• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

L’IA aiuta il satellite Swift della NASA a caratterizzare i lampi di raggi gamma

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Maggio 27, 2024
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza
Il satellite Swift, collaborazione tra il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, Penn State a University Park, il Los Alamos National Laboratory nel New Mexico e Northrop Grumman Innovation Systems a Dulles, Virginia. Credits: NASA GSFC/Chris Smith (KBRwyle)

Il satellite Swift, collaborazione tra il Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, Penn State a University Park, il Los Alamos National Laboratory nel New Mexico e Northrop Grumman Innovation Systems a Dulles, Virginia. Credits: NASA GSFC/Chris Smith (KBRwyle)

Condividi su FacebookTweet

In orbita dal 2004 attorno alla Terra, il satellite Swift Gamma Ray Burst Explorer della NASA, spesso citato solo come Swift, studia i lampi di raggi gamma provenienti dalle galassie lontane. Li osserva, li cataloga, e ha permesso nel corso degli anni importanti risultati sulla comprensione di questi fenomeni altamente energetici.

Di recente, due diversi studi condotti da Maria Dainotti dell’Osservatorio Astronomico Nazionale del Giappone (NAOJ), in visita presso l’UNLV’s Nevada Center for Astrophysics, hanno incorporato diversi modelli di apprendimento automatico per aggiungere un nuovo livello di precisione ai risultati ottenuti con Swift.

Combinando i dati dei telescopi sul satellite con l’IA, è stato possibile fare un grande passo avanti nella caratterizzazione dei GRB (Gamma Ray Burst, lampi di raggi gamma), le esplosioni più luminose e violente dell’Universo. Grazie al machine learning sono infatti stati superati i limiti delle attuali tecnologie osservative, ed è stato possibile stimare con precisione le distanze di diversi GRB.

Studiare lampi altamente energetici per conoscere l’espansione cosmica

I lampi di raggi gamma sono esplosioni estremamente energetiche che si verificano in galassie lontane, e che rilasciano in pochi secondi più energia di quella emessa dal Sole in tutta la sua vita. La luminosità dei GRB è davvero enorme: durante il picco dell’esplosione, un singolo GRB può essere più luminoso dell’intera galassia che lo ospita. Questo rende i GRB visibili anche a miliardi di anni luce di distanza.

GRB
Rappresentazione artistica di un lampo gamma, l’evento denominato GRB080319B. Credits: ESO

Poiché i GRB possono essere osservati sia a grandi distanze che a distanze relativamente ravvicinate, sapere dove si sono verificati può aiutare gli scienziati a capire come le stelle si evolvono nel tempo e quanti GRB possono verificarsi in un dato spazio e tempo.

Inoltre, l’osservazione dei GRB e dei loro afterglow (bagliori residui, che possono durare da ore a settimane) in diverse bande di frequenza (raggi X, ultravioletti, ottici, infrarossi e radio) aiuta a comprendere la struttura dell’Universo su larga scala, inclusa la distribuzione delle galassie e del materiale interstellare. Infatti, studiando la luce dei GRB che attraversa diverse regioni del cosmo, gli scienziati possono tracciare l’evoluzione delle strutture cosmiche presenti in quelle regioni nel tempo.

I GRB sono quindi strumenti preziosi per studiare l’espansione cosmica. Tuttavia, a causa dei limiti della tecnologia attuale, solo una piccola percentuale dei GRB conosciuti possiede tutte le caratteristiche osservative necessarie per aiutare gli astronomi a calcolare la distanza a cui si sono verificati. Infatti, la luminosità apparente può variare a seconda dell’angolo di osservazione, poiché i GRB emettono raggi gamma in getti stretti, non in tutte le direzioni.

Uno: migliorare la stima delle distanze

Attualmente, solo il 26% dei GRB osservati dal satellite Swift permette di ottenere una buona misura della distanza a cui accadono (o meglio, del loro redshift, lo spostamento verso il rosso rispetto a noi), a causa di limitazioni strumentali. Per risolvere questo problema, Dainotti e il suo team hanno sviluppato un modello di apprendimento automatico di tipo statistico, che stima il redshift dei GRB osservando il bagliore ottico che segue l’evento iniziale.

Hanno poi utilizzato questo modello per misurare con precisione la distanza dei GRB osservati dall’UltraViolet/Optical Telescope (UVOT) di Swift e dai telescopi terrestri, compreso il telescopio Subaru. Le misurazioni considerate si basavano esclusivamente su altre proprietà GRB non correlate alla distanza.

Questo metodo si è dimostrato molto accurato, con una correlazione forte tra i redshift stimati e quelli osservati. Il modello ha permesso di calcolare il tasso di osservazione dei GRB in diverse epoche cosmiche, trovando una discrepanza tra il tasso di formazione delle stelle e il tasso di GRB per redshift minori di 1. I ricercatori hanno quindi utilizzato diversi algoritmi per determinare il redshift dei GRB basandosi su caratteristiche del loro bagliore residuo, come la durata e l’intensità dell’emissione.

Applicando questi metodi al catalogo esistente dei GRB di Swift, il campione di GRB con stima del redshift noto è stato quasi raddoppiato, migliorando significativamente la nostra capacità di studiare questi eventi. Con un campione di 147 GRB con redshift noti, il modello ha dimostrato di poter prevedere con precisione le distanze.

