nelle fessure del cemento, alla ricerca di una fuga durante l’impatto con la base del pad.
Durante il volo Starship ha infatti originato una vera e propria tempesta di sabbia e rocce, che hanno provocato diversi danni, ma che, in base alle informazioni di SpaceX, non ha provocato nessun danno ambientale di rilievo.
Allo stesso tempo, non hanno prove che sia stata la tempesta di sabbia o i detriti sollevati a danneggiare i motori. La stessa torre che solleva i due stadi, è stata colpita da detriti, ma non ha subito danni significativi. SpaceX ha ora in programma di sostituire il cemento alla base del pad con dei rinforzi di acciaio, ma non di montare un flame trench. Questo è stato deciso anche perché non è necessario una riduzione dei rumori dovuti all’impatto dei gas di scarico con il suolo, in quanto il payload, la parte più critica da proteggere dalle vibrazioni, nei lanci operativi sarà talmente in alto da non subire troppe conseguenze dall’accensione dei motori.
Una cosa che dovranno sistemare e che richiederà del tempo (non ha detto quanto) è il sistema di terminazione del volo, l’FTS. Questo è stato attivato il 20 aprile, e ha fatto esplodere la Starship, ma ci ha messo un po’ più del previsto. Ricertificarlo richiederà del tempo.
Il volo
Parlando del volo di Starship, Musk ha affermato che esso è andato come si aspettava, cioè superando la rampa di lancio. Volevano arrivare anche alla separazione dei due stadi, ma era un obbiettivo ambizioso. Parlando della partenza, Musk ha affermato che tre dei 33 motori Raptor del Super Heavy non sono stati accesi da SpaceX volontariamente, perché non erano pronti. Il limite per il lancio era comunque di 30 motori.
Musk ha anche affermato che lo scostamento dalla rampa che si vede nella prima parte del volo, non era voluto, ed è principalmente dovuto alla mancanza di tre motori. Anche il tempo necessario a sollevare Starship, circa 5 secondi dall’accensione, è un problema e si punta a dimezzarlo al prossimo volo di test. Dal seguente video si nota in modo evidente lo scostamento a destra della Starship dalla rampa di lancio.
Liftoff from Starbase pic.twitter.com/rgpc2XO7Z9
— SpaceX (@SpaceX) April 20, 2023
A 27 secondi dalla partenza SpaceX ha perso le comunicazioni con un altro motore e poi una esplosione da qualche parte ha messo fuori uso lo scudo termico dei motori 17,18,19 e 20. Starship ha continuato a funzionare, producendo spinta fino a 62 secondi dalla partenza. Il momento critico è avvenuto a T+85 secondi, quando è stato perso definitivamente il controllo della spinta e il razzo non poteva più essere controllato.
I prossimi test
Musk non ha confermato nulla riguardo alle date dei prossimi test, affermando anche che SpaceX deve ancora prendere una decisione definitiva sul prossimo prototipo che volerà. Musk ha però ribadito ancora una volta che i miglioramenti sul Booster 9 (il prototipo attualmente già pronto) sono veramente tanti. Le sue aspettative sono di raggiungere l’orbita entro la fine dell’anno con una probabilità dell’80% o dell’100% entro 12 mesi.
Il prossimo volo sarà una replica della missione inizialmente prevista per il 20 aprile, ma non si sa ancora quando avverrà. L’obbiettivo sarà quello di superare la separazione dei due stadi. Per farlo sarà importante non perdere il controllo della spinta.
Musk ha inoltre affermato che non sarà la Starship a rallentare la preparazione della missione Artemis III, ma che la versione lunare sarà pronta e operativa in tempo. [Attualmente Artemis III è programmata per la fine del 2025].
Per concludere, Musk ha affermato che il progetto Starship costerà circa 2 miliardi di dollari nel 2023, una cifra decisamente alta, ma non così alta. La produzione dei motori Raptor inoltre subirà presto un rallentamento, in quanto ne producono più di quanti riescano ad utilizzarne. Ha poi affermato che secondo lui Starship è una delle sfide ingegneristiche più complesse mai affrontata dall’umanità. Un ulteriore aggiornamento su Starship sarà fornito da Elon Musk fra circa 3 settimane.
In questo video abbiamo riassunto, poco dopo il lancio, quello che sapevamo e abbiamo spiegato nel dettaglio perché il primo lancio di Starship non può essere definito un fallimento, ma forse neanche un vero successo:
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