Oggi è arrivata la comunicazione ufficiale, l’austriaco Josef Aschbacher sarà il nuovo Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea per i prossimi 4 anni. Subentra così al Prof. Jan Wörner, tedesco, che finirà il suo mandato il 30 giugno del 2021. Josef Aschbacher è attualmente a capo dell’ESRIN, il centro a cui fanno riferimento tutti i programmi di osservazione terrestre dell’ESA. Gli uffici dell’ESRIN sono situati a Roma.
Josef Aschbacher si è laureato ad Innsbruck in scienze naturali, e poi ha lavorato per ESA, prima a capo del Programma Copernicus e poi all’ESRIN. Ha lavorato anche per l’Agenzia Spaziale Austriaca e per l’Asian Institute of Technology.

Eleggibili alla dirigenza dell’Agenzia Spaziale Europea c’erano anche due italiani, l’Astrofisica Simonetta Di Pippo, attualmente Direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico (UNOOSA) e Roberto Battiston, fisico teorico e già Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. A “contendersi” la carica erano anche lo spagnolo ed ex astronauta Pedro Duque e il presidente dell’agenzia spaziale norvegese Christian Hauglie-Hanssen.
L’Italia attendeva con ansia questa gestione dell’Agenzia, come terzo paese contributore e a seguito delle precedenti dirigenze di Francia (2003-20015) e di Germania (2015-2020). L’Italia aveva comunque preceduto questi due paesi alla guida dell’Agenzia Spaziale Europea nel periodo 1997-2003.
Un ruolo importante, in un momento importante
Questo cambio di dirigenza arriva in un momento critico del futuro dell’ESA, alle porte di una nuova esplorazione lunare e interplanetaria. Anche il settore della New Space Economy è però in grandissima crescita, e l’ESA in Europa è sempre stata un cardine e una fonte di opportunità e finanziamenti non indifferenti per il settore commerciale. L’obbiettivo è continuare in questa direzione per farsi che il vecchio continente possa essere sempre più all’avanguardia anche nel prossimo futuro. Sono molti i player con cui l’Europa dovrà confrontarsi. In primis la NASA e la crescente potenza spaziale cinese ma anche con l’ambizione e gli interessi delle Agenzie Spaziali nazionali interne all’ESA.
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