Agenzie Spaziali
| On 4 settimane ago

Ecco la prima foto della Terra scattata da un satellite della costellazione italiana IRIDE

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Il 28 marzo, durante un evento che si è svolto a Frascati, nella sede dell’ESRIN (la divisione per l’osservazione della Terra dell’ESA), è stata mostrata la prima foto e i primi risultati del satellite HEO (Hawk for Earth Observation) Pathfinder. Si tratta del primo satellite della costellazione IRIDE, in particolare il primo della rete HEO costruita da Argotec.

IRIDE è il progetto di una costellazione di costellazioni, promossa dal Governo italiano e finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ed è uno dei principali programmi europei dedicati all’osservazione della Terra. La sua realizzazione è affidata all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e all’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in collaborazione con l’industria nazionale. Questo progetto, con un budget totale di 1.1 miliardi di Euro, mira a fornire strumenti avanzati per monitorare l’ambiente, affrontare il cambiamento climatico e supportare la protezione civile.

La prima foto di HEO pathfinder

L’immagine è stata acquisita il 5 marzo 2025, durante un passaggio che ha interessato l’Italia centrale, partendo dalla città di Fano sulla costa adriatica, attraversando l’Appennino centrale, fino a raggiungere Roma e, circa 20 km più a sud, Ostia, sul litorale laziale.

“Queste prime immagini mostrano l’enorme potenziale di IRIDE, reso possibile grazie alle competenze e alla straordinaria motivazione dei team di ESA, ASI e dell’industria italiana”, ha dichiarato Simonetta Cheli, Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA.
Ha aggiunto: “Desidero congratularmi con Argotec, Officina Stellare, Exprivia e tutte le aziende coinvolte nella realizzazione di questa costellazione. Grazie alla fiducia riposta in noi dal governo italiano e alla solida collaborazione tra ESA e ASI, il programma sta proseguendo con grande successo”.

Secondo Teodoro Valente, presidente dell’ASI, IRIDE dimostra l’impegno dell’Italia a investire nella ricerca e nell’innovazione per affrontare le sfide future: “Questo successo è il risultato di un lavoro di squadra che vede l’Italia protagonista nello spazio. Continueremo a lavorare con determinazione per garantire che questa costellazione raggiunga la piena capacità operativa, rispettando gli obiettivi del PNRR e fornendo dati di valore per il nostro Paese e per la comunità internazionale”.

La prima foto di un satellite IRIDE. Credits: IRIDE, Argotec

IRIDE

La costellazione IRIDE, essendo un progetto finanziato dal PNRR, andrà portata in orbita entro la prima metà del 2026. Il lancio e rilascio del primo satellite, seppure di test, a inizio 2025, è quindi una buona notizia per il prosieguo del progetto.

Con un peso di 65 kg, Pathfinder è un satellite di dimensioni ridotte ma di grande importanza. Progettato e realizzato da Argotec, il satellite fungerà da modello sperimentale per ottimizzare le tecnologie e i processi della futura costellazione HEO. Nelle prossime settimane, il Flight Control Team di Argotec sarà impegnato nell’ottimizzazione del sistema, per garantire la piena operatività del satellite.

La costellazione HEO prevede il lancio di nove satelliti entro il 2025, con l’obiettivo di raggiungere un totale di ventiquattro satelliti entro il 2026. Una volta completata, la costellazione sarà in grado di fornire immagini ad alta risoluzione della superficie terrestre, offrendo dati fondamentali per monitorare fenomeni come deforestazione, inquinamento e cambiamenti climatici.

Abbiamo raggiunto David Avino, CEO di Argotec, per due domande su questa prima immagini del satellite HEO Pathfinder e su come sta proseguendo la costruzione della prima costellazione IRIDE.

La missione di HEO Pathfidenr sta andano pià che bene, anche se ovviamente continuiamo a incrociare le dita fino alla fine della missione. Finora tutto ha funzionato perfettamente e continua a funzionare senza problemi.

La qualità delle foto che siamo in grado di scattare è di gran lunga superiore a qualsiasi buona aspettativa che avessimo. Questo dimostra che siamo in grado di intraprendere con successo questa nuova avventura nell’osservazione della Terra, iniziata circa due anni fa. Il nostro obiettivo è fare scienza, commercializzare e utilizzare i dati nel miglior modo possibile.

Questo risultato dimostra che ciò che diciamo di voler fare, effettivamente lo realizziamo. Abbiamo costruito praticamente un satellite da zero in meno di 18 mesi, pur non avendo mai lavorato prima nell’osservazione della Terra. Siamo stati i primi a completare il lavoro, lanciandolo in orbita. E ora, nella nostra camera bianca, ci sono più di 10 satelliti pronti a partire, di cui 8 verranno spediti fra due settimane negli Stati Uniti per essere lanciati con la missione Transporter 14 di SpaceX a giugno.

Quindi siete perfettamente in linea per il rilascio di tutti i satelliti IRIDE previsti, prima di giugno del 2026? (Limite massimo indicato dai contratti PNRR).

Siamo perfettamente in linea. Abbiamo già altri 15 satelliti in costruzione, oltre a più di 10 già pronti. Penso che abbiamo dimostrato ancora una volta di avere un’ottima affidabilità, anche in ambiti come l’osservazione della Terra che per noi erano completamente nuovi. Lo testimoniano anche la qualità e la risoluzione delle immagini che stiamo ricevendo e vedendo.

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