Un render di come appariranno le foto scattate dalle camere ai vertici dei pannelli solari. Credits: Redwire
AGGIORNAMENTO: Il tentativo di lancio di Artemis 1 non è più possibile nel Launch Period di inizio agosto. Per ora il nuovo periodo possibile di lancio consigliato è nella prima metà di ottobre. La situazione potrebbe evolvere e cambiare in fretta, in base ai risultati delle analisi sul problema rilevato durante il secondo tentativo del 3 settembre. Per tutti gli aggiornamenti, consigliamo l’iscrizione al sul canale Telegram o alla nostra pagina Facebook.
Artemis 1 sta per partire, dando inizio al Programma Artemis. Questa prima missione ha come obbiettivo principale il test della capsula Orion e del vettore SLS. In una conferenza pre-lancio, svoltasi il 27 agosto 2022, il responsabile della missione Artemis 1 Mike Sarafin ha confermato che in ordine d’importanza, le priorità sono:
Osservando questa scala di priorità è chiaro quando Artemis 1 sia a tutti gli effetti una missione di test. Per completarla nel migliore dei modi c’è però anche bisogno di un sistema di rilevazione delle condizioni della capsula e del vettore SLS. Oltre ovviamente alle migliaia di sensori diagnostici montati sui due mezzi, la Orion dispone di un sistema di 12 telecamere, usate per controllare lo status della capsula, ma anche per fornire al grande pubblico foto e video come non li abbiamo mai visti.
Le camere montate su Orion sono state fornite da Redwire Space, in collaborazione con Lockheed Martin, che è l’azienda responsabile della costruzione e progettazione della capsula. Queste camere sono divise in quattro principali sistemi.
Quattro camere sono poste alla fine di ognuno dei pannelli solari. Sono puntate sulla Orion e serviranno per ispezionare i pannelli solari e anche l’intera capsula. Poste ad una distanza di 7 metri dalla Orion, riusciranno a dare una visione d’insieme della capsula durante tutta la sua missione. I pannelli solari infatti, si dispiegheranno dopo solo 20 minuti dal lancio. Queste camere osserveranno anche il funzionamento dei vari motori e del modulo di servizio.
Un’altra camera ottica, posta all’esterno del veicolo, fornirà al computer di bordo informazioni per determinare la posizione e la velocità della capsula. Si chiama Optical Navigation Camera, e sarà collegata direttamente con i vari computer.
Redwire ha fornito poi due camere poste all’interno della Orion. Una di esse fornirà una visione in realtà virtuale, mentre una è focalizzata sul pannello di controllo della capsula. Queste riprese saranno analizzate dopo il lancio per individuare eventuali problemi.
All’esterno e all’interno della Orion sono poste altre camere, dedicate interamente alla realizzazione di foto e video per mostrare al pubblico la missione. Con queste potremmo vivere un viaggio verso la Luna come mai prima d’ora. L’unica limitazione sarà dovuta alla larghezza di banda disponibile, che ci impedirà di vivere in diretta la maggior parte dei filmati, soprattutto una volta che la capsula si è allontanata dall’orbita terrestre.
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