• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Una semplice spiegazione alla strana orbita di ‘Oumuamua

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Marzo 22, 2023
in Astronomia e astrofisica, News, Scienza, Sistema solare
Rappresentazione artistica di Oumuamua

Rappresentazione artistica dell'oggetto interstellare 'Oumuamua, che riscaldatosi durante l'avvicinamento al Sole ha degassato idrogeno, modificando leggermente la sua orbita. Credits: NASA, ESA, Joseph Olmsted e Frank Summers dell'STScIRappresentazione artistica dell'oggetto interstellare 'Oumuamua, che riscaldatosi durante l'avvicinamento al Sole ha degassato idrogeno, modificando leggermente la sua orbita. Credits: NASA, ESA, Joseph Olmsted e Frank Summers dell'STScI

Condividi su FacebookTweet

Il 19 ottobre 2017, gli astronomi che utilizzavano il telescopio Pan-STARRS1 sull’isola di Maui, hanno notato per la prima volta quella che pensavano fosse una cometa o un asteroide. Dopo averlo studiato hanno capito che la sua orbita inclinata e l’alta velocità (87 chilometri al secondo) implicavano che provenisse dall’esterno del nostro Sistema Solare. Gli hanno dato per questo il nome di 1I/’Oumuamua. 

‘Oumuamua è stato il primo oggetto interstellare mai visto nel nostro Sistema Solare. Osservandolo con diversi telescopi, gli astronomi sono riusciti a tracciarne la traiettoria, a determinare che aveva già raggiunto il perielio, e a capire che era diretto fuori dal Sistema Solare in un’orbita diversa da quella di una semplice cometa.

Ora un astrochimico dell’Università della California, Berkeley, e un astronomo della Cornell University sostengono che le deviazioni dell’oggetto da un percorso iperbolico possono essere spiegate da un semplice meccanismo fisico, forse comune a molte comete ghiacciate: il degassamento dell’idrogeno.

‘Oumuamua: una cometa che non si comporta da cometa

La maggior parte delle comete sono corpi ghiacciati provenienti dalle zone più esterne del nostro Sistema Solare, che si avvicinano periodicamente al Sole. Quando viene riscaldata dalla luce solare, una cometa espelle acqua e altre molecole, producendo un alone luminoso (chioma) e code di gas e polvere.

I gas espulsi agiscono come i propulsori di una navicella spaziale, dando alla cometa una piccola spinta che altera leggermente la sua traiettoria rispetto alle orbite ellittiche tipiche di altri oggetti del Sistema Solare. Così, la traiettoria diventa iperbolica.

Quando è stato scoperto ‘Oumuamua, che potrebbe proprio essere una cometa interstellare, non aveva né chioma né coda, ed era troppo piccolo e troppo lontano dal Sole per riscaldarsi al punto da espellere molta acqua. Inoltre, la luminosità di ‘Oumuamua cambiava periodicamente e variava in modo asimmetrico, quindi si ipotizzò che stesse in qualche modo ruzzolando da una parte all’altra.

Il vero mistero però, era che mentre si allontanava dal sole, stava accelerando. Di un’accelerazione non-gravitazionale su cui gli scienziati non hanno smesso di interrogarsi.

2I/Borisov
La cometa interstellare 2I/Borisov osservata dallo Hubble Space Telescope il 12 ottobre 2019. Credits: NASA, ESA, D. Jewitt dell’UCLA

L’idrogeno intrappolato nel ghiaccio, rilasciato come “propulsore”

Jennifer Bergner, che all’UC Berkeley studia le reazioni chimiche sulle rocce ghiacciate nel vuoto freddo dello spazio, ha pensato che potesse esserci una spiegazione semplice. Ha affrontato l’argomento con un collega della National Science Foundation alla Cornell, Darryl Seligman, e hanno deciso di lavorare insieme per verificarla.

“Una cometa che viaggia attraverso il mezzo interstellare viene sostanzialmente cotta dalle radiazioni cosmiche, formando idrogeno come risultato. Il nostro pensiero è stato: se questo accade, è possibile intrappolarlo nel corpo, in modo che quando entra nel Sistema Solare e si riscalda, l’idrogeno viene espulso?”. Bergner ha detto. “Questo potrebbe produrre quantitativamente la forza necessaria a spiegare l’accelerazione non gravitazionale?”.

La ricercatrice ha confermato quest’ipotesi, scoprendo che ricerche sperimentali pubblicate negli anni ’70, ’80 e ’90 avevano dimostrato che quando il ghiaccio viene colpito da particelle ad alta energia, come i raggi cosmici, l’idrogeno molecolare viene prodotto in abbondanza e intrappolato. In effetti, i raggi cosmici possono penetrare per decine di metri nel ghiaccio, convertendo più di un quarto dell’acqua in idrogeno gassoso.

