Lockheed Martin e General Motors hanno presentato oggi una collaborazione per la costruzione di nuovi rover lunari. Non un classico rover automatizzato, ma un mezzo per permettere agli astronauti delle future missioni Artemis di muoversi sulla Luna e trasportare materiale e rifornimenti. Il mezzo sarà progettato dalle due aziende per la NASA, che ad inizio del 2021 aveva aperto una richiesta pubblica per un rover di questo tipo. Le richieste dell’Agenzia Spaziale Americana prevedevano che il mezzo in questione avesse propulsione elettrica, capacità di guida autonoma e permettesse agli astronauti di muoversi su superfici particolarmente accidentate.
Lockheed Martin in passato è stata la principale subappaltatrice di Boeing nella produzione del rover delle missioni Apollo, ma il mezzo in questione avrà capacità particolarmente più evolute. In particolare permetterà di muoversi sui terreni molto più accidentati del Polo Sud, principale obbiettivo delle missioni Artemis. In questo video una breve presentazione della collaborazione fra Lockheed Martin e General Motors.
La capacità di guida autonoma di questo rover porterà il concetto di esplorazione ad un livello successivo. Guida autonoma non significa infatti che gli astronauti potranno riposarsi mentre il rover guida, ma che il mezzo potrà muoversi anche senza un guidatore, come siamo ora abituati a pensare i rover spaziali in pratica.
In questo modo si aprono molteplici scenari. Prima di tutto il rover stesso potrà raggiungere la Luna in autonomia, con un lancio precedente (o successivo) da quello della missione Artemis, e posizionarsi da solo in vicinanza della zona di allunaggio degli astronauti. Un rover autonomo potrebbe poi essere utilizzato come spoletta per trasportare carico e rifornimenti da una posizione all’altra, favorendo e ottimizzando l’utilizzo di tempo astronauta sulla superficie. Gli utilizzi sono quindi molti, e ancora una volta, il limite sembra essere solo la fantasia e l’ingegnosità dell’essere umano. Il rover è stato poi progettato non solo per l’ambiente sconnesso del Polo Sud, ma anche per resistere e funzionare durante la notte lunare. Il giorno sulla Luna dura infatti 14 giorni, a cui segue la notte durante la quale si raggiungono temperature di -170 C°.
Oltre a questo non si conoscono ancora molti dettagli sul progetto, che in ogni caso dovrebbe concretizzarsi nella seconda meta di questo decennio. Sembra ad esempio che i mezzi possano essere anche configurati in diverse modalità, a seconda del loro scopo. Dovremmo però aspettare i primi reali progressi della loro progettazione per ulteriori dettagli. Rappresenta comunque un altro importante tassello della costruzione del programma Artemis, una delle imprese di esplorazione spaziale più complesse mai tentate dall’umanità.
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