Alle 03:46 (ora italiana) del 1° aprile, dal pad 39A del Kennedy Space Center, SpaceX ha portato a termine con successo il lancio della missione Fram2. La capsula Dragon Resilience ha lasciato la rampa di lancio a bordo di un Falcon 9, segnando un nuovo primato: il sesto utilizzo di un primo stadio, il B1085, per una missione con equipaggio.
Un traguardo importante per la riutilizzabilità dei razzi e per l’efficienza delle missioni spaziali. Tuttavia, il vero elemento rivoluzionario di Fram2 è il raggiungimento dell’orbita polare con un equipaggio umano, mai fatto prima.
Fram2 ha come obiettivo principale quello di studiare la gestione di un viaggio attorno ai poli. Questa particolare orbita richiede di dover affrontare sfide aggiuntive, sia tecnologiche che per il corpo umano, a causa delle radiazioni più elevate rispetto a normali missioni in orbita più equatoriale.
Equipaggio e obiettivi della missione Fram2
Fram2 rappresenta la terza missione in “volo libero” per la capsula Dragon Resilience, che in passato ha già preso parte alle storiche missioni Crew-1, Inspiration4 e Polaris Dawn. Questo significa che Resilience non attraccherà alla ISS.
A bordo, un equipaggio guidato dal finanziatore della missione, Chun Wang, imprenditore maltese di origine cinese e grande appassionato di esplorazioni polari. Al suo fianco, Jannicke Mikkelsen, regista norvegese e comandante della Dragon, la pilota tedesca Rabea Rogge, esperta in sistemi autonomi per ambienti estremi, e l’australiano Eric Philips, noto esploratore polare.
La caratteristica principale di Fram2 è la sua orbita polare, come dicevamo sopra, che porterà l’equipaggio a sorvolare entrambi i poli terrestri. Un’impresa che comporta sfide tecniche notevoli, soprattutto a causa dell’attraversamento della South Atlantic Anomaly (SAA), una regione in cui i livelli di radiazione sono particolarmente elevati. Questo rende la missione un’opportunità unica per studiare l’impatto delle radiazioni su strumenti e corpo umano in condizioni estreme.
Durante i giorni previsti in orbita, gli astronauti condurranno 22 esperimenti scientifici, tra cui lo studio del fenomeno STEVE (Strong Thermal Emission Velocity Enhancement), un evento atmosferico simile alle aurore, e l’utilizzo del dispositivo SpaceXrey per ottenere immagini a raggi X direttamente dallo spazio. Altri esperimenti si concentreranno sulla salute umana in microgravità e sulle tecniche per mitigare gli effetti della permanenza nello spazio.
Liftoff of Fram2 and the @framonauts! pic.twitter.com/XBL5juCnHQ
— SpaceX (@SpaceX) April 1, 2025
Il rientro della Dragon Resilience e nuovi record
La missione Fram2 segnerà un altro primato al rientro: l’ammaraggio della Dragon avverrà al largo della California e non della Florida, come nelle missioni precedenti. Questo cambio di strategia è stato deciso per migliorare la gestione del rientro della sezione non pressurizzata della capsula. Inoltre, l’equipaggio dovrà eseguire autonomamente le operazioni di sicurezza post-ammaraggio, senza il supporto immediato degli operatori esterni. I quattro astronauti, dopo l’ammaraggio, usciranno dalla capsula in autonomia.
Dopo il decollo, il primo stadio del Falcon 9 è rientrato con successo, atterrando sulla chiatta automatizzata A Shortfall Of Gravitas. Inizialmente, il piano prevedeva che la nave drone fosse posizionata al largo delle Bahamas, ma SpaceX ha successivamente deciso di spostarla per condurre ulteriori studi ambientali nell’area di recupero.
Con il successo del lancio della missione Fram2, SpaceX compie un passo storico, inaugurando la prima missione con equipaggio su un’orbita polare, un traguardo che apre nuove possibilità per l’esplorazione spaziale e la ricerca scientifica.