Nel mese di marzo potremmo assistere al terzo volo di Starship, ora che SpaceX ha concluso anche l’ultimo importante test. I prototipi dovrebbero essere pronti e non resta che attendere i permessi di lancio da parte della Federal Aviation Administration. L’agenzia americana, insieme a SpaceX, ha ultimato le indagini inerenti il volo del 18 novembre, permettendoci di conoscere alcuni dettagli aggiuntivi riguardo le due esplosioni.
I prototipi selezionati per il prossimo decollo sono il Booster 10 e la Ship 28, ma SpaceX si sta preparando anche per il volo successivo. Al pad suborbitale, utilizzato per gli static fire test della Starship, è giunta anche la Ship 29 che, insieme al Booster 11, saranno i protagonisti del quarto lancio.
In questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”, vediamo gli ultimi preparativi prima del prossimo volo, con uno sguardo rivolto alla Luna.
La lunga preparazione prima del WDR
L’11 febbraio abbiamo assistito alla prima unione tra il Booster 10 e la Ship 28, circa tre giorni dopo l’arrivo al sito di test del Super Heavy. Mentre si trovava nella Mega Bay, rispetto ai precedenti prototipi, gli operai hanno eseguito delle nuove saldature all’interno del Booster 10. È possibile che abbiano modificato le paratie anti sloshing oppure che ne abbiano aggiunte delle altre.
Nel report relativo il lancio del 18 novembre, SpaceX ha affermato che il malfunzionamento dei motori è stato causato da un’ostruzione in uno dei filtri dell’ossigeno. È possibile che a ostacolare il normale flusso di ossigeno si stata proprio una delle paratie, o parte di essa, staccatasi a seguito della rapida rotazione dopo l’hot staging. La FAA ha richiesto a SpaceX 17 azioni correttive sui suoi prototipi per ottenere i nuovi permessi di lancio, di cui 7 legate al Super Heavy.
La Ship 28 e il Booster 10 sono rimasti uniti poco più di 24 ore, dopo le quali Mechazilla ha riportato a terra la Starship. A seguito di questa operazione, i tecnici hanno ispezionato i tre punti di aggancio tra i due stadi, probabilmente a causa di un malfunzionamento o errato allineamento.
Il 13 febbraio Mechazilla ha ricollocato la Ship 28 sul Super Heavy, permettendo così a SpaceX di procedere con il Wet Dress Rehearsal. Nei giorni successivi hanno tentato due volte di rifornire completamente i due prototipi senza successo. SpaceX ha quindi rimosso entrambi i prototipi dal pad di lancio e il Booster 10 ha fatto ritorno al sito di costruzione. Hanno invece posizionato la Ship 28 sul pad suborbitale dove, il 26 febbraio, ha eseguito uno spin prime test.
Il 1 marzo Mechazilla ha unito nuovamente i due prototipi e, il 4 marzo, SpaceX ha completato con successo il Wet Dress Rehearsal.
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Cosa manca ora ?
Prima del lancio la Ship 28 dovrà ritornare a terra, permettendo in questo modo ai tecnici di installare le cariche esplosive e armare il Flight Terminatio System. Questo avrà il compito di distruggere la Starship in caso abbia un comportamento anomalo e non segua la traiettoria prevista.
Per il lancio è necessario che vengano pubblicati anche i NOTAM e i NOTMAR, con le indicazioni delle aree interdette sia in cielo che in mare. È possibile che pubblichino tali bollettini già a partire dai prossimi giorni, sebbene manchino ancora i permessi da parte della Federal Aviation Administration. Ciò accade perché NOTAM e NOTMAR sono più facili da pubblicare e modificare, quindi spesso SpaceX li richiede in anticipo.
Come accaduto con i voli precedenti, non è previsto uno static fire test della Starship completa, in quanto questo tipo di prova è già stata eseguita separatamente dai due prototipi. Con il Wet Dress Rehearsal invece, hanno simulato tutte le procedure di lancio, fermando il conto alla rovescia a 10 secondi rispetto al momento del decollo.
Continua lo sviluppo della Starship HLS
Tra le varie versioni della Starship vi è anche quella del programma Human Landing System (HLS), che permetterà il ritorno sulla Luna. Questa sarà una delle ultime iterazioni di Starship, in quanto tra le più complesse dovendo garantire la sopravvivenza degli astronauti nello spazio interplanetario e sul suolo lunare.
Il primo elemento collaudato e reso noto della Starship HLS è stato il suo ascensore. La zona abitabile infatti si trova sopra ai serbatoi di ossigeno e metano, che insieme raggiungono circa i 30 metri di altezza quando saranno sulla Luna. Scendere sulla superficie non sarà quindi un’operazione semplice e SpaceX ha dovuto sviluppare un ascensore in grado di permettere tale spostamento. Questo è stato collaudato ancora nel 2023, nel quartier generale dell’azienda a Hawthorne, in California.
Sono poi iniziati i test sui motori, eseguiti a McGregor, in Texas. Durante queste prove hanno raffreddato un motore Raptor e mantenuto a basse temperature per un periodo di tempo prolungato. Ciò ha permesso di simulare le condizioni spaziali, per poi verificare se il motore fosse in grado di avviarsi e modulare la spinta. I Raptor serviranno per le manovre nello spazio, mentre per l’allunaggio la Starship utilizzerà un’altra tipologia di motori, posti più in alto. Attualmente SpaceX non ha ancora rilasciato informazioni inerenti questi motori.
A Starbase ha poi fatto la sua comparsa un particolare nose cone di Starship, dipinto di bianco, dotato di porta di accesso e con alla base diversi dispositivi. È possibile che si tratti di un primo prototipo per collaudare i sistemi di supporto vitale.
Infine, a febbraio NASA e SpaceX hanno annunciato l’esecuzione del test sul sistema di Docking tra la Starship HLS e la Orion, la stessa NASA ha confermato che SpaceX ha già raggiunto diversi traguardi. Uno di questi riguarda proprio il collaudo del sistema di supporto vitale.
Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti
- Dalla Florida, sono giunta Starbase altre quattro sezioni per la costruzione della nuova Mechazilla. Probabilmente questa sarà realizzata dove ora si trova il pad suborbitale e, di conseguenza, gli static fire test della Starship saranno eseguiti al sito di Massey.
- Attualmente la Ship 29 si trova proprio sul pad suborbitale per i test sui motori. Molto probabilmente farà ritorno al sito di costruzione prima del lancio, per evitare che venga danneggiata.