Per una cometa di diversi chilometri di diametro, il degassamento proverrebbe da un guscio molto sottile rispetto alla massa dell’oggetto. Quindi, sia in termini di composizione che di accelerazione, non ci si aspetterebbe necessariamente un effetto rilevabile. Ma poiché ‘Oumuamua era così piccolo, il meccanismo di degassamento dell’idrogeno potrebbe aver effettivamente prodotto una forza sufficiente ad alimentarne l’accelerazione.

E se lo stesso meccanismo fosse all’opera in altre comete?

Nessuno, prima di Bergner, aveva mai valutato questo meccanismo come una spiegazione della strana orbita non iperbolica di ‘Oumuamua. Un’idea, quella della ricercatrice, che ha un forte impatto non solo sulla comprensione del misterioso oggetto interstellare, che ora a tutti i ricercatori definiscono “cometa”.

Infatti, poiché l’idrogeno molecolare dovrebbe formarsi in qualsiasi corpo ricco di ghiaccio esposto a radiazioni energetiche, i ricercatori sospettano che lo stesso meccanismo sia all’opera nelle comete che si avvicinano al Sole e che provengono dalla nube di Oort, ai confini del Sistema Solare. In quella regione, che nessuno ha ancora osservato direttamente, le comete sono irradiate dai raggi cosmici, proprio come lo sarebbe una cometa interstellare.

Nube di Oort
Rappresentazione artistica della nube di Oort. La stella al centro è il nostro Sole. Credits: Pablo Carlos Budassi

Le future osservazioni del degassamento dell’idrogeno in comete di lungo periodo potrebbero essere utilizzate per verificare lo scenario della formazione e dell’intrappolamento dell’idrogeno molecolare, che ha aiutato a spiegare uno dei misteri di ‘Oumuamua. Molte comete interstellari dovrebbero essere scoperte anche dal Rubin Observatory Legacy Survey of Space and Time (LSST) dell’Osservatorio Vera C. Rubin in Cile, operativo all’inizio del 2025. I dati permetteranno agli astronomi di determinare se il degassamento di idrogeno è comune nelle comete.

L’articolo di Bergner e Seligman riguardante lo studio, pubblicato su Nature, è reperibile qui.

Astrospace.it è un progetto di divulgazione scientifica portato avanti da un gruppo di giovani fisici e ingegneri con una passione comune per lo spazio. Se ti piace quello che stai leggendo, puoi contribuire alla crescita della piattaforma attraverso l’iscrizione ad Orbit. Ai nostri abbonati riserviamo contenuti esclusivi e sempre in aggiornamento.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.

Continua a seguire Astrospace.it su Telegram e Instagram.

Tags: oggetto interstellareOumuamuaSistema solare

Potrebbe interessarti anche questo:

Composizione di immagini a colori migliorate di Plutone (in basso a destra) e Caronte (in alto a sinistra), scattata dalla sonda New Horizons della NASA durante il passaggio nel sistema di Plutone il 14 luglio 2015. Credits: NASA/JHUAPL/SwRI

Il James Webb conferma l’esistenza di una foschia su Plutone, che alimenta la fuga di metano

Giugno 13, 2025
Collage di una serie di osservazioni di Solar Orbiter della regione polare del Sole. Credits: ESA & NASA/Solar Orbiter/PHI, EUI & SPICE Teams

Solar Orbiter ha osservato per la prima volta i poli del Sole da un’orbita inclinata

Giugno 11, 2025
Il pianeta Urano e le sue cinque lune più grandi: Titania, Oberon, Umbriel, Miranda e Ariel. È visibile anche l'ombra di Ariel, che è sovrapposta a Urano. Credits: NASA, ESA, STScI, Christian Soto (STScI)

Nuovi indizi sul comportamento delle lune di Urano, grazie a Hubble

Giugno 11, 2025
Lancio della missione cinese Tianwen-2 a bordo di un Lunga Marcia 3B il 28 maggio 2025.

Partita la missione cinese Tianwen-2, diretta verso l’asteroide Kamoʻoalewa

Maggio 28, 2025
L'oggetto transnettuniano estremo 2017 OF201 scoperto a maggio 2025. Credits: Wikimedia Commons, Institute of Advanced Studies, Astrospace.it

Scoperto 2017 OF201, un oggetto transnettuniano estremo che sfida l’ipotesi del Pianeta Nove

Maggio 26, 2025
Giove visto da Juno a settembre

Giove potrebbe esser stato grande il doppio, nel Sistema Solare primordiale

Maggio 22, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

Cosa succederà durante il nono volo di Starship?

00:11:16

I più letti

  • Rappresentazione artistica di una rete neurale che collega le osservazioni (a sinistra) ai modelli (a destra). Credits: EHT Collaboration/Janssen et al.

    L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il James Webb ha scoperto una popolazione di galassie chiave per la reionizzazione dell’Universo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Approvata in Senato la Legge italiana sullo spazio

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La FAA ha concluso l’indagine sull’ottavo volo di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162