Ieri, 11 luglio, mentre in Italia erano le 23:20 un test effettuato sul Super Heavy si è concluso in maniera inaspettata. Mentre si attendeva il rilascio della prima immagine del James Webb Space Telescope, a Starbase SpaceX stava testando i motori del Booster 7. Lo stesso Musk ha confermato che stavano eseguendo delle prove con i Raptor, scrivendo in un tweet che ha successivamente eliminato: “Yes. Booster engine testing“.
SpaceX ha iniziato a collaudare alcune componenti necessarie all’avviamento dei motori, quando si è generata una forte esplosione e delle fiamme. Queste hanno danneggiato alcune componenti sia del pad che del booster, anche se non sembrano esserci danni di rilievo. L’azienda ha impiegato diverse ore per riportare la situazione alla normalità e presto gli operai potranno tornare al pad per maggiori ispezioni.
La dinamica dell’incidente a Starbase
L’obiettivo di SpaceX è quello di eseguire almeno una prima accensione statica dei 33 motori Raptor2 del Super Heavy, prima di procedere al lancio orbitale. Per fare ciò, l’azienda sta procedendo per gradi, effettuando diversi collaudi sia sul prototipo che sulle infrastrutture di terra. Nel seguente video è ripresa l’esplosione al Super Heavy Booster 7:
Holy moly. Well, that was unexpected!https://t.co/dUUqw7ojRv pic.twitter.com/7IGztPuE12
— Chris Bergin – NSF (@NASASpaceflight) July 11, 2022
Il test di ieri aveva lo scopo di verificare il corretto funzionamento delle turbine di tutti e 33 i Raptor, senza però arrivare all’avviamento dei motori. SpaceX ha iniziato a riempire i serbatoi del Super Heavy con ossigeno e metano allo stato liquido, dato che si è vista anche la classica formazione di ghiaccio sul prototipo.
Rifornito il Booster 7 con il quantitativo di propellente necessario, SpaceX ha avviato il test. Da tutti e 33 i Raptor del Super Heavy si è potuta vedere una grande fuoriuscita di propellente, segno che le turbine erano entrate in azione. A questo punto però qualcosa non è andato come previsto.
I gas provenienti dai motori hanno preso fuoco, generando una forte esplosione e fiamme che hanno avvolto l’intero pad. Dalle immagini si può notare come questa esplosione abbia distrutto alcune componenti. Sembrerebbe però che non si tratta di strutture fisse del pad, ma elementi temporanei usati solo durante i test o utilizzati dagli operai. Dalle immagini, sembrerebbe essersi danneggiata la protezione della centralina idraulica del Booster 7, uno dei nuovi elementi aggiunto insieme ai motori. In quest’altro video è mostrata “l’esplosione” da più angolazioni:
Le conseguenze
Siccome all’interno del Super Heavy si trovava ancora del carburante, SpaceX ha impiegato alcune ore per svuotare il prototipo. Quasi tre ore dopo l’esplosione si è visto dell’altro propellente espulso dai motori centrali del Super Heavy. Questa nuvola di gas ha innescato un nuovo incendio, che fortunatamente è stato domato senza causare ulteriori danni.
Messa in sicurezza l’area, Musk ha dichiarato di essersi recato personalmente sotto il Booster 7 per una prima ispezione visiva. I motori non dovrebbero aver subito danni, quindi potrebbero procedere velocemente con nuovi test. Il test, nonostante abbia prodotto qualche problema, è comunque il primo mai effettuato con i Raptor2, oltre che il primo sul Super Heavy nella configurazione con 33 motori. Entrambi sono due prodotti d’ingegneria estremamente complessi, e problemi e incidenti è plausibile che si verifichino ancora in futuro.
Attualmente è però ancora presto per ottenere conclusioni su danni o conseguenze a medio termine. Non è possibile sapere, finché non sarà dichiarato da Musk o da SpaceX, se questo incidente provocherà ritardi per il primo volo orbitale, o addirittura se abbia danneggiato, e con che entità, il prototipo.
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