A Parigi si sta svolgendo la riunione a livello ministeriale dell’ESA, un appuntamento che viene organizzato ogni tre anni dove i rappresentanti dei Paesi associati all’ESA e dei Paesi che collaborano esternamente, decidono i fondi da assegnare all’Agenzia. Questa volta il finanziamento concesso all’ESA è pari a 16.9 miliardi di Euro. Il budget è inferiore alla richiesta dell’Agenzia di 18.5 miliardi di dollari, ma comunque maggiore della precedente. Nel 2019 venne infatti deciso un budget triennale di 14.4 miliardi di Euro. Si tratta quindi di un aumento del 17.3% rispetto al precedente finanziamento, invece di un incremento del 25% richiesto dall’ESA.
L’Italia ha fornito 3 miliardi e 83 milioni, un incremento rispetto ai 2.3 miliardi di Euro del 2019. La Germania per 3.5 miliardi, e si conferma il primo Paese contributore dell’ESA. La Francia fornisce invece 3.2 miliardi di Euro.
Questo aumento di finanziamento rappresenta un buon compromesso per l’Agenzia Spaziale Europea, la quale si muove all’interno di un mercato spaziale interno Europeo ogni giorno più complesso e competitivo. La Francia, che ha fornito 3.2 miliardi, aveva già comunicato di aver previsto oltre 9 miliardi per il settore spaziale interno e da fornire all’ESA per il prossimo triennio. Capiamo quindi che circa 6 miliardi saranno dedicati allo sviluppo interno.
La conferenza stampa è iniziata oltre un’ora e mezza in ritardo rispetto alla data prevista, per via delle continue discussioni che si sono protratte fra le delegazioni fino a pochi minuti prima dell’inizio.
La divisione del budget ESA
Una importante notizia è sicuramente il finanziamento della missione ExoMars, che dopo l’esclusione del contributo della Russia rischiava un completo cancellamento. La missione continuerà con il contributo della NASA, in particolare per il lancio, per lo sviluppo dei retrorazzi di un nuovo lander, e per fornire un generatore a radioisotopi. È stato previsto un lancio per il 2028. Viene anche finanziato completamente lo sviluppo del lander lunare EL3, che servirà al trasporto di materiale cargo.
Il settore dei lanciatori europei inoltre, sembra abbia comportato le maggiori discussioni, ma ha portato ad un accordo congiunto fra Francia, Germania e Italia, i tre Paesi principalmente responsabili dello sviluppo e gestione di Ariane 6, Vega C e alcuni fra i principali nuovi vettori europei per il prossimo decennio. Non sono ancora stati comunicati i dettagli precisi di questo accordo.
Nei prossimi giorni, quando saranno forniti i dati precisi per ogni singola missione finanziata, procederemo ad una analisi più approfondita.
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