Con l’ottavo volo di Starship, abbiamo rivissuto quanto accaduto a gennaio, ovvero l’esplosione della Ship dopo pochi minuti dal decollo. La dinamica dell’incidente e le tempistiche sono molto simili, il che potrebbe indicare che si sia ripresentato il problema riscontrato in precedenza. Il lancio è avvenuto come programmato alle 00:30 del 7 marzo, dopo alcuni giorni di rinvii dovuti a un problema con le infrastrutture di terra.
Dopo soli otto minuti dal decollo, alcuni motori Raptor della Ship 34 hanno iniziato a spegnersi prematuramente, causando la perdita di controllo della Starship e la conseguente esplosione.
SpaceX può consolarsi con la terza cattura al volo di un Super Heavy, sebbene anche con il Booster 15 alcuni Raptor non abbiano funzionato correttamente. Nonostante ciò, il Booster 15 è arrivato tra i bracci di Mechazilla e ora SpaceX potrebbe persino decidere di riutilizzarlo. L’ottavo volo di Starship non era iniziato nel migliore dei modi già dal primo tentativo, effettuato il 4 marzo.
Una partenza sfortunata
Il 4 marzo, SpaceX aveva effettuato un primo tentativo di lancio, annullato durante l’ultima interruzione del conto alla rovescia, a 40 secondi dalla partenza. La Starship, infatti, è in grado di rimanere “in attesa” per diversi minuti, consentendo ai tecnici di SpaceX di effettuare gli ultimi controlli. L’hold a 40 secondi viene applicato solo in determinate circostanze.
Durante il tentativo, a pochi minuti dal decollo, i commentatori avevano annunciato che avevano rilevato un problema con il Booster 15. Successivamente, ne era emerso un altro anche sulla Ship 34, e i pochi minuti a disposizione durante l’hold non erano stati sufficienti per individuare la causa del malfunzionamento. SpaceX ha quindi dovuto rimandare il lancio, riprogrammandolo inizialmente per il 6 marzo e poi per il 7 marzo, data in cui è effettivamente avvenuta la partenza.
In questo lasso di tempo, Mechazilla ha riportato a terra la Ship 34 per consentire ai tecnici di ispezionare il prototipo. L’azienda non ha fornito dettagli sui problemi riscontrati nei due prototipi. In un post su X, Elon Musk ha affermato che era stata rilevata una pressione inferiore di 20 bar nel sistema di terra utilizzato per avviare i motori del Super Heavy.
Risolti i problemi, il 5 marzo, mentre Mechazilla stava riportando la Ship 34 sul Booster 15, un disallineamento dei bracci della torre ha causato il danneggiamento di una componente del Super Heavy. La Starship ha infatti urtato uno dei tre ganci utilizzati per tenere uniti i prototipi, staccandone un pezzo. Gli operai hanno quindi dovuto interrompere la procedura di unione e procedere con le riparazioni.
Nella notte tra il 5 e il 6 marzo, finalmente, SpaceX è riuscita a ricollocare la Ship 34 sul Booster 15 in vista dell’ottavo volo.
La terza cattura del Super Heavy
Al momento del decollo, tutti e 33 i motori Raptor del Super Heavy si sono accesi, portando Starship sulla giusta traiettoria di volo. Dopo 2 minuti e 35 secondi dal lancio, come previsto, i 30 motori del Super Heavy si sono spenti, lasciando accesi solamente i 3 centrali. A quel punto è iniziata la manovra di hot staging, ovvero la separazione tra i due stadi.
Dopo la separazione, durante la manovra di boostback burn, due dei 13 motori Raptor non si sono riavviati, in modo simile a quanto accaduto a gennaio. In quell’occasione, però, solo uno di essi non si era riavviato. SpaceX aveva dichiarato di aver risolto il problema modificando il sistema di programmazione dell’accensione dei Raptor. Tuttavia, non è chiaro se la mancata accensione di questi due motori sia dovuta allo stesso problema.
Mechazilla has caught the Super Heavy booster! pic.twitter.com/JFeJSdnQ5x
— SpaceX (@SpaceX) March 6, 2025
Il Booster 15 ha poi spento tutti i Raptor, proseguendo la discesa verso il sito di lancio, frenato unicamente dall’atmosfera. Per rallentare, il Super Heavy avrebbe dovuto riavviare i 13 motori più interni, ma in questa occasione solo uno di essi non si è acceso.
