Da diversi mesi ormai, SpaceX sta attendendo i permessi di lancio da parte della Federal Aviation Administration (FAA), per eseguire il secondo volo di Starship e Super Heavy. SpaceX utilizzerà la Ship 25 e il Booster 9, che in questi giorni hanno completato il loro ultimo importante test e sono stati poi separati, forse per l’ultima volta.
Il 24 ottobre SpaceX ha condotto con successo il Wet Dress Rehearsal, rifornendo completamente i serbatoi dei due prototipi con metano e ossigeno, entrambi allo stato liquido. In questo modo hanno potuto simulare tutte le procedure che porteranno al decollo. La prova si è conclusa con l’attivazione del Water Deluge System (WDS) e senza l’avviamento dei 33 motori Raptor del Super Heavy.
Il 26 ottobre SpaceX ha poi riposizionato a terra la Ship 25. È possibile che questa sia l’ultima volta che eseguono tale operazione, necessaria per armare il Flight Temination System. Come accaduto anche ad aprile, le cariche esplosive verranno installate solamente dopo che SpaceX avrà ottenuto l’autorizzazione al lancio.
Il 28 ottobre inoltre, hanno reinstallato sulla cima del Super Heavy l’annello aggiuntivo, che sarà necessario per poter eseguire la manovra di hot staging durante la separazione degli stadi in volo.
Per quanto riguarda il lato tecnico quindi, sembrerebbe che SpaceX sia veramente quasi pronta al lancio. Per quanto riguarda i permessi invece, la questione è più complessa e pare che manchino ancora diversi giorni prima del loro rilascio. Il 18 ottobre, gli esponenti di diverse aziende spaziali hanno richiesto in Senato di fornire più strumenti alla FAA per far fronte all’aumento di lanci.
Attualmente si discute molto di una data in particolare per questo secondo lancio, il 6 novembre. Perché?
Due sono in particolare gli indizi. Il primo è relativo a dei permessi rilasciati dalla Marina USA per un “avviso ai naviganti” relativo al 6 novembre. Questo avviso non è minimamente vincolante. Uno stesso avviso era stato rilasciato per il 1 novembre, e un altro per il 31 agosto, che non sono ovviamente serviti.
Questa volta però gli indizi sono di più. Il secondo è relativo al programma di volo di un aereo della NASA, usato per osservare eventi aeronautici. Questo stesso aereo, un WB-57 ha volato anche durante il primo volo, per osservare la prima parte del lancio di Starship. Il programma di questo volo è attivo dal 3 al 10 novembre. Nonostante questi indizi, ricordiamo che sapremo la precisa data di lancio solo quando comunicata da SpaceX. Prima di questo annuncio dovrà arrivare l’agognato permesso dalla FAA.
Tra luglio e agosto, SpaceX ha completato il report relativo al primo lancio, inviandolo poi alla FAA, in modo che potesse iniziare le sue analisi, proponendo eventuali azioni correttive.
L’8 settembre, l’agenzia federale ha pubblicato il resoconto del volo, annunciando che SpaceX avrebbe dovuto completare 63 azioni correttive per ottenere i nuovi permessi. Tali azioni sono state proposte dalla stessa azienda e già in gran parte completate al momento della pubblicazione della FAA.
Lo stesso giorno, le analisi sono state inviate anche a un’altra agenzia, il Fish and Wildlife Service (FWS), per poter iniziare a valutare gli impatti ambientali del lancio di Starship. I lavori del FWS sono iniziati il 19 ottobre. Alcuni funzionari sono stati avvistati proprio in quei giorni a Starbase. Questa agenzia aveva già effettuato un’analisi di questo tipo, ma a seguito dei lavori di ammodernamento del pad, soprattutto inerenti il WDS, è richiesta una nuova ispezione. Il FWS dovrà quindi valutare se l’enorme quantità di acqua espulsa dal sistema di protezione possa arrecare danni all’area circostante.
Il FWS ha 135 giorni di tempo per redigere una relazione con i risultati delle sue valutazioni e l’agenzia ha già dichiarato che non saranno necessari tutti questi giorni.