È trascorso un altro mese senza che SpaceX abbia effettuato il lancio di Starship e Super Heavy, rimandato ancora una volta, anche se ormai siamo veramente agli sgoccioli. La data di lancio potrebbe già essere durante la prossima settimana, subito dopo pasqua. Il tutto sarà però molto flessibile, e vi invitiamo ad accedere al nostro canale Telegram per rimanere aggiornati su tutte le fasi pre-lancio. Queste ulteriori quattro settimane sono invece servite per completare diversi preparativi, soprattutto legati all’Orbital Launch Mount (OLM).
Marzo è stato un mese di quiete apparente, durante il quale SpaceX non ha condotto molti test ma si è focalizzata sull’imminente volo della Ship 24 e del Booster 7. Ora questi due prototipi saranno nuovamente uniti sul pad di lancio, ma è probabile che possano poi essere nuovamente separati. Sembrerebbero infatti assenti le cariche esplosive che costituiscono il Flight Termination System (FTS), che entra in azione per distruggere il razzo in caso questo dovesse deviare dalla sua traiettoria rischiando di causare gravi danni nella prima parte del volo.
Anche se durante il volo il FTS non dovesse essere attivato, il destino della Ship 24 e del Booster 7 è quello di andare distrutti. Questo perché Starship e Super Heavy tenteranno di effettuare un rientro controllato in mare, evitando in questo modo di danneggiare le strutture di terra durante il primo volo di prova.
Vediamo quindi come SpaceX si è preparata nell’ultimo mese, in attesa del grande evento.
Quasi ultimati i lavori sull’OLM
Per tutto il mese di marzo, gli operai di SpaceX hanno lavorato per completare l’OLM e apportare le ultime modifiche. Le più evidenti sono le lastre esterne di metallo aggiunte per proteggere le tubazioni che corrono lungo l’anello del pad. Queste servono per trasportare sia metano e ossigeno, necessari per rifornire il Super Heavy, che acqua e azoto, utilizzati per il sistema antincendio.
Oltre ai lavori nella parte esterna, sono state aggiunte protezioni anche all’interno dell’OLM, dove si trovano sia i ganci che tengono ancorato il Super Heavy che i 20 Quick Disconnect (QD) dei Raptor. I 20 motori che formano l’anello esterno del booster infatti, vengono avviati tramite l’utilizzo dei QD. Questi bracci, poco prima del decollo, vengono retratti, rientrando nell’OLM per essere protetti da apposite protezioni metalliche.
Proprio per poter lavorare più agilmente nella parte interna dell’OLM, il 10 marzo Mechazilla ha rimosso il Booster 7 dal pad. Il 23 marzo gli operai hanno rimosso le impalcature dai bracci della torre e successivamente, il 28 marzo, anche dalla parte superiore dell’OLM. Ciò indica che hanno terminato i lavori in queste zone e il 29 marzo hanno potuto posizionare nuovamente il Booster 7 sul pad. Prima di questo spostamento, SpaceX ha eseguito un nuovo test sui QD dei Raptor, per verificare il corretto funzionamento di questi sistemi.
Tanking has stopped on B7, and it seems like SpaceX has started detanking the Booster. pic.twitter.com/7MptlwyTv7
— Chris Bergin – NSF (@NASASpaceflight) April 3, 2023
Con il Super Heavy nuovamente sul pad, SpaceX ha ripreso a eseguire nuovi collaudi. Il 3 aprile hanno condotto diversi test, iniziando con il sistema antincendio per poi eseguire un Wet Dress Rehearsal del Booster 7, rifornendolo completamente.
Mechazilla è pronta a sollevare anche la Ship 24 e posizionarla così sul Super Heavy per la terza volta, operazione prevista per la giornata del 5 aprile.
Si lavora anche sui nuovi prototipi
Sebbene l’attenzione sia rivolta quasi esclusivamente sul Booster 7 e la Ship 24, a Starbase si continua a lavorare anche su altri prototipi. Tra questi vi sono due diverse Starship, le numero 25 e 26.
