In Cina è stato raggiunto un importante pietra miliare, con il successo del lancio inaugurale di Tianlong-2, un lanciatore sviluppato dall’azienda pechinese Space Pioneer. Tianlong-2 è infatti il primo razzo sviluppato da privati in Cina a impiegare la propulsione a propellenti liquidi.
Precedentemente, solo un’altra azienda privata cinese, LandSpace, aveva provato ad abbattere questo “muro” nella space economy di Pechino, fallendo durante il volo inaugurale. Il volo del razzo di Space Pioneer segna anche un nuovo record mondiale, dato che è diventata la prima startup che raggiunge l’orbita al primo tentativo.
Tianlong-2 è decollato il 2 aprile dallo spazioporto di Jiuquan, nella vicina Mongolia Interna. Il vettore ha rilasciato in orbita bassa un piccole satellite dimostrativo di 8 kg per l’osservazione terrestre dell’azienda Hunan Hangsheng Satellite Technology Co.
Recentemente la startup di Pechino aveva annunciato un nuovo round di investimenti che ha portato alla raccolta di complessivamente 438 milioni di dollari dalla fondazione, nel 2018.
https://twitter.com/cnsawatcher/status/1642755085745758208?s=61&t=jPtTnrPWTIkEH3sGCuCmZg
Space Pioneer e il futuro della space economy cinese
Capace di portare fino a 2 tonnellate in orbita bassa terrestre, Tianlong-2 è un razzo che adotta un design tutto sommato tipico per le startup cinesi. Si tratta di un veicolo a due stadi con un terzo, ovvero un “kick stage”, a idrazina. La propulsione è ottenuta da tre motori YF-102 posti nel primo stadio per un totale di 193 tonnellate di spinta. Nel secondo stadio è presente un solo Tianhuo-11, sviluppato dall’azienda e su cui non ci sono molte informazioni disponibili. Entrambi i motori sono alimentati a cherosene e ossigeno liquido.
Alto 32.8 m e con un diametro di 3.35 m, Tianlong-2 è un importante sviluppo dimensionale per l’industria aerospaziale cinese privata, che fino a oggi utilizzava piccoli lanciatori a propellente solido sviluppati a partire da progetti di vecchi ICBM cinesi. Il profilo aerodinamico di Tianlong-2 sembra comunque partire dai razzi Lunga Marcia 2 come per Zhuque-2, il razzo della concorrente di Space Pioneer, LandSpace.
Un interessante dettaglio emerso dalla foto del lancio sono i GSE, ovvero le strutture di supporto a terra del pad di lancio. Dalle immagini si può notare un complesso molto semplice e senza la presenza di serbatoi permanenti sostituiti dall’utilizzo di autocisterne. Questa scelta preclude alcune capacità a Tianlong-2, tuttavia permette grande flessibilità nella scelta di nuovi siti di lancio, una filosofia vista anche in alcune startup americane come ABL e Astra.
Al fine di portare Tianlong-2 nel mercato cinese, Space Pioneer ha investito quasi 600 milioni di dollari in un nuovo impianto di produzione a Zhangjiagang, nella provincia di JiangSu. Il nuovo stabilimento consentirebbe in un non meglio precisato futuro, di produrre 30 lanciatori all’anno e circa 500 motori. Attualmente questa linea di produzione è ancora in fase di costruzione e dovrebbe essere completata entro giugno 2023.
La presenza dello Stato persiste
Al di la dell’ottimo risultato di Space Pioneer, c’è un problema non trascurabile che è stato reso noto alcune settimane fa e di cui gli iscritti alla newsletter “Spazio all’Oriente” (disponibile per soli abbonati Orbit) sono già a conoscenza. Infatti, Tianlong-2 non impiega motori prodotti internamente dalla startup né tanto meno da qualche entità commerciale del giovane mercato aerospaziale cinese.
I motori YF-102 sono realizzati dalla AALPT,della CASC, il grande colosso di Stato cinese. Si tratta di un motore moderno con parti stampate in 3D, semplice e non molto dissimile come prestazioni e funzionamento del celebre Merlin di SpaceX. L’utilizzo di questo motore, rende un po meno importate il debutto di Tianlong-2 che vede la sua componente principale, più complessa e costosa, ancora in mano a una grande azienda di Stato.

La recente scoperta della dipendenza di Space Pioneer dallo Stato non deve però convincere che le aziende private cinesi siano fallimentari. Anzi, il punto è riconoscere il fatto che tali compagnie sono ancora in una fase di trasferimento tecnologico. Space Pioneer ha, o avrà presto i progetti dalla CASC per produrre in autonomia gli YF-102, addirittura 50 all’anno. Ci vorrà però del tempo perché l’azienda sia in grado di sviluppare una catena di produzione efficace e nel lungo termine capace, in autonomia, produrre questa componente critica del razzo.
Ti è piaciuto questo articolo? Lo abbiamo scritto grazie al supporto degli abbonati ad Astrospace Orbit. In più, ogni 15 giorni pubblichiamo una newsletter interamente dedicata allo spazio asiatico, esclusiva per gli iscritti ad Orbit.