Il lander lunare Blue Ghost di Firefly Aerospace, ha completato con successo la sua prima missione sulla superficie della Luna. Dopo il lancio avvenuto il 15 gennaio 2025 a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, il lander è atterrato nel Mare Crisium il 2 marzo alle 9:34 (ora italiana) come parte del programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) della NASA. L’obiettivo della missione era testare nuove tecnologie e raccogliere dati scientifici che possano supportare future esplorazioni lunari, soprattutto all’interno del programma Artemis.
Il 17 marzo, dopo 15 giorni sulla Luna, Firefly ha confermato lo spegnimento del lander, decretando il pieno successo della missione. Si tratta della prima missione di un’azienda privata ad avere successo sulla superficie della Luna. È anche il primo lander del programma CLPS a essere un successo, dopo che altri 3 sono stati fallimenti o parziali fallimenti.
Blue Ghost: 14 giorni di operazioni scientifiche sulla Luna
Blue Ghost ha operato per 346 ore di illuminazione solare, trasmettendo oltre 119 GB di dati, di cui 51 GB dedicati agli esperimenti scientifici che erano a bordo. Tra i payload presenti c’erano strumenti per lo studio della regolite lunare, la misura della struttura interna del satellite, l’analisi dell’interazione tra il vento solare e il campo magnetico terrestre, nonché sistemi per testare nuove tecnologie di navigazione e resistenza alle condizioni ambientali lunari.
Uno degli esperimenti di maggiore rilievo è stato condotto con il Next Generation Lunar Retroreflector (NGLR), che ha permesso di riflettere impulsi laser dalla Terra per ottenere misurazioni ad alta precisione della distanza e della forma della Luna. Un altro strumento chiave, il Lunar Magnetotelluric Sounder (LMS), ha studiato il sottosuolo lunare fino a 700 km di profondità, fornendo nuove informazioni sulla struttura interna del satellite.
Durante la missione, Blue Ghost ha anche osservato e registrato un’eclissi solare totale dalla superficie lunare il 14 marzo, fornendo dati preziosi sulle variazioni della polvere lunare e sull’ambiente radiativo durante il fenomeno. Dopo il tramonto del Sole, il lander ha continuato a operare per ulteriori 5 ore nella notte lunare, raccogliendo immagini della superficie in condizioni di oscurità prima della perdita di energia.
LuGRE: il primo ricevitore GNSS operativo sulla Luna
Tra i payload di Blue Ghost, uno dei risultati più significativi è stato ottenuto da LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment), il primo ricevitore GNSS a operare oltre l’orbita terrestre bassa. LuGRE è stato sviluppato dall’azienda italiana Qascom per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in collaborazione con la NASA e con il supporto scientifico del Politecnico di Torino.
Il ricevitore GNSS ha dimostrato la possibilità di acquisire segnali GPS e Galileo fino a 410.000 km dalla Terra, un record assoluto per questa tecnologia. Dopo l’atterraggio del lander, LuGRE è stato acceso il 3 marzo alle 7:10 (ora italiana) e, in soli 38 minuti, ha rilevato e tracciato quattro satelliti GNSS: due del sistema GPS e due di Galileo. Per la prima volta, un ricevitore ha determinato in tempo reale la propria posizione sulla superficie lunare utilizzando sistemi di navigazione terrestri.
Nel corso del giorno lunare (pari a 14 giorni terrestri), LuGRE ha continuato a raccogliere dati, stabilendo ripetuti collegamenti con i satelliti GNSS prima di spegnersi con l’arrivo della notte lunare. L’esperimento ha confermato la fattibilità dell’utilizzo di GNSS terrestri per supportare la navigazione di veicoli e lander sulla Luna, un passo essenziale per lo sviluppo di infrastrutture autonome di navigazione lunare.

Prospettive per la navigazione lunare
I dati raccolti da LuGRE rappresentano un primo passo concreto verso la realizzazione di un sistema di navigazione GNSS per future missioni lunari. Attualmente, i lander e i rover dipendono da sistemi di navigazione inerziali e da comunicazioni dirette con la Terra per determinare la loro posizione. L’uso di segnali GNSS terrestri potrebbe ridurre questa dipendenza, rendendo le operazioni lunari più autonome ed efficienti.
L’esperimento avrà implicazioni significative per il programma Artemis della NASA, per la stazione Lunar Gateway e per i progetti delle future costellazioni di navigazione lunari come Moonlight dell’ESA. La capacità di determinare la posizione di veicoli e astronauti in tempo reale con sistemi GNSS potrebbe facilitare le missioni a lungo termine, migliorando la sicurezza e l’efficienza delle operazioni.
Con il successo della sua prima missione, Firefly Aerospace ha già avviato la preparazione della seconda missione, che prevede operazioni sia in orbita lunare che sulla faccia nascosta della Luna, ed è prevista per il 2026.