Dal 24 febbraio la Ship 25 si trova al sito di Massey, un vecchio poligono di tiro che SpaceX ha acquistate e riconvertito per eseguire diversi test. Qui l’azienda ne ha già effettuati diversi, utilizzando piccoli serbatoi o parti di Starship, necessari al collaudo di particolari componenti. La Ship 25 è diventata la prima Starship completa a raggiungere questo sito e, il 22 marzo, la prima a superare un test di pressurizzazione a temperature criogeniche. Questa prova probabilmente è servita per verificare non tanto la tenuta dei serbatoi del prototipo, quanto il corretto funzionamento dei nuovi sistemi di rifornimento. Prima del test a Massey infatti, SpaceX aveva già effettuato tre diverse prove di pressurizzazione utilizzando questo prototipo.
All’interno della Mega Bay invece, sempre il 22 marzo hanno impilato le due principali sezioni che compongono il Super Heavy, completando così la struttura principale del Booster 10. Accanto a questo si trova il Booster 9, che a inizio marzo ha iniziato a ricevere i suoi 33 Raptor. Il Booster 9 è il primo a montare i nuovi motori, dotati di attuatore elettromeccanico. Sempre in questo edificio, proseguono i lavori anche sul Booster 11.
I tecnici hanno installato i Raptor anche su un altro prototipo, la Ship 26, che si trova al Rocket Garden, poco distante dalla Mega Bay. Questa Starship è alquanto particolare, perché priva di ali e di scudo termico. I motori montati sono i Raptor ottimizzati per il volo nello spazio (RVac) e potrebbero servire solamente per degli static fire test. Sembrerebbe che questi RVac siano dotati di tubazioni per la pressurizzazione autogena, assenti nei Raptor delle Ship 24 e 25. È possibile che i futuri test servano proprio a collaudare questo sistema di pressurizzazione dei serbatoi utilizzando proprio gli RVac e non quelli per il volo in atmosfera.
#45 pic.twitter.com/vm4TKAAVNp
— Fabian Ramirez (@texas_lizard) March 28, 2023
Quando avverrà il lancio ?
Da inizio 2023 questa domanda ricorre molto frequentemente quando si parla di Starship. Questo anche a causa delle diverse dichiarazioni di Musk, che ha annunciato questo importante evento diverse volte, con tempistiche mai rispettate.
Ora il lancio del più potente vettore mai costruito dall’essere umano sembra ormai imminente e diverse fonti riportano il 10 aprile come giorno stabilito per il decollo. Prima fra tutte, un avviso del piano operativo delle attività seguita dalla Federal Aviation Administration. L’agenzia americana però deve ancora rilasciare i permessi di volo, quindi nulla è ancora certo.
Nella valutazione dell’impatto ambientale redatto sempre dalla FAA, questa aveva richiesto a SpaceX 75 azioni correttive. Sullo stato di questi lavori non vi sono informazioni e sembrerebbe che l’azienda di Musk debba ancora portarne a termine alcuni. SpaceX non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo il lancio per evitare azioni legati da parte della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals). L’azienda inoltre teme anche che vengano organizzate proteste a Starbase, con invasioni dell’area di lancio e conseguente impossibilità di effettuare il decollo.
Se da una parte quindi, SpaceX sembrerebbe quasi pronta al lancio a livello di tecnico, la burocrazia potrebbe rallentare i piani dell’azienda.
Trattandosi del primo tentativo di lancio di Starship e Super Heavy, c’è anche la possibilità che questo possa slittare diverse volte a causa di diversi problemi tecnici. A seguito di un aborto missione, potrebbero volerci anche fino a tre giorni per organizzare un nuovo tentativo. Ciò è legato principalmente a dover rifornire nuovamente i serbatoi di terra con metano e ossigeno.
La data di lancio quindi, non è ancora conosciuta, e probabilmente non lo sarà fino a una dichiarazione ufficiale di SpaceX o di Elon Musk. Una volta che sarà comunicata però, ci attendiamo alcuni problemi, sia tecnici che burocratici che potrebbero far slittare il lancio. Quello che è chiaro è che ormai manca poco, e Aprile sarà quasi sicuramente il mese in cui vedremo il primo lancio di Starship nello spazio.
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