Il 16 agosto Routers ha scoperto l’esistenza di discussioni ad alto livello fra Boeing e Lockheed Martin per la vendita della società di lancio ULA con Sierra Space. L’azienda che gestisce il lancio del vettore Atlas V, l’ormai pensionato Delta IV Heavy e del nuovo Vulcan, è formalmente in vendita da ormai oltre un anno. Le prime voci di questa operazione sono state pubblicate a marzo 2023, e finora erano noti solo tre principali interessati.
Finora si era a conoscenza dell’interesse di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos, del fondo di private equity Cerberus e del colosso americano della difesa Textron. Nessuna delle discussioni avute con queste aziende si è però conclusa con una vendita. Il valore di ULA sembra stimato fra i 2 e 3 miliardi di dollari, ma è non è ancora stato reso noto il possibile valore di vendita, che potrebbe discostarsi anche di molto da queste valutazioni. Sembra infatti che proprio sul valore di vendita stiano discutendo con Sierra Space.
La società ULA era leader del settore nei primi anni 2000, fino all’arrivo sul mercato di SpaceX. Per anni ha costruito e lanciato il vettore Atlas V e Delta IV Heavy, e ora si sta preparando alla seconda missione di certificazione del razzo Vulcan, prevista per la fine dell’estate.
ULA è nata nel 2005 come una Joint Venture fra Boeing e Lockheed Martin, con quote paritarie al 50%. La società fu creata per ottenere il monopolio dei servizi di lancio militari e per le sonde della NASA. Monopolio che ULA ha detenuto praticamente fino al 2020. Attualmente circa il 50% dei contratti di lancio della Difesa americana fino al 2027 sono assegnati ai vettori di ULA.
L’interesse di Sierra Space… e di Rocket Lab
Secondo le fonti di Reuters, le discussioni fra Boeing, Lockheed Martin e Sierra Space sono ancora in corso. Dell’interesse era stato espresso anche da Rocket Lab.
Attualmente la vendita a Sierra Space appare come una mossa particolarmente fattibile. La società, svincolata dal colosso della difesa Sierra Nevada Corporation nel 2021, sta attualmente lavorando a una IPO, o quotazione in borsa, per il 2024. L’acquisizione di ULA garantirebbe un accesso allo spazio indipendente, fondamentale dati i molti progetti in fase di costruzione.
Sierra Space sta aspettando di lanciare il suo primo mezzo spaziale, lo spazioplano Dream Chaser da alcuni mesi, una partenza ancora fissata per la fine del 2024. L’azienda sta lavorando anche alla costruzione di moduli per stazioni spaziali espandibili, e partecipa al progetto Orbital Reef di Blue Origin. Inoltre, nel 2023 hanno annunciato una nuova linea di bus satellitari per entrare nel mercato delle megacostellazioni.
Al contrario di Blue Origin e Rocket Lab, Sierra Space è l’unica azienda spaziale attualmente interessata a ULA a non avere un accesso indipendente allo spazio. Questo non è un elemento da trascurare, anche perché renderebbe la vendita più facile da un punto di vista normativo, dato che non si tratterebbe di acquisire un concorrente e quindi ridurre la concorrenza del mercato.
L’urgenza di vendere
La vendita di ULA è da tempo una necessità soprattutto per Boeing, che da alcuni anni sta affrontando perdite e problemi gestionali non solo nel settore spaziale. I problemi di Starliner, che a oggi rischiano di ridurre ancora il programma di lancio, potrebbero spingere Boeing a non volere più a tutti i costi un accesso indipendente allo spazio.
La vendita inoltre, potrebbe rivoluzionare completamente ULA stessa, che negli ultimi mesi sta riscontrando diversi problemi gestionali. Secondo quanto emerso da un articolo di Bloomberg, ULA sta perdendo molti ingegneri che preferiscono le offerte di aziende concorrenti di nuova generazione, come SpaceX, Blue Origin o Rocket Lab. Uno dei motivi è che queste aziende costruiscono business vari e più stimolanti, e hanno una narrazione più moderna.
Complice dello stesso problema, è stato il freno messo a ULA nello sviluppo di nuovi business, come habitat lunari o piattaforme satellitari imposto da Boeing e Lockheed Martin.