I risultati hanno confermato precedenti osservazioni sulla discrepanza tra il tasso di GRB e il tasso di formazione stellare, e le conclusioni dello studio di Vahé Petrosian e di Dainotti pubblicato a febbraio, suggerendo che i GRB più vicini a noi potrebbero essere generati non solo dal collasso di stelle massicce, ma anche eventi di fusione di stelle compatte.

Due: trovare distanze sconosciute

Un altro studio condotto da Dainotti e collaboratori internazionali è riuscito a misurare la distanza dei GRB con l’apprendimento automatico utilizzando i dati dei bagliori residui dello Swift X-ray Telescope (XRT) provenienti dai cosiddetti GRB lunghi (LGRB, Long Gamma Ray Burst). Infatti, si ritiene che i GRB si manifestino in modi diversi:

  • I GRB lunghi si verificano quando una stella massiccia raggiunge la fine della sua vita ed esplode in una spettacolare supernova.
  • I GRB corti si verificano quando i resti di stelle morte, oggetti compatti come le stelle di neutroni, si fondono gravitazionalmente e si scontrano tra loro.

Dainotti afferma che la novità di questo approccio deriva dall’utilizzo combinato di diversi metodi di apprendimento automatico per migliorare il loro potere predittivo collettivo. Questo metodo, chiamato SuperLearner, assegna a ciascun algoritmo un peso i cui valori vanno da 0 a 1, dove ciascun peso corrisponde al potere predittivo di quel singolo metodo. Dainotti ha spiegato:

Il vantaggio di Superlearner è che la previsione finale è sempre più performante rispetto ai modelli singoli. SuperLearner viene utilizzato anche per scartare gli algoritmi meno predittivi.

Grafici a dispersione del redhisft predetto/osservato per un set di addestramento di 147 GRB (a sinistra) e per un set di test di 17 GRB (a destra), che mostrano una buona riproduzione delle osservazioni da parte degli algoritmi IA. Ka bontà dei risultati iniziali è dovuta alla procedura di SuperLeaner. Credits: Dainotti et al. 2024
Grafici a dispersione del redhisft predetto/osservato per un set di addestramento di 147 GRB (a sinistra) e per un set di test di 17 GRB (a destra), che mostrano una buona riproduzione delle osservazioni da parte degli algoritmi IA. Ka bontà dei risultati iniziali è dovuta alla procedura di SuperLearner. Credits: Dainotti et al. 2024

Lo studio è così riuscito a stimare in modo affidabile la distanza, in precedenza sconosciuta, di 154 GRB lunghi, aumentando significativamente la popolazione di distanze conosciute tra questo tipo di GRB.

Ora, con il supporto del programma Swift Observatory Guest Investigator della NASA (Ciclo 19), Dainotti e i suoi colleghi stanno ora lavorando per rendere gli strumenti di apprendimento automatico disponibili pubblicamente attraverso un’applicazione web interattiva.

Qui sono reperibili invece gli studi citati nell’articolo:

  • Gamma-Ray Bursts as Distance Indicators by a Statistical Learning Approach, Dainotti et al. 2024
  • Inferring the Redshift of More than 150 GRBs with a Machine-learning Ensemble Model, Dainotti et al. 2024
  • Progenitors of Low-redshift Gamma-Ray Bursts, Petrosian et al. 2024

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: GRBIAIntelligenza artificialelampi gammaSwift

Potrebbe interessarti anche questo:

Rappresentazione artistica di una rete neurale che collega le osservazioni (a sinistra) ai modelli (a destra). Credits: EHT Collaboration/Janssen et al.

L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

Giugno 9, 2025
axiom kepler data center

Axiom Space lancerà i suoi primi due data center in orbita entro la fine dell’anno

Aprile 10, 2025
Render artistico di un lampo di raggi gamma veloce (FRB) proveniente da una magnetar in una galassia lontana, che raggiunge la Via Lattea. Credits: ESO/M. Kornmesser

Molti lampi di raggi gamma veloci sembrano avere origine in galassie massicce

Novembre 11, 2024
La missione BurstCube della NASA viene rilasciata in orbita dalla Stazione Spaziale Internazionale il 18 aprile 2024, seguita da un altro cubesat, SNOOPI. Credits: NASA/Matthew Dominick

La missione BurstCube della NASA sta rilevando raggi gamma, ma terminerà prima del previsto

Settembre 5, 2024
Rappresentazione artistica di un sistema planetario in cui una nana bianca sta consumando i pianeti rimasti in orbita. Credits: NASA, ESSA, Joseph Olmsted (STScI)

L’IA ha aiutato a identificare centinaia di nane bianche che divorano pianeti nella loro orbita

Agosto 2, 2024
Rappresentazione artistica della missione franco-cinese SVOM, dedicata allo studio dei Gamma Ray Bursts. Credits: CNESS/ ill. Sattler Oliver

Decollato il satellite franco-cinese SVOM, dedicato allo studio dei lampi di raggi gamma

Giugno 22, 2024
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

Cosa succederà durante il nono volo di Starship?

00:11:16

I più letti

  • Test del prototipo riutilizzabile di Space Epoch

    L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Marte, un sogno ancora lontano? I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162