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La Cina lancerà il primo satellite per rilevare attivamente la CO2 in atmosfera

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Secondo quanto riportato da Zhang Xingying, ricercatore del National Satellite Meteorological Center con delle dichiarazioni all’agenzia di stampa Xinhua, la Cina lancerà questa estate il satellite Daqi-1. Questo sarà il primo al mondo dotato di tecnologia LIDAR per rilevare attivamente la CO2 presente in atmosfera. Questo satellite sarà il primo di una serie interamente dedicata al controllo di agenti inquinanti e dei gas serra presenti nell’atmosfera.

La costruzione degli altri satelliti è attualmente prevista nel periodo 2021-2025 e saranno parte integrante della missione della Cina di raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2060. Questo vuol dire avere zero emissioni nette di gas serra. Non significa per forza zero emissioni, ma è possibile raggiungere un livello netto uguale a zero tramite metodi di rimozione dell’anidride carbonica e degli altri gas serra già presenti in atmosfera.

La tecnologia LIDAR

Dal 2016 la Cina ha già lanciato tre diversi satelliti in grado di rilevare la CO2 in atmosfera tramite del telerilevamento passivo. I sensori in orbita sono cioè in grado di rilevare la radiazione solare emessa dai diversi strati dell’atmosfera, e da questa capirne la composizione. Il nuovo satellite, sfrutta invece la tecnologia LIDAR, disponendo quindi di un telerilevamento attivo.

In questo modo, dall’orbita è possibile inviare a terra degli impulsi laser, tipicamente nelle frequenze ultraviolette, ottiche e del vicino infrarosso. Misurando l’impulso riflesso: il tempo che ci ha impiegato e le sue caratteristiche, si è in grado di capire che elementi l’impulso stesso ha attraversato. Semplificando il concetto, un LIDAR è un radar, ma funzionante ad altre lunghezze d’onda. La mappatura che riesce a creare un LIDAR non è in realtà molto migliore di quella di un radar, ma al contrario delle onde radio, quelle ottiche riescono a interagire meglio con i vari composti chimici presenti in atmosfera. Per questo motivo è molto usato in meteorologia e in fisica dell’atmosfera.

Daqi-1

Daqi-1 è sviluppato dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology (SAST), facente parte della China Aerospace Science and Technology Corporation di Shanghai. Il satellite sarà posto in un’orbita eliosincrona a 650 km di altitudine, e dovrebbe pesare circa 2500 kg. La partenza è prevista per luglio, a bordo di un vettore Lunga Marcia 4C dallo spazioporto di Jiuquan.

Il lancio di un Lunga Marcia 4C nel 2018 con a bordo i primi tre satelliti della costellazione GaoFen per l’osservazione della Terra.

Secondo quanto riportato da China Space News, Daqi-1 non rileverà solo la CO2. Potrà infatti monitorare anche la presenza di particelle fini come PM2.5, dei gas inquinanti come biossido di azoto, anidride solforosa e ozono. Oltre alla tecnologia LIDAR, disporrà anche di sensori per il rilevamento passivo, combinando le due tecnologie per una mappatura più precisa. Daqi-1, come lascia intendere il nome, sarà il primo di una serie di nuova generazione di satelliti di questo tipo. Il Daqi-2 dovrebbe concentrarsi nell’osservazione ad alta precisione dei gas serra. Daqi-1 sarà innanzitutto in comunicazione con i satelliti già presenti in orbita. Si collegherà poi, anche con Daqi-2 dando inizio ad una vera e propria rete satellitare per lo studio ambientale e dei cambiamenti climatici.

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