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| On 2 anni ago

La FAA ha concluso le indagini sull’ultimo lancio fallito di Blue Origin

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La Federal Aviation Administration ha dichiarato concluse le indagini inerenti l’ultimo volo del New Shepard di Blue Origin, risalente al 12 settembre del 2022. A inizio anno, l’azienda di Jeff Bezos era già risalita alle cause che avevano portato al fallimento della missione e alla perdita del booster, ma l’analisi approfondita della FAA ha richiesto più tempo.

Durante il volo, l’ugello del motore BE-3P del booster ha subito un cedimento strutturale a causa delle temperature più alte di quanto previsto. Blue Origin è riuscita a risalire alla fonte del guasto tramite l’analisi dei frammenti dell’ugello, che riportavano “chiara evidenza di danni termici e striature calde derivanti dall’aumento delle temperature di esercizio.”

Per poter ottenere un nuovo permesso di volo, Blue Origin deve completare 21 azioni correttive richieste dalla FAA. Tra queste vi è la “riprogettazione dei componenti del motore e degli ugelli per migliorare le prestazioni strutturali durante il funzionamento”. L’agenzia americana ha richiesto anche alcune modifiche a livello organizzativo.

La missione fallita era la NS-23 nella quale non c’erano persone a bordo della capsula, ma solo esperimenti scientifici. Fortunatamente quindi, nessuno è rimasto coinvolto. Il New Shepard durante l’incidente ha comunque dimostrato l’affidabilità dei suoi sistemi di sicurezza in quanto la capsula, appena rilevato il problema, si è separata dal booster ed è atterrata correttamente poco dopo in completa sicurezza. Un’importante nota della FAA riguarda il fatto che tutti i detriti sono rimasti all’interno dell’area interdetta e nessuna persona o struttura è rimasta coinvolta.

Presto un nuovo lancio

La prossima missione, la NS-24, sarà una ripetizione di quella precedente, con i medesimi esperimenti scientifici a bordo. In questo modo Blue Origin potrà collaudare le nuove modifiche senza passeggeri a bordo. L’azienda ha dichiarato che riprenderà a volare a breve, probabilmente già nei primi giorni di ottobre. Questo fa presupporre che siano riusciti già a completare tutte e 21 le azioni correttive proposte dalla FAA.

Il prossimo volo con equipaggio invece, è previsto non prima di febbraio del prossimo anno, sempre che non emergano problemi durante la missione NS-24.

Prima dello stop, lo scorso anno Blue Origin aveva completato tre missioni con successo, tutte con un equipaggio a bordo del New Shepard. Per i voli umani, Blue Origin utilizza un apposito booster, l’ultimo prodotto dall’azienda, chiamato Tail-4 e realizzato nel 2018. Per NS-23 invece, avevano fatto volare il Tail-3, completato nel 2017 a uso esclusivo delle missioni cargo.

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