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AstroSpace

Perché Starship SN9 ancora non vola?

Stefano Piccin by Stefano Piccin
Gennaio 30, 2021
in News, Space economy, SpaceX
Perché Starship SN9 ancora non vola?

Starship SN9. Credits: SpaceX.

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Giovedì 28 gennaio avrebbe dovuto essere il giorno del volo di Starship SN9. Quel giorno i pochi residenti di Boca Chica sono stati evacuati, le spiagge e le strade chiuse. Sul sito di SpaceX era stato annunciato il test di volo per quella sera stessa e dopo molte indiscrezioni sull’orario, verso le 15 (ora italiana) era iniziato il carico del propellente. Pochi minuti dopo, alle 17:45 circa, la Federal Aviation Administration (FAA) ha ritirato il permesso di volo a SpaceX. Questo permesso era stato pre-approvato alcuni giorni prima ma è stato ritirato in serata.

La colpa potrebbe essere di Starship SN8

Secondo due diverse persone ascoltate da The Verge, il lancio di Starship SN8 non ha rispettato la licenza ricevuta dalla FAA. L’agenzia federale americana ha aperto questa settimana un’indagine sul precedente volo di Starship. In particolare ci si è concentrati sull’esplosione all’atterraggio e su un altro specifico aspetto che ha provocato la violazione del permesso. Non è ancora chiaro quale sia. Questa violazione su SN8 ha quindi innescato controlli più severi su Starship SN9.

La FAA è l’agenzia federale americana che si occupa di garantire la sicurezza nella zona di lancio, di atterraggio e in quella sorvolata. Ogni azienda commerciale che intende lanciare un veicolo spaziale deve ottenere anche la loro approvazione. Lo scopo dell’agenzia non è quindi quello di gestire i player commerciali, ma solo quello di garantire la sicurezza a terra e nello spazio aereo interessato. Non c’è quindi nessun motivo perché la FAA si impunti su particolari divieti o determinate e diverse richieste di sicurezza.

Il portavoce della FAA Steve Kulm ha così commentato la vicenda: “Pur riconoscendo l’importanza di muoversi rapidamente per promuovere la crescita e l’innovazione nello spazio commerciale, la FAA non comprometterà la sua responsabilità di proteggere la sicurezza pubblica. Approveremo la modifica solo dopo che saremo soddisfatti che SpaceX abbia adottato le misure necessarie per conformarsi ai requisiti normativi”.

Starship SN8 al momento dell’esplosione. Credits: LabPadre.

Elon Musk VS FAA

Non è stata resa ufficiale la motivazione della cancellazione del permesso di giovedì, ma una ipotesi circolata riguardava il cambio di motori fatto a Starship SN9. In una dichiarazione pubblicata ieri sera, 29 gennaio, la FAA ha comunicato che la modifica ai permessi sarà garantita a SpaceX solo quando rispetterà tutte le norme di sicurezza. La tesi che la colpa sia dovuta al cambio di due motori Raptor si basa sul fatto che con motori diversi la Starship è ritenuta un razzo diverso, che quindi necessita di un permesso apposito.

Poche ore dopo, alle 19:45 italiane, Elon Musk ha espresso particolare rammarico per la situazione, criticando pesantemente la FAA. Con questa critica ha implicitamente confermato che l’annullamento del permesso non era dovuto a cause meteo. In un tweet ha scritto:

“Le loro regole sono pensate per una manciata di lanci sacrificabili all’anno da strutture governative. Con queste regole l’umanità non arriverà mai su Marte”.

Al di là della specifica situazione non stupisce questo comportamento di Musk. Non è di certo la prima volta che Elon si scontra con le autorità federali. Ne è un esempio il suo trasferimento in Texas dalla Florida dopo i numerosi scontri col governo statale, acuiti dalle restrizioni per limitare la pandemia prese la scorsa primavera dal California.

La Federal Aviation Administration (FAA) ha però già modificato i suoi regolamenti per renderli più flessibili e adatti al crescente mercato commerciale spaziale. Queste modifiche entreranno in vigore fra circa 40 giorni, a marzo. Wayne Monteith, amministratore della FAA per il trasporto spaziale commerciale ha inoltre già affermato più volte che l’agenzia federale è aperta a collaborare con i player privati in tutti i modi possibili, cercando però di mettere sempre al primo posto la sicurezza.

L’ultimo tentativo

Nella serata del 28 gennaio a Boca Chica i preparativi per il lancio non si sono però fermati. Il carico del propellente è continuato e verso le 21:00 è emerso che Elon Musk stesso era impegnato telefonicamente con la FAA per ottenere il permesso di volo di Starship SN9. Alle 22:00 una dichiarazione della FAA affermava che erano al lavoro con SpaceX per “rivolvere i problemi di sicurezza in sospeso prima di approvare il permesso al volo“. Ancora non è stato dichiarato però quali fossero questi problemi di sicurezza.

Verso le 23:00 è stato infine comunicato ai residenti di Boca Chica che avrebbero potuto tornare al villaggio. E’ stata l’ennesima e ultima conferma che il test di volo non si sarebbe svolto. Rimaneva un permesso di lancio approvato come backup per il giorno 29 gennaio, ma in mattinata, verso le 12:00 italiane, è stato rimosso anche quello.

Starship SN10 in primo piano mentre viene spostata al pad di test. Sullo sfondo Starship SN9. Credits: Elon Musk
Starship SN10 in primo piano mentre viene spostata al pad di test. Sullo sfondo Starship SN9. Credits: Elon Musk

Quando volerà Starship SN9?

Nella serata di ieri, 29 gennaio, la stessa SpaceX ha aggiornato la pagina del proprio sito dedicata a Starship SN9, scrivendo che il test di volo si svolgerà lunedì 1 febbraio. Ci sono molti motivi per i quali SpaceX non esegue dei test nel weekend, uno su tutti la designazione turistica della zona. Oggi e domani si aggiunge anche una situazione meteo non favorevole.

Col senno di poi possiamo però affermare che anche questa data potrebbe cambiare molto se Starship SN9 dovesse richiedere adeguamenti impegnativi per soddisfare le nuove richieste della FAA.

Ieri, venerdì 29 gennaio, SpaceX ha approfittato del rinvio del test di SN9 per portare al pad di test la Starship SN10. Per la prima volta abbiamo quindi assistito alla presenza di due Starship complete nella zona di test. Al contrario della SN9, la 10 ha però raggiunto il pad senza i motori. Verranno fatti dei test a temperature criogeniche e poi installati i tre motori Raptor.

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