Una delle scoperte più interessanti della missione Dawn della NASA riguarda Cerere. Si tratta del corpo roccioso più grande nella fascia degli asteroidi che si trova tra Marte e Giove, classificato come pianeta nano.
Sulla sua superficie sono state rinvenute sostanze organiche complesse, in particolare composti alifatici, ovvero molecole a catena aperta di carbonio e idrogeno. Questo ritrovamento, insieme alla prova che Cerere ha abbondante acqua ghiacciata e un tempo potrebbe essere stato coperto da oceani, suggerisce che il pianeta nano potrebbe aver ospitato i principali ingredienti associati alla vita come la conosciamo.
Il ruolo degli impatti di asteroidi
Il modo in cui le sostanze organiche alifatiche si sono originate su Cerere è stato oggetto di intense ricerche sin dalla loro scoperta nel 2017. Alcuni studi hanno concluso che una cometa o un altro corpo celeste ricco di sostanze organiche potrebbe averli disseminati sulla superficie di Cerere.
Altri ipotizzano che le molecole si siano formate in seguito a reazioni chimiche tra le rocce e l’acqua salmastra. Quello che è certo è che ,indipendentemente dalla loro origine, le sostanze organiche di Cerere sono state ripetutamente colpite dagli impatti violenti di piccole e grandi meteoriti.
Ora, una nuova ricerca sta ampliando la comprensione degli scienziati su come gli impatti di asteroidi possano aver influenzato le molecole alifatiche di Cerere. Grazie a questa ricerca si apriranno nuove strade riguardo l’origine di questi composti organici, e verrà valutata l’abitabilità del pianeta nano nel corso della sua storia alla ricerca di tracce di vita. Terik Daly, responsabile di questo studio, ha affermato:
I materiali organici sono stati inizialmente rilevati in prossimità di un grande cratere da impatto. Questo ci ha spinto a osservare come gli impatti influenzano la composizione di questi materiali organici. Stiamo scoprendo che le sostanze organiche potrebbero essere più diffuse di quanto ipotizzato inizialmente. Pensiamo anche che queste molecole siano resistenti agli impatti, in condizioni simili a quelle di Cerere.
Un nuovo modo di analizzare i dati della missione Dawn
Grazie ai dati di Dawn, Daly è certo che gli impatti degli asteroidi abbiano giocato un ruolo fondamentale nello scolpire la superficie di Cerere. Quello che non capiva ancora era come questi eventi potessero influenzare i composti alifatici. Si tratta di informazioni fondamentali per aiutare a stabilire l’origine delle sostanze organiche e la loro evoluzione. In particolare, dopo essere state esposte a un ambiente così ostile per miliardi di anni.
“I ricercatori, in passato, hanno già eseguito simulazioni di impatto su vari tipi di sostanze organiche” ha spiegato Daly. “Quello che mancava era uno studio dedicato al tipo di sostanze organiche rilevate su Cerere, utilizzando lo stesso metodo analitico della navicella spaziale Dawn.” Ciò, afferma, consentirebbe confronti diretti tra i dati sperimentali e quelli del veicolo spaziale.

Daly ha lavorato con un team per condurre una serie di esperimenti esperimenti presso l’Ames Vertical Gun Range della NASA. Questi test hanno imitato le condizioni di impatti meteorici tipici di Cerere. Sono stati sparati dei meteoriti artificiali su un campione di materiare, con velocità di impatto comprese tra 2 e 6 km/s e angoli di impatto variabili tra 15 e 90 gradi rispetto all’orizzontale.
Risultati inaspettati
Nel complesso, le analisi del team indicano alcuni risultati potenzialmente entusiasmanti. Sono stati in grado di mappare potenziali aree ricche di sostanze organiche su Cerere a una risoluzione più elevata, combinando i dati provenienti dalla fotocamera e dallo spettrometro presenti sulla sonda Dawn.
In tale combinazione, sono riusciti a vedere una correlazione tra la concentrazione di sostanze organiche e altri minerali come i carbonati che indicano la presenza di acqua. L’origine delle sostanze organiche rimane ancora poco chiara, ma grazie alle prove raccolte possiamo suppore che si siano formate in presenza di acqua.
I ricercatori sperano che i risultati di un’altra missione della NASA, Lucy, possano presto far luce sulla distribuzione della materia organica nel Sistema Solare. Pensano che troveranno delle differenze, poiché gli asteroidi troiani, ovvero quelli governati dal campo gravitazionale di Giove, hanno una cronologia di impatti differente da quella di Cerere. I confronti con il pianeta nano, però, saranno comunque utili a comprendere la distribuzione delle sostanze organiche nel Sistema Solare esterno”.
L’Accademia nazionale delle scienze degli Stati Uniti ha recentemente approvato una missione di sample return da Cerere. Se dovesse essere finanziata partirà tra diversi decenni, ecco perché nel frattempo è importante svolgere nuove analisi dei dati esistenti per effettuare nuove scoperte.