Virgin Orbit tenterà oggi, in una finestra che si apre alle 17:00 e si chiude alle 23:00 di portare in orbita per la prima volta un carico attraverso Launcher One. Il particolare sistema dell’azienda partner di Virgin Galactic è un metodo unico. Il piccolo razzo non parte infatti direttamente da terra ma viene portato a circa 10 Km di quota da un Boeing 747 modificato. In questo modo il razzo ha bisogno di meno spinta, trovandosi già ad una quota considerevole e ad una certa velocità.
Con questo particolare sistema di lancio Virgin Orbit punta a portare in orbita fino a 300 Kg di carico ad un prezzo decisamente modesto. In questo modo si va ad inserire in un segmento di mercato in crescita negli ultimi anni, quello del lancio di piccoli satelliti e di Cubesat. L’azienda ha già annullato un tentativo di lancio previsto per ieri, domenica 25 maggio 2020. La causa è stata un problema ad un sensore, rilevato solo pochi minuti prima della partenza.
LauncherOne
Il razzo è un vettore a due stadi in grado di posizionare carichi fino a 300 kg in orbite fino a 500 km di altitudine. In particolare il sistema si concentra sui satelliti in orbite polari. Il razzo è posizionato sotto l’ala sinistra di un Boeing 747 soprannominato “Cosmic Girl” a bordo del quale saranno presenti ben 4 persone durante i lanci. Due membri dell’equipaggio e due saranno ingegneri di volo.
Il Boeing decollerà circa 45 minuti prima della separazione dal razzo da un aeroporto nella California meridionale. Una volta raggiunta la quota di 10100 Km l’aereo si inclinerà di circa 25 gradi e rilascerà il piccolo razzo che si accenderà pochi secondi dopo. Il motore del LauncherOne è chiamato NewtonThree ed è alimentato da Kerosene ed ossigeno liquido. Se il lancio avrà successo sarà il primo vettore a combustibile liquido a venir lanciato da un aereo nella storia.
Virgin Orbit ha più volte messo le mani avanti negli ultimi giorni. Dan Hart, il CEO dell’azienda ha dichiarato che il risultato principale di questo lancio sarà l’ottenere dei dati. Essendo il volo inaugurale, molte cose potrebbero andare storte ma l’obbiettivo dell’azienda rimane quello di testare in tutti i modi possibili il sistema di lancio.
Cosa succederà dopo il distacco?
Il primo stadio resterà acceso per poco più di tre minuti dopo il rilascio dall’aereo, dopodiché si staccherà anche lui per ricadere in mare. Il secondo stadio rimarrà acceso invece per poco meno di 6 minuti prima di spegnersi. Dopo 21 minuti è però prevista una breve riaccensione di qualche secondo del motore del secondo stadio che infine si separerà dal suo carico.
Virgin ha dichiarato che l’orbita di destinazione di questo primo lancio è molto bassa, più di quanto lo saranno quelle future del sistema di lancio. Questo è stato fatto proprio per non lasciare troppo tempo in orbita dei carichi di prova. Ad orbite basse infatti, qualsiasi oggetto ricade presto sulla terra, o si distrugge prima con attrito atmosferico.
La rivoluzione
Il sistema di Virgin Orbit era stato inizialmente pensato dalla Virgin Galactic. Successivamente all’interno del gruppo Virgin hanno pensato di focalizzare Virgin Galactic sul settore del turismo spaziale attraverso la SpaceShip Two, una specie di spazioplano portato in alta quota da un aereo. I due mezzi sono molto diversi da quelli utilizzati da Virgin Orbit ma il concetto è molto simile.
Dan Hart ha dichiarato che l’azienda ha già programmati contratti per centinaia di milioni di dollari, sia per lanci militari, sia per lanci commerciali. Se il LanuncherOne dovesse avere successo il prezzo di questo sistema sarebbe infatti ultra competitivo, anche se paragonato a sistemi di lancio più tradizionali ma già dedicati ai piccoli carichi come l’Electron di Rocket Lab.
“In questo momento c’è una trasformazione nello spazio, in cui la tecnologia ha permesso ai piccoli satelliti di fare diversi lavori nello spazio e in genere per fare quel lavoro dall’orbita terrestre bassa”, queste le parole di Hart.
Il prezzo di lancio di un volo con Virgin Orbit si aggira intorno ai 12 milioni di Dollari. Questo è un prezzo abbastanza alto se si considera che 200 kg a bordo di un Falcon 9 di SpaceX (insieme ad satellite più grande) costano circa 1 milione di dollari. Il problema di lanciare un piccolo satellite in un grande razzo è che spesso non si può scegliere con precisione l’orbita finale. Il satellite più grande ha infatti la presenza. In aggiunta bisogna rispettare i tempi de Main Contractor e lanciare quando è pronto quel satellite. La flessibilità è quindi uno dei servizi aggiuntivi su cui conta maggiormente Virgin Orbit.
Aggiornamento 22:20
Ormai sembra essere certo che il lancio sia fallito. Ancora non si conoscono le cause. Questa l’ultima dichiarazione di Virgin Orbit. Secondo l’azienda il personale a bordo del Boeing sta bene ed è diretto a terra.
We’ve confirmed a clean release from the aircraft. However, the mission terminated shortly into the flight. Cosmic Girl and our flight crew are safe and returning to base.
— Virgin Orbit (@Virgin_Orbit) May 25, 2020
Aggiornamento 21:50
Nonostante il corretto rilascio di Launcher One Virgin Orbit dichiara di aver perso i contatti subito dopo.
Aggiornamento 21:50
Rilasciato correttamente il razzo di Virgin Orbit.
Aggiornamento 21:35
Video della partenza di Cosmic Girl:
Here’s a quick shot from takeoff. pic.twitter.com/7nt1u58ogs
— Virgin Orbit (@Virgin_Orbit) May 25, 2020
Aggiornamento 21:00
Cosmic Girl è in volo.
Aggiornamento 20:00
Virgin Orbit punta a lanciare alle 20:40.