Il 5 dicembre, alle 5:51 italiane, è stato lanciato un vettore Lunga Marcia 6A con a bordo 18 satelliti della megacostellazione Qianfan, spesso chiamata anche Thousand Sails o Space Sails, e precedentemente nota come costellazione G60. Si tratta dell’attuale progetto più avanzato attualmente in costruzione per una costellazione in orbita terrestre bassa capace di fornire servizi di connessione internet a bassa latenza, lo stesso servizio della rete Starlink.
Il lancio è stato effettuato con un razzo Lunga Marcia 6A, come i tre precedenti. Questo è un vettore capace di trasportare 4500 kg in orbita eliosincrona a 700 km di quota. Si è tratta di un razzo particolarmente affidabile per la Cina, ma anche molto discusso dato che almeno quattro dei suoi lanci precedenti hanno comportato la rottura dell’ultimo stadio in orbita, originando diversi detriti spaziali. Finora questo incidente non si è verificato per nessuno dei lanci Qianfan.
La Shanghai Academy of Spaceflight Technology (SAST) ha annunciato la corretta separazione di tutti i satelliti con un comunicato stampa alcune ore dopo il lancio. Qianfan è invece un progetto gestito dalla Shanghai Spacecom Satellite Technology (SSST), azienda che ha ricevuto a inizio 2024 quasi un miliardo di dollari di finanziamenti, anche da enti locali e statali cinesi.
La Starlink cinese
La costellazione cinese Qianfan è previsto che abbia circa 14000 satelliti, 650 dei quali è stato annunciato saranno in orbita entro il 2026. Nel 2025 la SSST ha invece dichiarato che inizierà a fornire servizi di connessione con questa rete.
Attualmente tutti i lanci Qianfan sono stati diretti verso l’orbita polare, e non è stato annunciato quando cambierà questo approccio. Anche la costellazione OneWeb ha posizionato i propri satelliti in orbita polare, e anche il numero di satelliti iniziale (650) è simile. Nel 2026 la SSST inizierà anche a fornire servizi al Brasile, secondo un accordo annunciato a novembre.