ALEK all'interno della camera LEAF. Credits: ESA.
Il 10 aprile 2025 l’ESA ha annunciato l’esecuzione dei test sull’ALEK (AVUM Life Extension Kit) che verrà utilizzato per lo Space Rider. L’ALEK è stato sottoposto a test vibrazionali, oltre che a quelli di urti e rumori che simulano le intense sollecitazioni di un lancio. I test si sono svolti presso il centro di test dell’Agenzia Spaziale Europea nei Paesi Bassi.
ALEK sarà un elemento di giunzione tra l’AVUM+ del Vega C, il quarto stadio del razzo, e lo Space Rider vero e proprio. AVUM+ fornirà il sistema propulsivo, mentre ALEK garantirà elettricità e altri servizi necessari per la vita orbitale del veicolo. La costruzione di ALEK è stata affidata all’azienda Beyond Gravity.
Space Rider sarà uno spazioplano automatico, capace di rimanere in orbita fino a due mesi, trasportare esperimenti scientifici e tecnologici in microgravità, per poi rientrare sulla Terra con un atterraggio di precisione.
ALEK, insieme ad AVUM, è uno dei componenti che si separerà dallo Space Rider quando questo inizierà a rientrare in atmosfera. Durante la sua missione in orbita, avrà però il compito di fornire l’elettricità per tutti i sistemi del velivolo, con due grandi pannelli solari.
I test che si sono svolti presso il Centro Spaziale nei Paesi Bassi, hanno permesso di sottoporre l’hardware di volo a condizioni estremamente severe. Durante le prove di vibrazione, i tecnici hanno fissato il sistema su uno shaker elettrodinamico che ha simulato le intense sollecitazioni meccaniche del lancio a bordo del vettore Vega-C.
Per riprodurre tutte le sollecitazioni, hanno utilizzato due diversi shaker, uno per le sollecitazioni laterali e uno per quelle verticali. Per monitorare il comportamento della struttura, i tecnici hanno installato oltre 120 sensori su ALEK.
Poi sono stati condotti i test acustici, esponendo l’ALEK a livelli sonori elevati all’interno della camera LEAF (Large European Acoustic Facility), ricreando così l’ambiente sonoro che caratterizza la fase di lancio.
L’ALEK include componenti elettronici avanzati come computer di bordo, sensori di navigazione inerziale e sistemi di controllo che devono funzionare perfettamente anche dopo l’esposizione alle radiazioni spaziali e agli sbalzi termici estremi. Durante i test di shock meccanico, gli ingegneri hanno sottoposto l’hardware a intensi impulsi di forza che simulano alcuni degli urti generati dal Vega-C durante la fase di ascesa.
Il primo volo di test dello Space Rider è attualmente previsto per il 2027 e permetterà all’ESA di avere un primo velivolo per il trasporto di carichi in orbita, in grado di riportarli sulla Terra.
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