L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha ufficialmente inaugurato oggi, 4 ottobre 2025, la sua quarta antenna per lo spazio profondo: la New Norcia 3 (NNO3), posizionata vicino a New Norcia, a circa 115 km a nord di Perth, in Australia.
Questa infrastruttura da 35 metri di diametro entra a far parte della rete ESTRACK dell’ESA, potenziando significativamente le capacità di collegamento con missioni scientifiche, di esplorazione e di sicurezza spaziale in tutto il Sistema Solare. NNO3, infatti, risponde all’esigenza crescente di comunicazione e invio dati dalle sonde, garantendo maggiore autonomia europea nelle comunicazioni spaziali.
In occasione dell’inaugurazione, il Direttore Generale dell’ESA Josef Aschbacher ha rimarcato come questo investimento strategico consolidi le capacità di comunicazione dell’agenzia nel deep space e massimizzi il ritorno scientifico delle missioni.
Il progetto, avviato nel 2021 e consegnato nei tempi previsti, è frutto della cooperazione tra industrie europee e australiane, con un costo complessivo stimato in circa 62.3 milioni di Euro, di cui 3 milioni finanziati dall’Agenzia Spaziale Australiana (ASA). Al suo ingresso in servizio, previsto per il 2026, NNO3 supporterà missioni attuali dell’ESA come JUICE, Solar Orbiter, BepiColombo, Mars Express e Hera, e future come PLATO, ARIEL, RAMSES, contribuendo inoltre al supporto reciproco con altre agenzie spaziali e missioni commerciali.
Un salto tecnologico
La NNO3 rappresenta al momento l’antenna più tecnologicamente avanzata dell’ESA. È equipaggiata con componenti criogenici (raffreddati a circa −263 °C), che permettono di rilevare segnali estremamente deboli da sonde distanti. Questo livello di sensibilità migliora la capacità di ricezione anche in condizioni sfavorevoli.
Inoltre, NNO3 è progettata per operare su bande X, K e Ka, supportando operazioni avanzate sia in trasmissione (uplink) che in ricezione (downlink). Grazie alla tecnica dell’”arraying”, sarà possibile combinare i segnali di NNO3 con quelli dell’antenna già presente nello stesso sito (NNO1), aumentando ulteriormente la capacità di ricezione congiunta, specialmente per missioni dalle esigenze elevate di banda. L’antenna potrà incrementare la capacità di trasmissione dati fino al 40‑80 % in funzione della banda utilizzata.

NNO3 è anche predisposta per futuri potenziamenti tecnici, come una trasmissione di emergenza in banda X da 80 kW e linee uplink ad alta velocità per missioni lunari (tra 22.55 e 23.15 GHz). Un altro elemento di innovazione è l’adozione del sistema GSMC‑CC (Ground Station Monitoring and Control – Common Core) di nuova generazione, pensato per uniformare il controllo delle stazioni terrestri ESA.
Grazie a queste migliorie, NNO3 consentirà di rispondere alle crescenti richieste delle missioni spaziali moderne, con grandi volumi di dati da scaricare (immagini, spettri, misurazioni).
Cooperazione internazionale
L’apertura di NNO3 rafforza il ruolo dell’Europa nel panorama delle infrastrutture spaziali mondiali, oltre a essere rappresentativa della cooperazione con l’Australia. L’antenna potrà supportare missioni di altre agenzie spaziali (come NASA, JAXA, ISRO) tramite accordi, aumentando l’efficienza operativa e la resa scientifica per tutti i partecipanti.
In fase di inaugurazione, Aschbacher ha annunciato che l’Australia ha manifestato l’intenzione di negoziare un accordo di cooperazione con l’ESA, aprendo le porte a progetti congiunti in comunicazioni spaziali, operazioni di missione e sicurezza spaziale. Lo scopo è rafforzare la dipendenza reciproca e promuovere sinergie industriali e scientifiche tra i due continenti.
Dal lato australiano, Enrico Palermo, a capo dell’ASA, ha commentato che l’investimento congiunto creerà valore economico locale e posti di lavoro nell’arco stimato della durata operativa dell’antenna (circa 50 anni). Infine, i principali contraenti del progetto, Thales Alenia Space (Francia) e Schwartz Hautmont (Spagna), hanno evidenziato come la realizzazione di NNO3 dimostri capacità tecniche avanzate e la possibilità di collocare infrastrutture spaziali critiche anche in luoghi remoti.