Nonostante questi problemi ai Raptor, il Super Heavy è rientrato correttamente a Mechazilla, consentendo a SpaceX di completare con successo il suo terzo tentativo (su tre) di recupero di un Super Heavy.
Starship esplode di nuovo
Poco meno di otto minuti dopo il decollo, mentre SpaceX mostrava per qualche istante l’area dei motori della Starship, è stato possibile notare che una parte di un motore Raptor per il vuoto (RVac) era incandescente, cosa che non è accaduta sull’altro RVac inquadrato.
Osservando l’infografica relativa ai motori accesi della Ship 34, dopo 8 minuti e 5 secondi dal lancio si nota che proprio un RVac ha iniziato a spegnersi prematuramente. I motori avrebbero dovuto spegnersi 8 minuti e 44 secondi dopo il lancio. Subito dopo, anche i tre motori centrali si sono spenti, segno della propagazione di un problema, probabilmente un’esplosione. SpaceX, in un breve comunicato pubblicato dopo il lancio, ha confermato che lo spegnimento prematuro di questi quattro Raptor è stato provocato da un evento energetico, che possiamo supporre essere un incendio o un’esplosione.
I due Raptor per il vuoto ancora in funzione hanno causato la rotazione incontrollata della Ship 34, poiché la spinta non era più simmetrica. Poco dopo, si è verificata un’esplosione, visibile da diverse zone, dalle Bahamas alla Repubblica Dominicana. Questa esplosione è stata causata dal sistema FTS, che ha fatto esplodere la Ship per evitare che cadesse a Terra intera.
La dinamica dell’incidente che ha portato alla perdita della Ship 34 è molto simile a quanto accaduto alla Ship 33 a gennaio. È possibile che, nel poco tempo trascorso dalla conclusione delle indagini, pubblicate solamente il 24 febbraio, all’ottavo lancio, non sia stato possibile apportare le dovute migliorie. Per cercare di evitare quanto accaduto durante il settimo volo, SpaceX ha dovuto modificare un prototipo già ultimato.
Il 12 febbraio, con la Ship 34 hanno eseguito un particolare static fire test, durato circa un minuto. SpaceX era già a conoscenza delle cause che avevano portato alla perdita del prototipo precedente, ovvero le eccessive vibrazioni che avevano danneggiato alcune componenti.
Il prossimo volo
Subito dopo il lancio, Musk ha dichiarato che tra 4 e 6 settimane ci sarà il prossimo test, nonostante la Ship 35 sia già quasi pronta. Questo potrebbe essere un primo indizio del fatto che i test da effettuare siano ancora molti. Un’altra ipotesi, che per ora rimane tale, è che SpaceX voglia accelerare l’implementazione dei Raptor 3, la nuova versione dei motori, indicata come una possibile soluzione a molti problemi.
Il prossimo volo, il numero 9, sarebbe dovuto essere particolarmente significativo. Infatti, secondo un documento rilasciato dalla FCC, SpaceX avrebbe dovuto tentare la prima cattura al volo della Starship. Inoltre, potrebbe essere anche il primo lancio in cui verrà riutilizzato un Super Heavy, ovvero il Booster 14, recuperato a gennaio.
Starship 35 visible fully stacked for the first time this morning. This will be the ship for Starship test flight 9.
2/7/25 pic.twitter.com/NXcp2F4gZ5
— Starship Gazer (@StarshipGazer) February 7, 2025
Dopo questo nuovo incidente, è probabile che SpaceX decida di modificare nuovamente i piani. Non hanno eseguito molti dei test programmati con la Ship 33 e la Ship 34, impedendo così il collaudo della nuova struttura della Starship Block 2. Uno degli obiettivi principali di questi ultimi due voli, infatti, era testare le nuove ali per la gestione del rientro e lo scudo termico.
Probabilmente, considerando anche le tempistiche annunciate da Musk, passeranno almeno due mesi prima di assistere a un nuovo volo di Starship. Questo tempo sarà necessario per condurre le opportune indagini ed eseguire tutti i test e le modifiche necessarie affinché un incidente di questo tipo non si ripeta.