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L’Agenzia Spaziale Inglese investe per il controllo satellitare dei cambiamenti climatici

Francesco Durante di Francesco Durante
Dicembre 9, 2020
in News, Satelliti, Scienza, Space economy
Un render di come potrebbe essere in futuro una costellazione HYMS. Credits: STFC RAL Space​

Un render di come potrebbe essere in futuro una costellazione HYMS. Credits: STFC RAL Space​

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La “UK Space Agency” ha stanziato un finanziamento di circa 660.000 euro per lo “Science and Technologies Facilities Council” (STFC). Il team del “Rutherford Appleton Laboratory” (RAL), laboratorio gestito dal STFC e specializzato in ricerca spaziale e sviluppo tecnologico, potrà così costruire un nuovo prototipo di sensore climatico. Questo sensore altamente tecnologico avrà un peso minore di 10 Kg rispetto all’attuale e dimensioni così contenute da poter essere caricato a bordo di un nano-satellite.

I satelliti attualmente ci offrono il 90% dei dati usati dai modelli meteorologici. Questi risultano fondamentali in settori come quello dell’agricoltura, specialmente in territori che vivono situazioni di insicurezza alimentare. Per aumentare l’affidabilità delle informazioni ricevute, questo sensore sarà quattro volte più sensibile nel tracciamento dei cambiamenti climatici. Inoltre, utilizzerà 1000 canali spettrali per esaminare diverse bande di radiazioni a microonde dell’atmosfera e rilevare i livelli di temperatura e umidità. I satelliti meteorologici tuttora in orbita ne utilizzano invece circa 24.

I canali conferiscono ai satelliti la capacità di monitorare l’atmosfera a diverse altitudini: più canali a disposizione aumenteranno la precisione. Sul piano economico, il sensore climatico HYMS (Hyperspectral Microwave Sounder) sarà in grado di volare su satelliti di piccole dimensioni , quindi chiaramente meno costosi. In questo modo, molti di loro potranno andare in orbita là dove è più costoso lanciare un satellite più grande che contiene gli ingombranti ed esosi sensori attuali. Disponendo di un comparto hardware di analisi dati 50 volte inferiore, l’HYMS permetterà altresì di liberare spazio fisico ed accorciare i tempi per i ricercatori.

Cambiamenti climatici prioritari

Il monitoraggio dei cambiamenti climatici sarà obiettivo l’obbiettivo principale di questo nuovo sensore. In questa direzione, lo scioglimento dei ghiacci è uno dei massimi indicatori e tenuto costantemente sotto controllo. Ciò è possibile tramite l’uso di immagini satellitari trasmesse in tempo reale. Monitorare anche i più minimi cambiamenti, potrebbe aiutare a creare un ricco pool di dati atmosferici in grado di prevedere i mutamenti di temperatura in arrivo.

Il dottor Manju Henry, Senior Systems Engineer e responsabile HYMS di RAL Space, ha dichiarato:

Migliorare la nostra comprensione della temperatura è uno dei requisiti fondamentali per prevedere e mitigare gli impatti di eventi meteorologici estremi e cambiamenti climatici. Il sensore potrebbe migliorare radicalmente la nostra comprensione del clima del nostro pianeta. Questo progetto fornirà le basi per lanciare una costellazione di satelliti per fornire dati meteorologici e climatici a livello globale.

UK in prima linea non solo con nuovi sensori

In merito ai cambiamenti climatici e al loro controllo satellitare, in Inghilterra un altro passo in avanti è stato fatto il 7 dicembre 2020, giorno in cui la D-Orbit UK (filiale inglese della compagnia italiana D-Orbit) ha vinto una gara d’appalto rilasciata dall’Agenzia Spaziale Britannica per un valore di circa 200.000 euro. La compagnia ha presentato uno studio di fattibilità commerciale e tecnica per ideare un sistema di osservazione della Terra con focus sui cambiamenti climatici. Fondata nel 2011 e con sede a Fino Mornasco, vicino al lago di Como, D-Orbit è un fornitore di prodotti e servizi per il settore spaziale. L’azienda è capace di coprire l’intero ciclo di una missione, dalla progettazione e dallo sviluppo della piattaforma satellitare fino, appunto, allo smaltimento della “space junk”.

ION Vega D-Orbit Sensore
Una realizzazione artistica del rilascio di Cubesat di ION. Credit: D-Orbit.

La D-Orbit UK ha dunque ideato un progetto dal nome CitiScan che mira a sviluppare un servizio di osservazione delle emissioni localizzate space-based. Lo scopo è di supportare le autorità locali nel loro raggiungimento degli obblighi climatici globali e con l’obiettivo di emissioni nette zero. Collaborerà inoltre con Thales Alenia Space UK (TAS-UK) e l’Univerità di Leicester (UoL) per progettare un servizio commerciale per la misurazione di NO2 e CO2 di singole città e complessi industriali.

Il focus di D-Orbit UK sarà sull’implementazione di un servizio end-to-end  al fine di accelerare lo sviluppo delle missioni di osservazione della Terra. Seguirà la progettazione e i test di lancio fino alla commercializzazione. Tutto ciò sarà possibile sfruttando le capacità di “ION Satellite Carrier”, una piattaforma di distribuzione satellitare nonché dimostratore tecnologico sviluppato e gestito dalla società madre D-Orbit, lanciato a bordo del VV16 di Vega per la prima volta.

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Tags: Cambiamenti climaticiD-OrbitsatellitiUK

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