Un team d’ingegneri americani e italiani ha completato l’installazione del satellite LICIACube sulla sonda spaziale DART. La missione DART avrà l’obiettivo di determinare se l’impatto di un veicolo spaziale con un asteroide possa effettivamente deviarne la traiettoria. LICIACube avrà invece l’importante compito di documentare gli effetti dell’impatto. Dallo scorso 8 settembre il satellite italiano, l’ultimo strumento importante della missione, è posizionato su DART e pronto alla partenza
“Vedere LICIACube installato su DART è stato emozionante perché questa missione apre nuovi orizzonti per ASI e l’intero settore spaziale italiano”. Così ha affermato Simone Pirrotta, Project Manager di LICIACube per ASI. “Sarà il primo satellite italiano a operare nello spazio profondo. Questo ha richiesto la formazione di un team nazionale numeroso e motivato che adesso è ben qualificato per affrontare simili sfide in futuro.”

L’importanza di LICIACube per l’Italia
Light Italian CubeSat for Imaging of Asteroids (LICIACube) è il progetto italiano, coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e costruito da Argotec, selezionato dalla NASA per partecipare alla missione DART. Il microsatellite italiano è un CubeSat 6U, misura 30x20x10 cm e pesa 14 kg. È equipaggiato con due camere ottiche, LUKE (LICIACube Unit Key Explorer) e LEIA (LICIACube Explorer Imaging for Asteroid). Queste acquisiranno dati scientifici e guideranno il microsatellite durante l’avvicinamento grazie all’uso di un sistema autonomo.
Il CubeSat verrà rilasciato 10 giorni prima dell’impatto, spinto via da un meccanismo a molla a circa 4 km/h. LICIACube userà quindi il proprio sistema di propulsione per modificare la sua traiettoria, sorvolando Dimorphos circa tre minuti dopo l’impatto. Durante questi minuti verranno catturate immagini degli effetti dell’impatto, incluso il pennacchio di polvere e detriti espulsi, e possibilmente il cratere appena formato, così come gli emisferi opposti di entrambi gli asteroidi che DART non vedrà. Le immagini verranno inviate a Terra grazie al sistema di comunicazione di LICIACube, che sfrutta la banda X, nei mesi successivi alla collisione.
“Per una prima missione, è davvero impressionante” commenta Andy Cheng, scienziato planetario di APL e investigatore capo di DART. “Senza LICIACube, non ci sarebbe alcuna osservazione della nuvola dovuta all’impatto”, che può rivelare dettagli su quanto materiale è stato espulso, quanto velocemente e in che direzione. Queste informazioni aiuteranno a caratterizzare ulteriormente lo scambio di quantità di moto tra DART e l’asteroide, quindi, quanto sia stato efficace l’impatto cinetico nel deviare Dimorphos.
DART
DART (Double Asteroid Redirection Test) è stato progettato, costruito ed è gestito da APL (Applied Physics Laboratory). Il suo obiettivo è quello di verificare la possibilità di modificare l’orbita dell’asteroide doppio Didymos in seguito all’impatto della stessa sonda su Dimorphos, luna di Didymos. L’impatto avverrà alla velocità di circa 21000 km/h e alla distanza di oltre 10 milioni di chilometri dalla Terra. Per orientarsi e raggiungere l’asteroide, DART utilizzerà DRACO (Didymos Reconnaissance and Asteroid Camera for Optical navigation).

Lo scontro cambierà il periodo dell’orbita, attualmente di 12 ore, di alcuni minuti. L’asteroide scelto non rappresenta una minaccia per la Terra ma la sua orbita attorno al Sole fa sì che sia abbastanza vicino a noi in modo tale da permettere ai nostri telescopi di osservare la collisione di DART e calcolare quanto sia stato efficace nel cambiare il percorso di Dimorphos.
Nell’ultima settimana di settembre, DART è partito per la Vandenberg Space Force Base vicino Lompoc, in California, dove è previsto il lancio per il 24 novembre con un Falcon 9 di SpaceX. La sonda spaziale raggiungerà l’asteroide per l’impatto nell’autunno del 2022. Oltre alla direzione della NASA, alla missione DART collaborano anche il Jet Propulsion Laboratory (JPL), Goddard Space Flight Center (GSFC), Glenn Research Center (GRC) e Langley Research Center (LaRC). Dimostrare che questa tecnica potrebbe essere affidabile per deviare un asteroide, potenzialmente pericoloso per la Terra, sarà di grandissima importanza per il futuro.
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