Relativity Space ha annunciato di star sviluppando un nuovo vettore, chiamato Terran R, che sarà completamente riutilizzabile. Attualmente la startup americana sta costruendo il suo primo vettore, il Terran 1, che dovrebbero lanciare per la prima volta entro la fine del 2021. La particolarità del vettore di Relativity è il processo di progettazione e produzione del razzo. Vengono infatti utilizzate stampanti 3D fra le più grandi esistenti al mondo, per produrre non solo pezzi dei motori, ma fino al 90% dell’intera struttura del Terran 1.
Relativity Space è attualmente una delle società spaziali più quotate ed interessanti del settore. Dalla sua fondazione ha raccolto più di 650 milioni di dollari di finanziamenti, ed è stato stimato un valore complessivo della società di 2.3 miliardi di dollari. Il Terran 1 che stanno costruendo prevede di portare in orbita 1250 kg ad un prezzo di 12 milioni di dollari, una cifra piuttosto bassa per la classe di lanciatori medio-leggeri nella quale va a posizionarsi.
L’esempio di SpaceX
Tim Ellis, CEO di Relativity, ha annunciato in una intervista a CNBC, che il Terran R si baserà sulle stesse tecnologie produttive del primo razzo. “È la stessa architettura, lo stesso propellente, la stessa fabbrica, le stesse stampanti 3D, la stessa avionica e la stessa squadra”, ha detto Ellis. Nonostante questo, non abbandoneranno il Terran 1 come SpaceX fece per il Falcon 1. Ellis ha affermato che il nuovo vettore è un’espansione delle offerte di lancio dell’azienda e non una specializzazione su un mercato diverso.
Il vettore riutilizzabile di Relativity Space punterà a competere nello stesso mercato del Falcon 9. L’azienda ha comunicato che sarà in grado di portare in orbita terrestre bassa circa 20000 kg, un valore simile ai 22800 del Falcon 9. Non è stato ancora comunicato un prezzo di lancio, ma Ellis ha ribadito che puntano ad essere competitivi con l’offerta di SpaceX. Per farlo il Terran R sarà completamente riutilizzabile, il che significa che puntano a recuperare anche il secondo stadio del razzo, cosa che SpaceX non fa per il Falcon 9.
“Saremo in grado di stampare materiali molto più esotici e tradizionalmente difficili da produrre che migliorano notevolmente la riutilizzabilità del primo e del secondo stadio”, ha affermato Ellis. Per il recupero di questi elementi saranno utilizzate sia le piattaforme a terra, che le chiatte nell’oceano.
Nel seguente video è ripresa la stampa del secondo stadio di un Terran R con la stampante Stargate. Credits: Relativity Space.
Un mercato stabile ed in crescita
Tim Ellis ha anche affermato che attualmente dispongono di alcuni miliardi di dollari in contratti di lancio, sia per Terran 1 che Terran R. Non solo Ellis si aspetta di essere ampiamente competitivo sul mercato, ma si aspetta anche che le offerte di lancio cresceranno sempre di più. Secondo lui ci sono infatti talmente tanti progetti attivi che prevedono il raggiungimento dell’orbita, che ci sarà bisogno sempre di più di lanciatori.
Il motore che spingerà il Terran R si chiamerà Aeon R, un’evoluzione dell’Aeon 1 che alimenta il Terran 1. I due vettori utilizzeranno invece lo stesso motore per il secondo stadio. I test sul nuovo motore sono già iniziati e lo è anche la progettazione e produzione dell’hardware. Per questo Ellis ha annunciato che entro l’anno verranno fatti molti altri aggiornamenti su questo progetto.
Ellis ha anche affermato come, nella sua visione di futuro, vede Relativity Space e SpaceX come due aziende in grado di guidare una nuova era di esplorazione spaziale. Per Tim Ellis i razzi riutilizzabili stampati in 3D sono “l’inevitabile tecnologia di cui abbiamo bisogno per costruire la base industriale dell’umanità su Marte”.
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