Oggi, 17 Febbraio SpaceX ha lanciato con successo altri 60 satelliti starlink portandone il totale in orbita a quota 300. La missione di oggi era particolarmente interessante per due motivi. Il primo è che è stata parecchio rinviata. Prima per le condizioni meteo e poi per un problema a delle valvole del secondo stadio. Questo problema verificatosi ieri ha costretto il team di SpaceX a riportare il Falcon 9 orizzontale per ricontrollare il tutto e sistemare il problema.
L’altra particolarità di questa missione era il tempo di volo. La separazione dei satelliti Starlink era prevista dopo soli 14 minuti dal momento del lancio. Un periodo molto breve di cui prima del lancio non si aveva certezza delle cause. Durante la diretta è stato confermato dai commentatori SpaceX che la motivazione era un’immissione diretta dei satelliti Starlink nella loro orbita finale. Solitamente i satelliti vengono rilasciati in una orbita “di parcheggio” e poi raggiungono quella definitiva indipendentemente e impiegando alcuni giorni.
Non si conoscono con precisione le motivazioni di questa manovra. Sicuramente fare ciò risparmierà il carburante a bordo dei satelliti ma il perché sia necessario farlo, o se ci sono altre motivazioni, per ora non ci è dato saperlo.
Altra nota che è stata subito fatta durante la diretta è che questa particolare manovra avrebbe consumato maggiormente il carburante del primo stadio. Questo ovviamente rende più complicato il rientro e il riatteraggio sulla chiatta. Non sappiamo per ora se la motivazione sia questa ma in effetti il rientro non è riuscito alla perfezione. Il Falcon 9 ha mancato la chiatta, ammarando poco lontano. Dalla diretta si è subito notato in quanto una nube di fumo, seguita da alcune gocce di acqua sulla telecamera ha invaso l’inquadratura.
Pochi minuti dopo la diretta è però subito emersa la notizia che il Falcon abbia subito un rientro molto soft e sia riuscito ad ammarare dolcemente. Attualmente è stato riferito che il primo stadio è in buone condizioni ma non si sa ancora se verrà recuperato.
Oltre a non sapere se la difficoltà del rientro sia stata la ragione del fallimento non sappiamo se il Falcon 9 ha mancato la chiatta di così tanti metri perché ha attivato il sistema di sicurezza o proprio per un errore. Se infatti il Falcon rileva anticipatamente di non riuscire a riatterrare in sicurezza non devia la sua traiettoria per arrivare sulla chiatta ma rimane sfasato per ammarare poco distante.

C’è da mettere in chiaro che comunque la missione principale di SpaceX era immettere in orbita i 60 Starlink e questo è per ora stato fatto con successo. C’è comunque da ricordare che nell’economia dell’azienda perdere un primo stadio non è più una “missione secondaria andata male”. Il prezzo che è in grado di offrire SpaceX si basa anche sulla capacità di riutilizzo. Perdere un primo stadio rappresenta quindi una vera e propria perdita e non solo un risparmio sui prossimi lanci. In questo caso oggi il primo stadio non è stato comunque distrutto dall’ammaraggio.
Quello di oggi sarebbe stato il 50esimo rientro del Falcon 9. Un record è stato comunque battuto con questo primo stadio. E’ infatti il Falcon 9 riutilizzato nel minor tempo possibile rispetto al precedente lancio.
SpaceX non ha ancora dichiarato nulla di ufficiale ma sembrerebbe che anche il recupero dei fairing sia fallito. Le due navi Mr Three e Mr Chief avrebbero dovuto recuperare con le loro reti le due coperture che proteggono il satellite in cima al razzo.
L’articolo verrà aggiornato appena, e se, usciranno nuove info ufficiali.