La NASA ha aperto ufficialmente il contratto Exploration Production and Operations Contract, con il quale intende trasferire all’industria privata spaziale la gestione del razzo SLS. Con questa nuova forma di gestione, l’Agenzia Spaziale Americana vuole trasferire ad un’unica realtà industriale la gestione e la produzione dell’SLS. Attualmente esso è infatti prodotto con contratti diversi, da aziende diverse, per ogni sua componente.
L’ipotesi che la NASA passasse a questo tipo di gestione per il lanciatore SLS era già emersa alla fine del 2021, quando venne pubblicata una Richiesta d’Informazioni all’industra, per sondare l’interesse di una operazione di questo tipo. Ora il contratto è aperto, e sarà assegnato entro la fine del 2023.
Il vettore pesante è attualmente sviluppato da una serie di aziende americane, guidate da Boeing come main partner e società che ha sviluppato il core centrale e il secondo stadio. Aerojet- Rocketdyne ha prodotto i motori RS-25 che alimentano lo stadio di Boeing, e Northrop Grumman i booster laterali a propellente solido. A queste aziende si aggiungono diversi centri di ricerca e uffici della NASA, in primis il Kennedy Space Center, che guida tutte le operazioni di assemblaggio finali.
Con questo nuovo contratto, sarà una singola azienda ad occuparsi di tutto il progetto. La NASA, e tutti i suoi centri, rimarrà come partner strategico per gestire e continuare ad aggiornare il vettore. Chiunque vincerà questo contratto dovrà iniziare la gestione del vettore pesante subito dopo Artemis IV, cioè già da Artemis V.
Gli obbiettivi futuri di SLS
“SLS non è solo un investimento della NASA, è stato un investimento nazionale. Attraverso questo approccio contrattuale, stiamo lavorando per consentire l’utilizzo di questa capacità di sollevamento pesante unica nel suo genere ad altri clienti”, ha dichiarato Kathy Lueders, amministratrice associato per lo Space Operations Mission Directorate.

La NASA ha dichiarato che con questo contratto non intende recuperare i costi di progetto e sviluppo degli ultimi anni, ma semplicemente garantirsi una diminuzione dei costi delle missioni dei prossimi anni. L’appaltatore che vincerà il contratto sarà responsabile di fornire almeno 10 lanci Artemis, cioè fino alla missione Artemis 15. L’Agenzia garantisce che acquisterà almeno una missione all’anno dell’SLS, che possa essere verso la Luna o verso lo spazio profondo, quindi non per forza una missione Artemis. Questo vuol dire che potrebbero essere richiesti più di 10 lanci SLS, dato che le Artemis potrebbero “saltare” qualche anno.
Ad ottobre l’Agenzia Spaziale aveva annunciato che passando ad una gestione privata, si auspicherebbe di usare SLS fino al 2050. Questo vorrebbe dire, che per un’azienda vincitrice di questo contratto, sarebbero garantiti diversi miliardi di dollari. La NASA si aspetterebbe una riduzione pesante dei costi di lancio, che potrebbe essere fino al 2050, ma il vettore potrà allo stesso tempo essere fornito al mercato commerciale internazionale. Questo processo è già avvenuto per lo Space Shuttle, la cui gestione è passata ad ULA negli anni ’90.
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