La roccia Rochette con i due fori di campionamento. Credits: NASA.
Perseverance ha completato la raccolta della prima coppia di campioni di roccia da Marte. Il primo, prelevato il 6 settembre, è stato chiamato Montdenier, il secondo, raccolto l’8 settembre, si chiama ora Montagnac. Entrambi sono stati prelevati da una singola roccia. Lei è stata invece denominata Rochette. Questi due campioni sono ora conservati all’interno del rover e saranno riportati sulla Terra con la missione Mars Sample Return nei prossimi anni. Lo studio di questa roccia sarà importante per comprendere appieno l’età e la composizione passata di questa zona del cratere Jezero.
La roccia Rochette ha infatti una composizione basaltica e potrebbe essersi originata da una colata lavica. Questa origine particolare potrebbe aiutare molto gli scienziati sulla Terra nell’effettuare una datazione precisa, data la presenza di minerali cristallini, comuni nelle rocce vulcaniche. Oltre alla datazione, la roccia appena raccolta sarà fondamentale per capire la storia dell’acqua nel cratere Jezero. Sappiamo già infatti che questa zona una volta ospitava dell’acqua, ma la sua origine e per quanto tempo è rimasta sulla superficie sono ancora un mistero.
In entrambi i campioni di roccia è stata osservata la presenza di sali. Questi potrebbero essersi depositati quando l’acqua sotterranea è emersa in superficie, forse per l’azione del meteorite che ha originato il cratere Jezero stesso. Un’altra ipotesi invece, è che i sali siano rimasti sulla superficie quando l’acqua è evaporata. Nella migliore delle ipotesi, i minerali contenuti in questi campioni di roccia potrebbero aver intrappolato alcune molecole di quell’acqua, fornendo un campione dal valore scientifico inestimabile una volta arrivato sulla Terra. Questi minerali sarebbero quindi delle vere e proprie capsule del tempo, e sulla Terra si è già verificato che riuscissero a intrappolare anche forme di vita primordiali.
Dato ormai per assodato che sul cratere Jezero si trovasse l’acqua, l’obbiettivo sarà capire per quanto è rimasta lì. Mitch Schulte Program Scientist della missione Perseverance ha così spiegato l’importanza di questo campione. “Un giorno, potremmo essere in grado di elaborare la sequenza e i tempi delle condizioni ambientali descritte dai minerali di questa roccia. Ciò contribuirà a rispondere alla domanda scientifica sulla storia e la stabilità dell’acqua liquida su Marte”.
Il prossimo sito di campionamento di Perseverance si trova a circa 200 metri dalla sua posizione attuale. Si chiama South Séítah ed è una zona di dune sabbiose con rocce e massi che affiorano in modo sparso. Questa zona dovrebbe essere più antica di quella precedentemente analizzata. Fra pochi giorni, a inizio ottobre per la precisione, Perseverance inizierà delle vacanze anticipate, data la congiunzione solare di Marte, che rende difficoltoso il collegamento da Terra.
Nel suo viaggio, Perseverance sarà in grado di raccogliere fino a 43 campioni di roccia, otto dei quali è previsto siano prelevati all’interno del cratere Jezero. Durante il suo viaggio inoltre, il rover rilascerà sulla superficie questi campioni in diversi gruppi, non tutti in un posto solo quindi. Questa operazione avverrà plausibilmente fra diversi mesi, se non anni, e faciliterà la raccolta da parte del rover della missione Mars Sample Return.
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