La partenza del primo Electron dalla Virginia. Credits: Rocket Lab/ Brandy Kenniston
Rocket Lab ha completato nella notte fra il 24 e il 25 gennaio la missione Virginia is for Launch Lovers, chiamata in questo modo proprio perchè si tratta del primo lancio da questa nuova rampa di lancio, situata in Virginia. Il razzo Electron è partito alle 24:00 italiane, la mezzanotte, da quello che ora è chiamato Rocket Lab Launch Complex 2 (LC-2), situato nella base della NASA Wallops Flight Facility. Con la riuscita di questo lancio, Rocket Lab ha finalmente attive tre rampe, due in Nuova Zelanda, e una in Virginia.
Electron ha portato in orbita tre satelliti della costellazione di HawkEye 360, tutti verso un’orbita a 550 km di quota. Questi tre satelliti fanno parte di un contratto per il lancio di 15 diversi satelliti fra il 2023 e il 2024 che le due aziende hanno stipulato. Rocket Lab ha fornito anche un sistema d’integrazione dei tre payload a bordo di questo primo lancio, forniti dall’azienda controllata Planetary Systems Corporation.
Con questo lancio sono diventati 155 i satelliti portati in orbita da Rocket Lab, e 34 le missioni totali di Electron. Durante quest’ultima missione non è stato tentato il recupero del primo stadio del razzo, che è ancora una fase che l’azienda sta testando e sperimentando. Almeno per i prossimi lanci, sarà inoltre eseguita solamente com missioni in partenza dalla Nuova Zelanda.
“Electron è già il razzo orbitale di piccole dimensioni leader a livello globale, e la missione di oggi da un nuovo pad è la prova dell’impegno incessante del nostro team […]. Dopo il nostro anno di lancio più intenso, il 2022, con nove missioni di successo, quale modo migliore d’inaugurare il nuovo anno se non lanciando veicoli spaziali costruiti in Virginia da un sito di lancio della Virginia, grazie al nostro team in rapida crescita con sede in Virginia”. Così ha commentato Pete Beck, CEO e fondatore di Rocket Lab.
Per Rocket Lab la gestione di questo sito di lancio è particolarmente importante, sia per Electron che per il futuro razzo Neutron. Il primo è attualmente, come detto da Peter Beck, il vettore di piccole dimensioni più utilizzato al mondo, ma si inserisce in un mercato in rapida crescita e soprattutto dalla difficile sopravvivenza. Con diverse soluzioni di lancio in rideshare, attualmente sul mercato in vettori più grandi, rendere profittevole un razzo da poche decine o centinaia di kg è molto difficile.
Electron attualmente è in grado di portare in orbita circa 350 kg verso l’orbita terrestre bassa, ad un costo totale di 4-5 milioni di Dollari. Questo valore, equivalente a oltre 10000$ per kg, è fuori scala se paragonato ai 3000$ per kg, che è il costo di un Falcon 9. Rocket Lab pone sul piatto della bilancia il vantaggio di un lancio dedicato, quindi della possibilità d’indicare la data di lancio, e ora, con tre rampe, dovrebbe anche rendere più frequente e flessibile la partenza.
Inoltre, il nuovo vettore medio-pesante in sviluppo, che sarà riutilizzabile e con un carico di circa 8 tonnellate in orbita terrestre bassa, sarà costruito e lanciato proprio in Virginia. La crescita e lo sviluppo di questo sito di lancio è quindi già ora una priorità per Rocket Lab.
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